Domenica, 21 Luglio 2019 22:10

Comune dell'Aquila, 24 mesi dopo: il 'decisionismo' di Biondi limitato dalle forze di centrodestra che hanno messo dei paletti all'azione del primo cittadino

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Un sindaco commissariato, o quasi.

A poco più di due anni dall'insediamento, le forze di maggioranza in Consiglio comunale hanno, di fatto, messo dei robusti paletti all'azione di Pierluigi Biondi che, nei primi mesi di legislatura, aveva improntato la sua sindacatura su un forte accentramento dei poteri su di sé e sul 'cerchio magico' che aveva portato a Palazzo Fibbioni. 

Una inclinazione al 'comando' che, nei mesi scorsi, aveva finito per provocare dei forti mal di pancia tra i banchi del centrodestra, con fibrillazioni intense che hanno frenato l'azione amministrativa. 

Con la spaccatura in seno a Fratelli d'Italia però, e il passaggio di Giorgio De Matteis, Berardino Morelli e Marcello Dundee nel gruppo di Forza Italia, che era stato smembrato da Guido Quintino Liris con l'appoggio del sindaco alla vigilia delle elezioni regionali, e con l'azione silenziosa ma incisiva della Lega che, di fatto, ha dato appoggio alla rinnovata spinta 'forzista', si è creata una contrapposizione tra maggioranza consiliare e sindaco che, infine, ha messo all'angolo Pierluigi Biondi. 

Il primo cittadino ha dovuto 'digerire' il passo indietro degli assessori Alessandro Piccinini e Monica Petrella che, sebbene abbiano motivato la scelta di rimettere le deleghe con ragioni personali, in realtà sono stati costretti a farlo da ragioni politiche. Piccinini, di fatto, era stato sfiduciato dal suo stesso gruppo consiliare, Fratelli d'Italia appunto, prima che maturasse la spaccatura col passaggio di De Matteis, Morelli e Dundee in Forza Italia; Petrella, invece, è stata sacrificata sull'altare del riequilibrio tra le forze di maggioranza imposto proprio dallo spappolamento del partito del sindaco, con i forzisti che hanno preteso un assessorato per Maria Luisa Ianni. In questo senso, l'incarico affidato di vice presidente della Fondazione Magna Carta affidato a Petrella va interpretato come un soccorso al primo cittadino del senatore Gaetano Quagliariello, oramai 'padre nobile' del centrodestra abruzzese. 

A ventiquattro mesi dal giuramento in Consiglio comunale, d'altra parte, con le dimissioni di Luigi D'Eramo, Emanuele Imprudente e Guido Quintino Liris, il primo eletto alla Camera e gli altri in Regione, il siluramento deciso dal primo cittadino di Sabrina Di Cosimo e Anna Lisa Di Stefano, e il forzato passo indietro di Alessandro Piccinini e Monica Petrella, la Giunta comunale ha cambiato completamente volto, col sindaco che si ritrova accanto soltanto l'assessore Carla Mannetti, tra i fedelissimi della 'prima ora'. 

E proprio Biondi e Mannetti sono stati, in sostanza, limitati nel loro agire: il sindaco ha dovuto far buon viso a cattivo gioco sul voto unanime del Consiglio, cui è stato costretto ad accodarsi, che ha approvato la costituzione di una Commissione consiliare straordinaria che dovrà valutare la gestione del patrimonio immobiliare Case e Map e, soprattutto, l'utilizzo dei fondi del 4% della ricostruzione destinati allo sviluppo economico, una partita che 'pesa' ancora più di 100 milioni e che il primo cittadino, di fatto, aveva tenuto per sé, costruendo un asse di ferro con la Regione sancito dalla delega ad hoc assegnata dal governatore Marco Marsilio all'ex vice sindaco Guido Quintino Liris. 

Non solo. 

Il sindaco dell'Aquila, e con lui l'assessore Carla Mannetti, finita nel 'mirino' di parte della maggioranza, e costretta a relazionare settimanalmente su viabilità e parcheggi in centro storico stante l'ultimatum imposto proprio da De Matteis, hanno dovuto accettare di buon grado la nascita di una cabina di regia per la pianificazione amministrativa che, nelle intenzioni, dovrà fare da raccordo tra la Giunta e il Consiglio per velocizzare l'azione amministrativa. A coordinare il tavolo sarà l’assessore Daniele Ferella; nel gruppo di lavoro, i colleghi di Giunta Carla Mannetti e Vittorio Fabrizi, il vicesindaco Raffaele Daniele, i consiglieri Luca Rocci, Giorgio De Matteis, Ersilia Lancia, Luigi Di Luzio, Roberto Junior Silveri, Marcello Dundee e Leonardo Scimia.

"Finalmente avremo una visione furtura della città post terremoto", la stoccata di De Matteis. Più chiaro di così. 

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