Giovedì, 30 Gennaio 2014 17:11

La 'terza via' per l'Europa: movimenti e associazioni a sostegno di Tsipras

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Dicembre 2013. Il quarto congresso del Partito della Sinistra Europea - raggruppamento delle forze comuniste e della sinistra 'alternativa', ne fa parte anche Rifondazione Comunista - sceglie il proprio candidato alla pre­si­denza della Commis­sione nelle elezioni del prossimo maggio: Ale­xis Tsi­pras, lea­der di Syriza, partito che ha rac­colto il 26,9% nel voto dello scorso anno in Gre­cia.

Una candidatura 'politica'. Infatti, non ci si candida alla presidenza della Commissione: l’indicazione spetta ai capi di Stato e di governo (che formano il Consiglio europeo), anche se dal 2009 il Trattato di Lisbona ha reso obbligatorio prendere in considerazione il risultato delle elezioni, sebbene non sia prevista l’elezione diretta.

La candidatura di Tsipras alla successione di Barroso si affianca a quella del socialdemocratico tede­sco Mar­tin Schulz, attuale presidente del Parlamento Europeo, scelto dal Partito del Socialismo Europeo (PSE). Il Partito Popolare (PPE), al contrario, non ha ancora indicato un candidato e deciderà all’inizio di marzo (circola il nome di Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale).

Intorno alla figura politica del giovane ingegnere ateniese, in queste settimane, sta nascendo un movimento sovranazionale e transnazionale. Protagonista, l'Italia. Con l'idea di combattere il riflusso anti-europeista che potrebbe esprimersi a maggio, nelle urne, e di proporre con forza, però, una radicale revisione della politica economica dell'Unione, succube dei poteri finanziari. Una revisione che non può basarsi solamente e ancora una volta sui libri di contabilità. I ragionieri, infatti, stanno distruggendo l'Europa. “Perché i loro libri - ha scritto recentemente Andrea Camilleri - parlano solo di un dare e avere. Non ci sono altre voci. Manca la voce: società. L'Europa non può continuare a vivere ricattata solo dal valore dell'euro. L'Europa deve condividere gli stessi ideali per essere unita. Ideali a cui devono partecipare la stragrande maggioranza dei suoi cittadini. In caso contrario non sarà in grado di continuare ad esistere”.

Così è nata l'idea di una lista italiana promossa dalla società civile per sostenere la candidatura di Alexis Tsipras. Una proposta (potete leggerla qui) firmata dallo stesso Camilleri, Luciano Gallino, Barbara Spinelli, Marco Revelli, Guido Viale e Paolo Flores d’Arcais. Una “terza via” tra chi vuole uscire dall’euro e chi vuole mantenere l’UE così com’è: "Noi siamo con­vinti che ambe­due le rispo­ste siano con­ser­va­trici, e pro­po­niamo un’alternativa di tipo rivoluziona­rio".

Una sfida raccolta da movimenti e associazioni. “Siamo attivisti di alcune fra le tante associazioni, organizzazioni, gruppi, reti, movimenti di base che nel nostro paese da sempre lottano nei territori e nella società per la difesa e la riappropriazione dei diritti, dei beni comuni e della democrazia”, si legge in un manifesto diffuso in queste ore. “Ciascuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie pratiche e il proprio campo di azione, sperimentiamo ogni giorno le conseguenze devastanti del più grande attacco neoliberista di tutti i tempi nel nostro continente. La nostra Europa è occupata. Un blocco di potere forte e ramificato - banche, finanza, tecnocrati, grandi interessi economici e politici - è da tempo impegnato a smantellare democrazia, diritti e lavoro, a privatizzare e mercificare i beni comuni, a distruggere le garanzie sociali, per rendere tutte e tutti sudditi silenti al servizio di una gigantesca redistribuzione di ricchezza al contrario”.

A firmare il manifesto Andrea Baranes, Raffaella Bolini, Domenico “Megu” Chionetti, Domenico Chirico, Carlo De Angelis, Renato Di Nicola, Tommaso Fattori, Grazia Naletto, Corrado Oddi, Rosario Rappa, Francesca Re David, Filippo Sestito, Riccardo Troisi, Lorenzo Zamponi, Alberto Zoratti. Che sottolineano come l'austerità, l'obbligo al pareggio di bilancio e al pagamento forzoso del debito, il controllo della Commissione sulle leggi finanziarie, le privatizzazioni generalizzate siano gli strumenti utilizzati non per risolvere la crisi, ma per nuove accumulazioni di profitto nelle mani di pochi.

