Una mazzata per l'amministrazione comunale e, in particolare, per il sindaco Pierluigi Biondi.
L'Anac, infatti, ha confermato che, stando al d. Lgs 39/2013, era inconferibile l'incarico di amministratore unico di Asm a Paolo Federico, nominato dal primo cittadino nel settembre 2018.
In altre parole, Biondi non avrebbe potuto procedere con l'indicazione del sindaco di Navelli. D'altra parte, il sindaco dell'Aquila aveva aspettato un anno per la nomina di Federico, espressione del gruppo politico che fa riferimento all'ex vice sindaco e assessore regionale Guido Quintino Liris, per evitare - guarda il paradosso - che l'incarico fosse inconferibile stante l'obbligo di far trascorrere 12 mesi per chi avesse ricoperto in precedenza l'incarico di consigliere provinciale.
Le conseguenze potrebbero essere davvero gravi.
All'articolo 17 del d. Lgs 39/2013, infatti, leggiamo che "gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del presente decreto e i relativi contratti sono nulli": significa che la nomina stessa di Paolo Federico ad amministratore unico di Asm è da considerarsi nulla.
E la fattispecie prevede delle sanzioni; in particolare, "i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati; i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza". In sostanza, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi non solo potrebbe rispondere economicamente di eventuali conseguenze arrecate dalla nomina ma potrebbe essere sospeso fino a 3 mesi dal potere di conferimento di incarichi di sua competenza.
Così fosse, a nominare il prossimo amministratore unico dell'azienda partecipata sarebbe chiamato il vice sindaco Raffaele Daniele. Di certo, si aprirà una 'questione politica' in maggioranza: la scelta di Federico, infatti, era in quota 'Forza Italia' e, oggi, il gruppo consiliare azzurro non è più quello di un anno fa; in altre parole, stavolta ad indicare il nome potrebbe essere il gruppo politico che fa riferimento a Giorgio De Matteis e non più quello che si riconosce in Guido Quintino Liris, nel frattempo passato in Fratelli d'Italia con Direzione Italia di Raffaele Fitto.
Non solo.
Gli atti compiuti da Paolo Federico nella sua qualità di amministratore unico di Asm potrebbero essere considerati nulli, compreso il bilancio approvato nei mesi scorsi.
Il 30 maggio scorso, la Commissione Vigilanza - a maggioranza - aveva approvato una risoluzione che impegnava l'assessore con delega alle partecipate, Fausta Bergamotto, a "sollecitare la revoca dell'incarico" al sindaco di Navelli. Pochi giorni dopo, però, il sindaco e l'assessore avevano difeso la scelta assunta dall'amministrazione - "confidiamo nella bontà delle nostre argomentazioni e sulla possibilità che l'Anac le riconosca come tali", le loro parole - invitando tuttavia Federico ad "astenersi, da quel momento, dal compiere attività di gestione" che non fossero ordinate da "indifferibilita e urgenza". Biondi aveva dunque ribadito la "massima fiducia" in Federico: "siamo più che soddisfatti dell'ottimo percorso intrapreso e auspichiamo che possa riprenderlo, pienamente, il più presto possibile".
Non è andata così.
Ora, "è al vaglio del primo cittadino e del responsabile anticorruzione dell'ente comunale - ha spiegato in una nota l'assessore Bergamotto - la valutazione di tutte le procedure consequenziali che sarà necessario adottare alla luce della decisione dell'Anac".
La questione di inconferibilità
Della presunta inconferibilità dell'incarico a Paolo Federico si discute da mesi: l'amministratore unico di Asm, in effetti, è sindaco di Navelli dal giugno 2015, comune che per la raccolta dei rifiuti si affida al consorzio Cogesa di cui l'azienda aquilana ha acquisito di recente una quota; dunque, in seno all'assemblea dei soci Federico aveva la possibilità di esprimere due voti. Non solo. Federico è stato consigliere provinciale fino ad aprile 2017, dal 19 giugno dello stesso anno è commissario straordinario liquidatore della comunità montana 'Montagna di L'Aquila' oltre che presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore dal 25 agosto 2017.
Come non bastasse, e la fattispecie è stata sollevata in Commissione dal consigliere Paolo Romano, il comune di Navelli conferisce le macerie da ricostruzione nella cava ex Teges gestita da Asm. E si tratta di un altro fatto che andrebbe opportunamente evidenziato.
Ebbene, il 17 aprile scorso l'Anac ha inviato una pec al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, all'amministratore unico di Asm, all'assemblea dei soci e ai membri del Cda del Consorzio forestale, informando dell'avvio del procedimento di vigilanza "relativo a presunte ipotesi di inconferibilità ai sensi dell'articolo 7 del d. Lgs 39/2013". In particolare, l'Autorità nazionale anticorruzione ha puntato l'attenzione sull'incarico di commissario straordinario ricoperto da Federico presso la comunità montana 'Montagna di L'Aquila' e di presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore che, di fatto, hanno rilevato i motivi di inconferibilità.
E allora, leggiamolo l'articolo 7 del d. Lgs 39/2013: "a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune superiore ai 15mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa Regione che conferisce l'incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e altre forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione".
