Venerdì, 02 Agosto 2019 13:41

Inconferibilità di Federico, scontro durissimo tra Biondi e le opposizioni. E intanto, il sindaco pensa ad un commissario per Asm: ma ci sono tensioni in maggioranza

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E' durissima la reazione del sindaco Pierluigi Biondi alla conferenza stampa tenuta ieri, a Villa Gioia, dagli esponenti delle opposizioni sul caso della inconferibilità della nomina di amministratore unico di Asm a Paolo Federico [qui]. "A quanti dalle opposizioni ululano e strepitano, sparlando di questioni che non conoscono, fingendo di non avere memoria e parlando di orecchie d'asino destinate al sottoscritto, probabilmente sfuggono alcune informazioni, reali e oggettive", la stoccata del primo cittadino.

"A loro dico che sarebbe stato auspicabile, in passato, poter contare su asini come noi della maggioranza, capaci di riorganizzare le società partecipate con tre atti di indirizzo approvati dal Consiglio comunale sui controlli e che, all'atto delle nomine, hanno stabilito gli obiettivi strategici da raggiungere in base ai quali calcolare gli emolumenti degli amministratori unici; magari vi fossero stati degli asini in grado di chiudere accordi strategici con altre società pubbliche che si occupano di rifiuti, tali da garantire risparmi pari a 124 mila euro l'anno per gli aquilani. Aggiungo che mi dispiace non vi siano stati asini adeguati a tirare fuori dall'isolamento in cui si era cacciata la città, che da vaso di coccio è diventata protagonista in un settore strategico, aprendo, per la prima volta nella storia di Asm, ai comuni del territorio aquilano. Un vero peccato, poi, che nessun asino in passato sia riuscito a ridurre la Tari per famiglie e imprese".

Chi oggi sale sul pulpito - aggiunge Biondi - "dimentica i rimborsi faraonici di rappresentanti delle società partecipate nominati dal centrosinistra o chi ha utilizzato i fondi per lo sviluppo della montagna per pagare stipendi, spesa corrente e consulenze; dimentica amministratori condannati per incompatibilità ai sensi di norme sulla ricostruzione o amministratori che esultavano il risanamento aziendale mentre azzeravano il capitale sociale".

C'è poi il paradosso dei paradossi, sottolinea il sindaco dell'Aquila. "Secondo le opposizioni, Paolo Federico andava condannato e rimosso già al momento dell'apertura della procedura da parte dell'Anac ma, al contempo, qualcuno dal centrosinistra invoca il ritorno in Comune di un alto dirigente rinviato a giudizio nel 2017. Se avessimo applicato il loro metodo questa persona sarebbe stata condannata alla damnatio memoriae un minuto dopo la notifica del messo giudiziario. Per fortuna nostra, di Federico e del dirigente, noi siamo garantisti, viviamo in uno stato di diritto e non c'è spazio per giustizialismi giacobini".

Chiaro il riferimento all'allora segretario generale Carlo Pirozzolo, evocato ieri, in conferenza stampa, dal consigliere Lelio De Santis. "Tra l'altro gli asini hanno sempre fatto molta simpatia, a differenza degli sciacalli", l'ultima stoccata di Biondi.

Una replica al vetriolo che, tuttavia, non entra nel merito del pronunciamento dell'Anac e non spiega, dunque, quali siano, ora, le strategie dell'amministrazione. Una replica che denota, anche, un certo nervosismo del primo cittadino che dovrà gestire una situazione nient'affatto semplice. 

D'altra parte, il provvedimento dell'Anac ha messo in forte imbarazzo la maggioranza di centrodestra: il silenzio di queste ore, rotto dal comunicato stampa del sindaco, si spiega così, oltre che con la preoccupazione per ciò che potrebbe accadere. Stando ai ben informati, è difficile che si arrivi all'annullamento degli atti assunti nei mesi di mandato da Paolo Federico, la cui nomina è di fatto nulla, e, in particolare, del bilancio approvato qualche settimana fa, a meno che gli atti stessi non vengano impugnati.

Tuttavia, le sanzioni saranno irrogate e, di fatto, il sindaco potrebbe essere sospeso fino a 3 mesi dal potere di conferimento di incarichi di sua competenza.

Qui sta il nodo politico. 

L'unico a parlare fino ad ora, tra i consiglieri di maggioranza, è stato Leonardo Scimia del gruppo consiliare Insieme per L'Aquila, diretta espressione dell'assessore regionale Guido Quintino Liris: a breve - ha chiarito Scimia - il gruppo avrà un confronto con il sindaco e le altre forze di maggioranza "per approfondire la questione nell'interesse dell'azienda e della città".