“Le nostre esperienze di resistenza, mobilitazione sociale e costruzione di alternative - si legge ancora - devono quotidianamente fare i conti anche con una verticale crisi della rappresentanza, della politica e della sinistra, che rischia di vanificare ogni passo avanti nella società, seminando rassegnazione e alimentando nuove guerre fra poveri. Proprio partendo dalla riaffermazione dell'autonomia delle reti e dei movimenti sociali, prendiamo parola per dire che la possibilità di costruire in Italia una lista unitaria di cittadinanza per un'altra Europa a sostegno di Alexis Tripras, contro il Fiscal Compact e l'austerità, è una occasione importantissima e da non sprecare”.

Una impresa possibile, visti gli sforzi delle organizzazioni finora coinvolte e l'impegno di Syriza a favorire le migliori condizioni perché anche in Italia si riesca a realizzare un laboratorio innovativo di riconnessione fra politica e sociale, attraverso la costruzione di uno spazio unitario, plurale e partecipato, senza vincoli escludenti, raccolto intorno a una piattaforma chiara e a pratiche e metodologie coerenti. “Sappiamo che non è una impresa facile in un paese come il nostro, dove la debolezza e la fragilità della sinistra è talmente grande da non essere stati capaci di mettere in campo neanche una mobilitazione davvero unitaria contro il Fiscal Compact e l'austerità, dove la sinistra politica è ai minimi termini e dove anche le forze del sociale - incluse quelle capaci di importanti resistenze e fondamentali vittorie - vivono una fase di frammentazione. E proprio dalla Grecia e dall'esperienza di Syriza vengono alcune grandi lezioni, che a nostro modesto parere costituiscono le possibili basi per poter riuscire nell'impresa. Non c'è ricostruzione di rappresentanza senza investimento vero e forte nel sociale. La democrazia o è saldamente ancorata nella partecipazione e nella cittadinanza attiva, o non è. Persone, comunità e territori devono poter riprendere la politica nelle loro mani altrimenti, comunque la si presenti, rimarrà gioco di palazzo”.

Syriza è forte in Grecia non solo per la sua piattaforma politica, ma perché ha riconosciuto la dignità e il primato dell'autonomia delle lotte, delle buone pratiche, del pensiero del sociale organizzato, con esse si relaziona in modo paritario e le considera -nella loro indipendenza- parte integrante del proprio percorso. “Syriza non si è accontentata di un buon risultato elettorale, ma ha investito le energie di dirigenti e militanti nel creare e rafforzare esperienze indipendenti di mutuo soccorso e di solidarietà sociale nelle città e nei quartieri, per offrire alla popolazione un'altra opzione: la solidarietà, il mutuo aiuto, la fiducia che insieme si può resistere e vincere. I deputati eletti da Syriza versano una parte del loro stipendio alle esperienze territoriali indipendenti: mense popolari, botteghe a prezzo zero, mercati di filiera corta, doposcuola gratuiti, ambulatori sociali, campagne per la difesa dell'acqua pubblica e del territorio e dei beni comuni. Noi a questo pensiamo, quando pensiamo a una possibile lista per Tsipras. Questa è la lista di cui c'è bisogno”.

Non ha tardato ad arrivare la risposta di Alexis Tsipras all'appello per la costituzione della lista unitaria. Si, ma a tre condizioni. Due sono di metodo. La prima "che que­sta lista si costi­tui­sca dal basso". La seconda, "di non esclu­dere nes­suno. Si deve chia­mare a par­te­ci­parvi e a soste­nerla prima di tutto i sem­plici cit­ta­dini, ma anche tutte le asso­cia­zioni e le forze orga­niz­zate che lo vogliono".

La terza con­di­zione è invece politica: "di avere come spe­ciale e unico scopo quello di raf­forzare i nostri sforzi in que­ste elezioni euro­pee per cam­biare gli equi­li­bri in Europa a favore delle forze del lavoro con­tro le forze del capi­tale e dei mer­cati".

La sfida è stata lanciata, insomma. Staremo a vedere.

 

Il testo della lettera di Alexis Tsipras.

"Care compagne e compagni,

Volevo prima di tutto ringraziarvi per la vostra fiducia e l’onore che avere dimostrato per me, SYRIZA e il Partito della Sinistra Europea proponendo di mettermi in primo piano in una lista in Italia.

