"Il vero problema della sanità in Abruzzo è il grave e preoccupante deficit economico finanziario che sta emergendo e aumentando sempre più dai bilanci delle quattro aziende sanitarie locali. Una valanga di perdite che affiorano drammaticamente giorno dopo giorno".
Ad affermarlo è il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, che spiega: "A riprova di quanto già denunciato ed affermato precedentemente, rilevato peraltro anche dalla Corte dei Conti, oggi scopriamo come i 4 direttori generali delle asl di Chieti, L'Aquila, Teramo e Pescara siano obbligati, su disposizioni inderogabili dettate dal Comitato e Tavolo Ministeriale, a modificare i propri Bilanci di esercizio al 31.12.2017 per coprire le ulteriori perdite per oltre 36 milioni di euro. Purtroppo, le mie preoccupazioni erano più che fondate e adesso anche nell'esercizio 2017 i conti in sanità vengono ulteriormente rivisti sempre in negativo, purtroppo. Ancora una volta, il Ministero interviene chiedendo opportune modifiche visto il disallineamento rilevato e i miglioramenti disattesi da diverso tempo. Infatti - continua Febbo - le asl con specifiche delibere, datate il 28 febbraio per Teramo, L'Aquila e Pescara mentre per Chieti datata oggi, riconoscono nel 2017 le perdite di esercizio per oltre 36 milioni e quindi hanno dovuto rettificare i propri bilanci già negativi. Queste ulteriori perdite di esercizio 2107 rilevate nei bilanci delle asl si aggiungono a quelle già confermate dalle autorità contabili nei rendiconti del 2016 che si attestano a circa 60 milioni di euro di deficit contro i 38 dichiarati. Un disastro economico finanziario di oltre 200 milioni di euro per il triennio 2016-2018 che l' ex assessore Paolucci lascia in eredità alla nostra gestione, mentre il governo di centrodestra nel 2014 lasciò un bilancio attivo di 213.589 euro: fatti non chiacchiere".
"Abbiamo un quadro economico disastrato e allarmante - continua Febbo - certificato, oltre dalla Corte dei Conti che a breve esaminerà anche l'annualità 2017, dalle delibere dei Direttori Generali delle asl che corrono ai ripari modificando i quadri economici e i rendiconti. Una situazione preoccupante, ma che rivela come più che fondate le mie denunce, nonostante le tempestive e inutili rassicurazioni pervenute dall'ex assessore regionale alla Sanità che non ha risposto tecnicamente ancora alle mie contestazioni. D'altronde anche i dati LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sbandierati in campagna elettorale da Paolucci per magnificare la sanità abruzzese, dimostrano come l'Abruzzo abbia una sanità che non cresce né migliora, ma peggiora drammaticamente. Infatti, la prima sperimentazione del Ministero della Salute sul nuovo modello di verifica dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (che dovrebbe entrare a regime nel 2020), inserisce l'Abruzzo tra le regioni che non sono in grado di garantire i Lea, oltre a essere incapace di raggiungere la sufficienza per l'attività distrettuale e ospedaliera".
"Pertanto - conclude Febbo - abbiamo una fotografia ben diversa da quella rappresentata fino ad oggi dalla precedente giunta regionale. L'Abruzzo, appena uscito dal commissariamento, aveva avviato un percorso virtuoso che avrebbe consentito di richiedere le deroghe al DM 70 (Lorenzin), mentre abbiamo, purtroppo, una situazione totalmente invertita con gravi perdite e rilevatori che indicano come la nostra Regione sia in forte retromarcia, ma ci apprestiamo a rimettere in ordine conti e ridare prestazioni e assistenza agli abruzzesi".