Venerdì, 05 Luglio 2019 00:15

L'Aquila, salta il Consiglio comunale per mancanza del numero legale. Rinviata l'approvazione del contratto di servizio con Asm e l'istituzione della Consulta per il commercio

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Doveva riunirsi stamane, alle 9, il Consiglio comunale dell'Aquila. 

Poco dopo le 10, però, al momento dell'appello, il presidente del Consiglio Roberto Tinari non ha potuto far altro che constatare la mancanza del numero legale: la maggioranza di centrodestra non ha garantito i numeri per l'avvio dei lavori e, dunque, la seduta è andata deserta col presidente che dovrà riconvocare l'assise; all'appello hanno risposto, infatti, soltanto 15 consiglieri. 

Ennesimo segnale di cattiva amministrazione per una maggioranza che fatica a trovare una quadra per dare risposte alla città.

Eppure, all'ordine del giorno c'erano due punti piuttosto importanti: il primo, l'istituzione della Consulta per il commercio e l’artigianato del centro storico col relativo regolamento. Il provvedimento, licenziato dalla Giunta su impulso del vice sindaco Raffaele Daniele che detiene la delega al commercio, intenderebbe "favorire una più ampia partecipazione dei commercianti, in funzione di una più efficace funzionalità amministrativa; in particolare, la realtà produttiva e commerciale del centro storico della città necessita di una specifica attenzione e di un supporto da parte dell’amministrazione comunale al fine di ridarle impulso e vitalità nonostante i disagi derivanti dai lavori di ricostruzione e messa in sicurezza resisi necessari a seguito del sisma del 2009".

Se istituita alla prossima seduta del Consiglio, a questo punto, la Consulta - espressione della partecipazione attiva degli imprenditori e dei commercianti attraverso le loro associazioni di categoria - avrà il compito di interagire con l’amministrazione comunale con funzioni propositive, consultive e di analisi delle proposte e con azioni e politiche di promozione e sviluppo del commercio; una sede di confronto e di proposta in tema di iniziative di sviluppo delle attività, in altre parole. I compiti principali dovrebbero essere: fornire al consiglio comunale ogni indicazione utile alla soluzione dei problemi che ostacolano lo sviluppo delle attività produttive sul territorio; formulare proposte di piani e programmi di azione; collaborare attraverso l’espressione di pareri e la formulazione di proposte; realizzare iniziative comunali in materia. E ancora, promuovere il coordinamento delle attività commerciali esistenti nel centro storico, studiare la sistemazione e l’organizzazione delle aree dei mercati. La partecipazione alla Consulta sarà a titolo gratuito.

All'attenzione dell'assise, però, c'era anche il contratto di servizio tra il Comune dell'Aquila e la società partecipata Asm spa, avente ad oggetto l'affidamento in house della gestione integrata del ciclo dei rifiuti urbani e di igiene ambientale nel territorio comunale. In sostanza, il contratto di servizio - per come è stato illustrato in Commissione - resta invariato rispetto agli anni passati: 14 milioni e mezzo di euro l’anno come costo massimo, per il triennio 2019/2021, prorogabile per altri due anni. Il precedente contratto è già scaduto, si sta lavorando in regime di prorogatio: si continuerà così, evidentemente, almeno fino al prossimo Consiglio comunale. 

Il Passo Possibile: "Mancanza di numero legale una costante irresponsabile della maggioranza"

"La mancanza di numero legale è diventato una costante irresponsabile di questa maggioranza, sotto scacco prima a causa degli interessi di posizione dei singoli gruppi poi degli interessi personali dei singoli consiglieri e oggi infine forse vittima solo del gran caldo estivo. La verità è che si è persa di vista la vocazione del consigliere: chi urla prima gli aquilani solo come motto politico contro il diverso dovrebbe pensare che è anche il credo di ogni eletto che tratta di atti amministrativi che riguardano la città".

Così i consiglieri comunali del Passo Possibile, Paolo Romano, Americo Di Benedetto, Emanuela Iorio, Antonio Nardantonio ed Elia Serpetti.

"Oggi la mancanza di numero legale ha avuto come vittima il Contratto di servizio per l'affidamento della raccolta rifiuti, un servizio minimo essenziale che va salvaguardato e implementato se possibile con uno sguardo al recupero TARI, e una deliberazione, già oggetto di mancanza di numero legale nella commissione di competenza, che avrebbe permesso a dei cittadini di via Roma di vedere finalmente l'avvio dei lavori di recupero del proprio aggregato. Sarebbe il caso una volta per tutte di assumersi la responsabilità di ammettere davanti alla città di non essere in grado di portare a termine quanto promesso in campagna elettorale, senza continuare a svilire il Consiglio comunale, massima istituzione cittadina".

De Santis: "Un'altra brutta pagina per la maggioranza di centrodestra"

"Per l'ennesima volta, è andato deserto per mancanza del numero legale il Consiglio comunale odierno, convocato per esaminare argomenti importanti, quali l'affidamento del servizio per la gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani e di igiene ambientale all'ASM ed il regolamento per l'istituzione della Consulta per il commercio nel centro storico".

A dirlo, in una nota, è il consigliere comunale Lelio De Santis (Italia dei Valori/Cambiare insieme)

"La maggioranza di centrodestra non è stata in grado di assicurare la presenza del numero legale per l'assenza di ben 6 Consiglieri comunali, che evidentemente avevano altro da fare!".

"Lo stesso Esecutivo ha visto la presenza solamente del Sindaco, Pierluigi Biondi e degli Assessori, Raffaele Daniele e Fausta Bergamotto, mentre tutti gli altri avevano altri impegni da assolvere!".

"A tutti gli assenti sfugge, evidentemente, il ruolo del Consiglio comunale che è la sede istituzionale più importante e rappresentativa del Comune e che merita il dovuto rispetto da parte degli eletti a rappresentare la città".

"La perdita di prestigio del Consiglio comunale e lo scarso attaccamento al suo ruolo non sono un bel segnale per la politica cittadina e, soprattutto, per i cittadini che avrebbero bisogno del miglior funzionamento della massima Assise municipale, in grado di assicurare il confronto democratico e la produzione di atti utili alla soluzione dei tanti problemi".

"Invece, prevalgono ragioni poco nobili che attengono ai giochi politici all'interno della maggioranza o al disinteresse dei singoli consiglieri. E così, in una città alle prese con erbacce e sporcizia in ogni angolo, il contratto di servizio tra il Comune e l'ASM per la gestione del servizio dei rifiuti urbani può aspettare i tempi ed i comodi di qualche Consigliere comunale svogliato!".

Ultima modifica il Venerdì, 05 Luglio 2019 16:20

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