Il Consiglio regionale ha "riapprovato" la legge sui vitalizi, votata già lo scorso novembre ma mai promulgata perché adottata in regime di prorogatio.
Con il voto di oggi, invece, il provvedimento - che prevede una rimodulazione dei vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali abruzzesi e il divieto di cumulo - entra a tutti gli effetti in vigore.
Non si tratta, dunque, di un'abolizione (i vitalizi erano già stati aboliti nel 2011) ma di un ricalcolo: il nuovo regime prevede una riduzone degli assegni in base a un calcolo progressivo fatto sugli importi mensili lordi spettanti: esenzione fino a 1.500 euro; 9% da 1.501 e a 3.500 euro; 12% da 3.501 a 6000 euro; 25% oltre l'importo di 6000 euro.
Le nuove disposizioni si applicano anche all'assegno di reversibilità. La legge stabilisce inoltre che il vitalizio degli ex consiglieri, diretto o indiretto, non è cumulabile con altri vitalizi previsti per gli eletti alla carica di parlamentare europeo, di parlamentare della Repubblica italiana, di consigliere o di assessore di altra Regione.
Soddisfatto il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri: "La Regione Abruzzo è stata una delle prime in Italia ad abolire i vitalizi per gli amministratori regionali, norma approvata con la giunta Chiodi, e su questo punto non si tornerà mai indietro. Oggi abbiamo introdotto un correttivo inerente la regolarizzazione contributiva di consiglieri e assessori, consentendo loro la possibilità di versare contributi Inps, su base volontaria, con gli stessi parametri utilizzati per i dipendenti della pubblica amministrazione. Una norma necessaria per tutelare quei lavoratori che in una fase della propria vita scelgono di svolgere il ruolo di amministratori della nostra Regione, ma che comunque devono essere tutelati come lavoratori che, terminato il proprio mandato elettivo, torneranno alla propria professione, alla propria vita, e hanno il diritto di vedersi riconosciuti i 5 anni di attività nella pubblica amministrazione".
"Il provvedimento – ha spiegato il presidente Sospiri – prevede il ricalcolo dei vitalizi in essere con una riduzione graduale che va dal 20 per cento sino ad arrivare al 40 per cento per i più importanti. Tale norma rientra ancora nella politica di contenimento e riduzione della spesa pubblica, iniziativa che il momento storico ci impone per rispetto nei confronti dei nostri corregionali e dell'austerità e del rigore finanziario che è nostro dovere perseguire in ogni maniera. Consapevolezza che, appunto, ci ha indotto, ormai molti anni fa, ad abolire i vitalizi stessi. La novità del provvedimento odierno riguarda l'introduzione di un sistema contributivo ovvio e naturale che sarà su base volontaria, ovvero ciascun amministratore regionale deciderà autonomamente se aderire o meno. Il versamento dei contributi seguirà gli stessi parametri che versa l'Inps per i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione. Tale norma non determinerà alcun aumento della spesa pubblica per due ordini di motivi: innanzitutto perché il versamento dei contributi sono un diritto-dovere per ciascun lavoratore, dunque anche per un amministratore; in secondo luogo perché, essendo su base volontaria, è evidente – conclude Sospiri - che molti amministratori, tra cui tanti professionisti, che già versano contributi nei confronti di una cassa previdenziale, sono già ottemperanti in tal senso, dunque evidentemente non aderiranno".
Marcozzi: "M5S determinante"
"È servito l'intervento diretto del governo nazionale del MoVimento 5 Stelle, ma finalmente è diventato legge regionale il taglio del vitalizio degli ex consiglieri regionali d'Abruzzo. Da oggi sarà previsto il calcolo su base contributiva, come accade per qualsiasi altro cittadino abruzzese. Vuol dire mettere la parola fine a un privilegio che la politica si è assegnato autonomamente e senza alcuna motivazione".
Questo è il commento del capogruppo M5S Sara Marcozzi dopo il via libera del Consiglio regionale alla legge in materia di rimodulazione del calcolo dei vitalizi degli ex consiglieri.
"È una legge che viene approvata non grazie all'attuale maggioranza di centrodestra o, men che meno, a quella di centrosinistra della scorsa legislatura. Voglio ricordare che è dal settembre 2014, quando abbiamo presentato due proposte di legge a mia prima firma, che lavoriamo per arrivare a questo risultato. Una di queste riguardava il taglio degli stipendi dei consiglieri regionali e la rimodulazione del calcolo dei vitalizi, l'altra riguardava l'abolizione del doppio vitalizio. Per anni le nostre leggi sono state abbandonate in commissione. Hanno usato ogni metodo possibile per evitarne la discussione, come quando i consiglieri di maggioranza abbandonavano l'aula alla spicciolata per non garantire il numero legale alla votazione".
"Adesso siamo arrivati al 2019. Al governo nazionale abbiamo il MoVimento 5 Stelle che ha sancito una cosa semplice e chiara, che ristabilisce giustizia: o il calcolo dei vitalizi passa al metodo contributivo, o viene tagliato l'80% delle erogazioni per il funzionamento del Consiglio Regionale. Un provvedimento che ha messo i consiglieri con le spalle al muro, tanto che la legge adesso è stata approvata all'unanimità".
"Il centro destra e il centro sinistra – conclude – hanno avuto cinque anni per approvare il nostro testo. Avremmo potuto risparmiare 25 milioni di euro in ogni legislatura, soldi con cui potevamo fare tante cose molto più utili per abruzzesi che non pagare la pensioni altissime agli ex consiglieri. Oggi comunque riusciamo a restituire un po' di giustizia ai comuni cittadini. E per esserci riusciti dobbiamo solamente dire grazie al governo del MoVimento 5 Stelle".