Iniziamo dall'incarico di commissario straordinario liquidatore della comunità montana 'Montagna di L'Aquila' che Federico ricopre da giugno 2017: Anac ha spiegato nell'istruttoria che si tratta di una forma associativa tra comuni pari complessivamente a 27.210mila abitanti, di un ente d'ambito distrettuale che esercita le funzioni amministrative in materia sociale per una popolazione di circa 36mila abitanti risultando affidatario, appunto, dei servizi socio assistenziali. Pertanto, riveste la natura di pubblica amministrazione benché sottoposto a gestione commissariale. In questo senso, ha sottolineato l'Autorità, i commissari esercitano funzioni amministrative.
Ciò premesso, l'incarico risulta ascrivibile nella definizione di "componente di organo di indirizzo politico", di cui all'articolo 1 comma C lettera f del citato d. Lgs 39/2013. In altre parole, Federico è inconferibile avendo fatto parte, nell'anno precedente, di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione (15mila abitanti, ndr), nella stessa Regione che conferisce l'incarico.
Passando all'incarico di presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore, l'Anac ha chiarito come si tratti di un ente di diritto privato in controllo pubblico; il consorzio è una società mista pubblico privata avente quale oggetto sociale la gestione tecnico economica dei terreni degli aderenti - i proprietari pubblici e privati - anche ai fini della valorizzazione e della salvaguardia ambientale e dell'incremento occupazionale locale.
La disciplina di settore - il d. Lgs 3 aprile 2018 n. 34 - prevede i consorzi quale forma di gestione associativa delle proprietà forestali pubbliche e private che le istituzioni sono chiamate a sostenere per promuovere e tutelare l'economia forestale; lo stesso Testo unico, all'articolo 10, chiarisce che "le regioni promuovono l'associazionismo fondiario tra i proprietari dei terreni pubblici e privati nonché la costituzione e la partecipazione ai concorzi forestali". Ebbene, appare evidente che i consorzi forestali svolgano un servizio finalizzato allo sviluppo del patrimonio agro-silvo-pastorale per conto delle PA. Inoltre, è prevalente - nel caso del Consorzio forestale Campo Imperatore - la partecipazione pubblica al capitale sociale, detenuto in maggioranza da enti locali della Regione.
Quindi, Federico è inconferibile essendo stato "presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e altre forme associative della stessa regione".
Una vicenda 'tenuta nel cassetto'...
Come detto, la pec dell'Anac con la comunicazione dell'avvio del procedimento è datata 17 aprile 2019, indirizzata al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, all'amministratore unico di Asm, all'assemblea dei soci e ai membri del Cda del Consorzio forestale.
Tuttavia, è rimasta chiusa in un cassetto.
Audita in Commissione, la segretaria generale del Comune dell'Aquila, Alessandra Macrì, responsabile dell'anti corruzione, ha chiarito che è venuta in possesso della missiva soltanto il 16 maggio scorso, un mese dopo. L'assessore delegata alle partecipate, Fausta Bergamotto, ha aggiunto che l'esecutivo comunale ne ha preso contezza il 20 maggio, a margine di una seduta di Giunta. La presidente del collegio sindacale di Asm, Carla Mastracci, ha svelato di esserne stata informata addirittura il 22 maggio. Formalmente, i consiglieri comunali - che a nome dei cittadini gestiscono la società partecipata - ne sono venuti a conoscenza qualche giorno dopo, al momento della convocazione della seduta di Commissione Vigilanza.
Evidentemente, c'è stata - quantomeno - una sottovalutazione del problema che ha finito per aggravare ulteriormente una vicenda già gravissima. Infatti, l'amministratore unico Paolo Federico aveva partecipato, nel frattempo, a due sedute di Commissione - una, riunita per discutere della situazione finanziaria dell'azienda e, l'altra, per l'approvazione del contratto di servizio da 14.5 milioni tra Comune e Asm - e non ha fatto mai riferimento al procedimento di vigilanza avviato dall'Anac. Non solo. L'amministratore ha anche approvato il bilancio della società. Come ha giustamente rilevato il consigliere Giustino Masciocco, saputo dell'azione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Federico si sarebbe dovuto immediatamente autosospendere, informando l'amministrazione di ciò che stava accadendo.
Le reazioni
"La città ed i cittadini non avranno ripercussioni dalla sentenza Anac contro Federico".
A dirlo è Leonardo Scimia del gruppo consiliare Insieme per L'Aquila.
Scimia ha inteso esprimere "grande rammarico per questa decisione: Paolo Federico è senza alcun dubbio tra i migliori amministratori del territorio aquilano. Sotto la sua guida, Asm è stata protagonista di scelte politiche dettate dalla strategia chiara di rinforzare l'azienda, fra tutte la decisione di 'aprire' ai comuni dell'aquilano secondo una visione concreta di città territorio e la chiusura del bilancio in utile".
Scimia ha ribadito, dunque, che "il fatto è di natura strettamente amministrativa e non porterà alcun danno ai cittadini".
Il gruppo Insieme per L'Aquila a breve avrà un confronto con il Sindaco e le altre forze di maggioranza "per approfondire la questione nell'interesse dell'azienda e della città".