"Non si offenda l'assessore Carla Mannetti, la prenda piuttosto come un'esortazione accorata, ma è davvero giunta l'ora che ai suoi annunci seguano finalmente i fatti; in ballo c'è l'erogazione di un servizio pubblico essenziale e il destino di 140 dipendenti".
A lanciare l'esortazione è il capogruppo del Pd Stefano Palumbo che ricorda come, nel mese di marzo, l'assessore alla mobilità avesse annunciato alla stampa un piano industriale (mai trasmesso neanche per semplice conoscenza ai consiglieri comunali, che pure rappresentano la proprietà della società partecipata) che avrebbe reso l'AMA 'una società finalmente solida', giustificando così la volontà di abbandonare il percorso di fusione con la TUA 'società unica regionale che chiuderà il bilancio col segno meno'; queste le sue affermazioni".
Ebbene, oggi, a qualche giorno dal termine ultimo fissato per legge (30 giugno), l'assemblea dei soci convocata per l'approvazione del bilancio 2018 è andata deserta. "Si tratta del terzo bilancio consecutivo chiuso in perdita, con un capitale sociale ridotto ormai all'osso (ovvero poco più di 100.000€) e con una perdita mensile stimata intorno ai 120.000€. In assenza di un necessario piano di risanamento, l'azienda dei trasporti aquilana può ritenersi dunque tecnicamente fallita", l'affondo di Palumbo; "un piano che in questi due anni abbiamo chiesto ripetutamente all'assessore ben sapendo che le difficoltà attraversate dall'azienda sono dovute a criticità strutturali superabili solo attraverso investimenti, riduzione dei costi e una seria riforma della mobilità pubblica cittadina. Ad oggi, bisogna invece prendere atto, con rammarico, che non è stato ancora approvato il PUMS, strumento su cui l'azienda dovrebbe orientare le proprie scelte, né è stato previsto nel bilancio di previsione, appena approvato dal consiglio comunale, la copertura necessaria per il contributo aggiuntivo, a quello già previsto dal contratto di servizio in essere, che il comune dovrà corrispondere all'AMA per evitare il default".
Siamo ormai a metà esercizio 2019 e "ancora non è dato sapere quando e in che forma verrà rivisto il contratto di servizio, a quanto ammonta l'addendum al contributo comunale già previsto, se verrà garantito attraverso una variazione di bilancio e, nel caso, quali sono i tagli che subirà il bilancio comunale appena approvato. Le risposte a tutte queste domande ritengo siano di interesse per l'intero consiglio comunale e potranno pertanto essere fornite nell'ambito della commissione consiliare competente, che chiederò al presidente Luigi Di Luzio di convocare con urgenza e dalla cui discussione mi auguro escano le soluzioni che l'amministrazione non è riuscita finora ancora a trovare".
Durissima la nota dei sindacati. "Capita a volte di provare la spiacevole sensazione di assistere ad un film già visto, con una sceneggiatura scontata ed un esito già scritto. In quel film purtroppo non vincono i giusti bensì chi, approfittando della loro buona fede, li usa da posizioni diverse per fini diversi da quelli rappresentati. Capita così che circa 140 lavoratori, i giusti di questa paradossale sceneggiatura, vengano rassicurati, coccolati, affascinati da progetti industriali sfidanti e dagli esiti mirabolanti. Lo si fa attraverso annunci, conferenze stampa, presentazioni pubbliche. Si fa trapelare ed intendere che la via immaginata porta molti più vantaggi e richiede meno impegno rispetto al defunto progetto di fusione dell’Azienda in TUA. Ovviamente, si rappresentano come 'gufi' coloro i quali denunciano le difficoltà contingenti dell’azienda, la necessità di una strategia che con fatica si era condivisa con i lavoratori, ed ampiamente dibattuta nella città". Così le segreterie provinciali FILT-CGIL, FIT-CISL, FAISA-CISAL e UGL che sottolineano di non provare alcun compiacimento "a dire oggi che avevamo ragione ieri".
"Abbiamo discusso il Piano Industriale, ne abbiamo apprezzato il sistema di remunerazione del servizio, il cosiddetto costo standard. Quel Piano prevede o meglio prevedeva impegni precisi: ad oggi, purtroppo, nessuno degli impegni assunti è ancora riscontrabile, mentre più miseramente si manda deserta l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio, l’azienda non è in grado di andare oltre l’ordinaria amministrazione, e settembre - e così la riapertura delle scuole - si avvicina, e banalmente si rischia di non assicurare gli attuali e già carenti servizi".
Ribadiscono i sindacati: "Senza gli impegni e gli investimenti previsti in quel Piano, e la contestuale rottamazione di circa 25 autobus euro zero. a breve mancherà la materia prima per svolgere il servizio. Crediamo, dunque, che la condizione richieda una discussione approfondita nel luogo deputato, che rimane il consiglio comunale, e meriti un approccio più serio rispetto alla piazza mediatica".