Una proposta che rappresenta un riconoscimento morale per le nostre lotte da ll’inizio della crisi in Grecia e il nostro tentativo di internazionalizzare il problema nell’Europa del Sud. Una proposta che completa quella del Partito della Sinistra Europea per la mia candidatura per la presidenza della Commissione Europea.

In Grecia, in Italia e nell’Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti, che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca: la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini.

“L’Europa è stata il regno della fantasia e della creatività. Il regno dell’arte”, ci ha insegnato Andrea Camilleri, per finire in “un colpo di stato di banchieri e governi”, come ha aggiunto Luciano Gallino.

Questa Europa siamo chiamati a rovesciare partendo dalle urne il 25 di maggio nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Scommettendo sulla ricostruzione di una Europa democratica, sociale e solidale. La vostra proposta per l’unità, aperta e senza esclusioni, della sinistra sociale e politica anche in Italia rappresenta uno prezioso strumento per cambiare gli equilibri nell’Europa del Sud e in modo più generale in Europa.

SYRIZA ed io personalmente sosteniamo che l’unità della sinistra con i movimenti ed i cittadini che colpisce la crisi rappresenta il migliore lievito per il rovesciamento. È la condizione necessaria per cambiare le cose.

La vostra proposta per la creazione di una lista aperta, democratica e partecipativa della sinistra italiana, dei movimenti e della società civile in Italia per le elezioni europarlamentari di maggio, con l’obiettivo di appoggiare la mia candidatura per la Presidenza della Commissione Europea, può rappresentare con queste condizioni un tentativo di aprire una nuova speranza con successo.

La prima condizione è che questa lista si costituisca dal basso, con l’iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile.
La seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare a parteciparvi e a sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono.
La terza condizione è di avere come speciale e unico scopo quello di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia.

L’esperienza di Syriza in Grecia ci ha insegnato che in tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di sinistra, radicale, progressista ogni cosa che unisce e non divide. Solo se facciamo tutti insieme un passo indietro, per fare tutti insieme molti passi in avanti, potremmo cambiare la vita degli uomini.

In un quadro del genere anche il mio contributo potrà essere utile a tutti noi, ma prima di tutto ai popoli d’Italia e d’Europa.

Fraterni saluti, Alexis Tsipras"
 

Chi è Alexis Tsipras

Tsipras è nato ad Atene il 28 luglio del 1974, quattro giorni dopo la caduta della dittatura dei Colonnelli, è sposato e ha due figli. Nel 2000 si è laureato in ingegneria presso l’Università di Atene, ha iniziato a fare politica alla fine degli anni Ottanta con il movimento dei Giovani comunisti greci. Durante l’università è diventato membro del sindacato degli studenti e dopo essersi allontanato dal partito comunista, nel 1999 è stato eletto segretario dell’area giovanile del partito della sinistra radicale, Synaspismós, diventandone nel 2008 il segretario generale: aveva 33 anni e divenne il più giovane leader politico della storia greca.

Nel frattempo, nel 2004, era stata formata la coalizione della sinistra radicale “Syriza” (Synaspismós Rizospastikís Aristerás) la cui lista più grande era rappresentata proprio da Synaspismós, ma al suo interno c’erano altri 9 diversi partiti più piccoli e tutti di sinistra radicale. Syriza partecipò alle sue prime elezioni legislative nel 2004 ottenendo il 3,26 per cento e poi nel 2009, ottenendo il 5,04 per cento dei voti. In quell’occasione Tsipras – che nel 2006 si era anche candidato a sindaco di Atene arrivando terzo – è stato eletto in Parlamento.

Nel maggio del 2012, alle elezioni per il rinnovo del parlamento greco, il movimento politico di Tsipras ha ottenuto il 16,78 per cento dei voti, aumentando moltissimo i suoi consensi a danno soprattutto del partito socialista, il Pasok. Il risultato aveva portato a uno stallo politico: diversi leader ricevettero dal capo di stato Papoulias l’incarico di formare un governo senza riuscirci, Tsipras compreso. Nelle nuove elezioni del 17 giugno 2012 Tsipras con il suo partito arrivò secondo con il 26,89 per cento dei voti, aumentando di nuovo i suoi consensi e diventando il principale leader dell’opposizione. Le elezioni furono vinte dal maggior partito di centrodestra Nuova Democrazia guidato da Antonis Samaras, che formò poi un governo di grande coalizione con il Pasok.





Ultima modifica il Giovedì, 30 Gennaio 2014 23:27

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