Lunedì, 10 Febbraio 2014 11:21

Regionali, Pezzopane rinuncia alla candidatura: "Sosterrò D'Alfonso"

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Stefania Pezzopane non parteciperà alle primarie del 9 marzo. O almeno, non sarà la sfidante di Luciano D'Alfonso: "Parteciperò alle primarie delle idee, condividendo i temi della campagna elettorale e gli obiettivi di governo. E sostenendo la candidatura di D'Alfonso".

Ad annunciarlo è la senatrice democrat, nel corso di una conferenza stampa convocata stamane a L'Aquila. "La Regione sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua storia", ha spiegato. "Siamo dinanzi al fallimento di una classe dirigente: le vicende scabrose delle ultime settimane ne sono soltanto il corollario. Il fallimento viene da molto lontano: dalla incapacità di sostenere le vertenze aziendali, dalla inefficienza nella risoluzione delle problematiche legate al lavoro, dalla assoluta distanza nei confronti della ricostruzione del capoluogo".

E' necessario un grande progetto di sviluppo, incalza Pezzopane, capace di rispondere all'emergenza occupazionale che vive la Regione: "Il Partito Democratico ha deciso di istruire dei sondaggi per testare il gradimento del presidente uscente e di alcuni esponenti del partito. Hanno inserito anche me: l'ho presa bene, anche se non mi avevano avvertito, perché ritengo giusto che il Pd valuti i suoi protagonisti. E non posso che esserelusingata dal risultato, dall'indice di fiducia che gli elettori hanno dimostrato nei miei confronti, ben più alto di quello di Gianni Chiodi e degli altri esponenti democrat. Significa che il lavoro costante e pressante, seppur sempre perfettibile, infine paga. Una risposta alle critiche degli avversari politici. Un gradimento diffuso non solo nella provincia dell'Aquila: se me lo permettete, un punto a favore della nostra città".

Eppure, Stefania Pezzopane ha deciso di non candidarsi e sosterrà l'amico Luciano D'Alfonso: "Ringrazio Matteo Renzi e la segreteria nazionale e regionale che hanno molto insistito per la mia candidatura, inserendomi nei sondaggi. Nell'ultimo anno, però, sono stata candidata ben tre volte: alle elezioni comunali, risultando la più votata tra tutte le liste; alle primarie del Partito Democratico, anche qui sono stata la prima tra gli eletti con la candidatura da capolista in Senato; alle politiche, con il Pd che - anche grazie al mio lavoro sul territorio - è risultato il partito più votato, ben al di là della media nazionale. Non sono bulimica o ipertrofica, non voglio abusare del mio consenso. Siedo in Senato, dove ho guadagnato molto spazio in commissioni chiave, e - qualora decidessi di candidarmi - la città dell'Aquila perderebbe la sua senatrice. Considerando che non abbiamo deputati, non possiamo permetterci di non avere un rappresentante in Parlamento".

Le energie si devono moltiplicare, sottolinea Pezzopane, per il bene della ricostruzione dell'Aquila e della politica regionale, più in generale: "L'idea è avere più persone possibile nei ruoli politici chiave. Resterò in Senato così come l'onorevole Legnini resterà nella squadra di governo. Lavoreremo con D'Alfonso, sperando che i cittadini eleggano consiglieri aquilani e che il presidente decida di affidare assessorati chiave a personalità politiche del capoluogo. E sarebbe il minimo - insiste Pezzopane - pensare a Giovanni Lolli come vice presidente della Regione".

In altre parole, le elezioni regionali potrebbero finalmente riequilibrare i rapporti di partito, con un nuovo protagonismo per il Pd aquilano. Almeno, questa è la speranza: "Ho deciso stamattina", chiarisce Pezzopane. "Ed ho subito avvertito D'Alfonso. Nei prossimi giorni sarà qui a L'Aquila per discutere dei temi che porterò alle primarie delle idee: lavoro, ricostruzione, cultura e politiche sociali, protagonismo femminile. Siamo amici, ci siamo già detti cosa dovrebbero fare Governo e Regione per il bene dell'Aquila. Penso che si possa lavorare bene, ognuno per le sue competenze e nel suo ruolo".

Un'ultima battuta sui fondi per la ricostruzione, all'indomani della lettera inviata dal sindaco Cialente al premier Letta: "Nell'incontro di venerdì, il ministro Saccomanni dovrà darci delle risposte. Servono risorse tra luglio e settembre. I soldi appena sbloccati dal Cipe saranno spesi entro marzo. Abbiamo ottenuto - inoltre - la spendibilità immediata del miliardo e 800milioni a disposizione, e sarebbe una gran prova di forza impegnarli in 7-8 mesi. Dunque, abbiamo bisogno di 600mila euro per il 2014 e di un miliardo l'anno a partire dal 2015. Ottenerli dal rientro dei capitali depositati in Svizzera è soltanto una delle ipotesi. Si potrà lavorare anche sul decreto Banca d'Italia. Insomma, c'è molto da fare".

Ultima modifica il Lunedì, 10 Febbraio 2014 14:49

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