Un modo per ribadire che, di fatto, Federico va considerato in quota Insieme per L'Aquila e, dunque, il nuovo amministratore dovrà essere indicato dal gruppo. In realtà, la nomina del sindaco di Navelli, nel settembre 2018, era venuta a seguito di un accordo con Forza Italia: da allora, però, con l'uscita di Liris e degli altri consiglieri confluiti in Insieme per L'Aquila, il quadro è profondamente mutato, ed ora è il gruppo che fa riferimento a Giorgio De Matteis, nel fratemmpo transitato da Fratelli d'Italia agli azzurri, a rivendicare per sé la scelta

E dunque?

Stamane, a Villa Gioia, si è tenuta un vertice di maggioranza: intorno al tavolo, i capigruppo delle forze di centrodestra e la segretaria generale Alessandra Macrì. A quanto si apprende, si è parlato, per lo più, di aspetti tecnici.

E' emerso, però, che il sindaco Biondi avrebbe intenzione di ricorrere avverso il pronunciamento dell'Anac, evidentemente convinto delle ragioni sue e dei suoi dirigenti; intanto, va comunque indicato il nuovo amministratore: in questo senso, il primo cittadino starebbe pensando ad un commissario che possa prendere le mani dell'azienda in attesa della definizione del profilo giusto per la successione di Paolo Federico. 

Così Biondi potrebbe evitare una nomina immediata lasciando decantare le tensioni di maggioranza, stante anche il provvedimento di sospensione che dovrebbe essergli notificato a breve.

In questo senso, si è fatta largo, nelle ultime ore, una ipotesi piuttosto clamorosa: il sindaco starebbe valutando, tra le altre, la possibilità di offrire l'incarico di commissario all'avvocato Francesco Rosettini, già amministratore unico di Asm in quota centrosinistra, e fino all'indicazione di Paolo Federico, gradito al sindaco per il lavoro svolto nei mesi di interregno in attesa della definizione della nomina del sindaco di Navelli, e così ai lavoratori di Asm e alle opposizioni che, di fatto, non potrebbero eccepire nulla.

L'idea di un commissariamento, però, è stata accolta con una malcelata freddezza dalle forze di maggioranza che vorrebbero si definisse subito il profilo dell'amministratore unico di Asm.

Dunque, non resta che attendere i prossimi sviluppi.

La controreplica dell'opposizione: "L'impreparazione amministrativa della Giunta assume contorni sempre più preoccupanti"

"Nel bestiario che si sta disegnando sulla vicenda ASM, tra asini e sciacalli, mancano le vipere che, sentendosi minacciate, riescono a difendersi solo sputando veleno, quello che stilla da ogni parola del sindaco del capoluogo. Non c'è niente di giustizialista nel chiedere di mettere l'interesse pubblico, ovvero dei cittadini, prima degli equilibri politici all'interno della maggioranza, unico vero interesse da parte di Biondi nella gestione delle società partecipate".

Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri di minoranza Paolo Romano, Stefano Palumbo, Giustino Masciocco, Elisabetta Vicini, Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Americo Di Benedetto, Antonio Nardantonio, Stefano Albano, Lelio De Santis, Angelo Mancini.

"Il sindaco - sottolineano i cosiglieri - dovrebbe infatti sapere che l'Anac non è un organo dell'opposizione, ma un organismo istituzionale di garanzia; davanti al rischio e al conseguente giudizio di inconferibilità dell'incarico a Paolo Federico, l'opposizione si è preoccupata di mettere in guardia l'amministrazione sugli effetti diretti e indiretti sulla cittadinanza che tale ipotesi avrebbe determinato. Le cose sono andate purtroppo come temevamo e il tentativo di Biondi di minimizzare una sospensione fino a tre mesi e le conseguenze economiche e gestionali che potrebbero derivarvi è sintomo di assoluta tracotanza".

"La norma dice infatti che basterebbe un semplice ricorso da parte di un qualunque cittadino a far saltare atti come il contratto di servizio, il bilancio dell'ASM o il PEF, atto propedeutico alla copertura della TARI. In poche parole si rischierebbe di inficiare un servizio essenziale come la raccolta dei rifiuti di cui si occupa l'Asm".

"I pasticci e l'impreparazione amministrativa di questa Giunta assumono contorni giorno dopo giorno sempre più preoccupanti, con un sindaco che, messo all'angolo dalla sua stessa maggioranza, per nascondere i suoi fallimenti - concludono - prova a dipingere scenari di risanamento delle partecipate che trovano riscontro solo in una dimensione immaginaria".

 

Ultima modifica il Venerdì, 02 Agosto 2019 19:17

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