Giovedì, 01 Agosto 2019 17:33

Caso Federico, l'opposizione all'attacco: "Giunta di incapaci e arroganti"

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“Cos’altro deve succedere per far prendere consapevolezza alla città di quanto arrogante e superficiale sia l’atteggiamento di questa amministrazione?”.

Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Stefano Palumbo, usa una frase che ricorda il famoso incipit della prima delle Catilinarie per attaccare la maggioranza di centrodestra e la giunta sul “caso Federico”, il sindaco di Navelli nominato da Biondi amministratore dell’Asm e fatto decadere dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per inconferibilità.

Questa vicenda” osserva Palumbo “è l’ultima di una lunga serie di episodi che vedono l’amministrazione soccombente rispetto a delle criticità che noi, come opposizione, avevamo sollevato per tempo in varie occasioni e che si sono puntualmente verificate. I nodi piano piano stanno venendo al pettine ma questo non ci consola perché a pagarne le conseguenze è la città”.

“La pronuncia sull’inconferibilità di Federico” continua Palumbo “non è un fulmine a ciel sereno, visto che l’Anac aveva trasmesso al Comune la notifica dell’apertura di una procedura di indagine ad aprile. Avevamo anche denunciato come questa cosa fosse stata tenuta nascosta per approvare il bilancio, ben sapendo quale rischio potesse correre l’azienda. C’è stata anche una quinta commissione nella quale provammo a convincere il sindaco a revocare l’incarico e Federico a dimettersi, per evitare di trovarci nella situazione in cui siamo oggi. Con la solita arroganza, si è andati avanti come se niente fosse, senza nemmeno prendere le dovute precauzioni nell’eventualità in cui Anac esprimesse un parere negativo”.

“Oggi” prosegue Palumbo “l’Asm è in questa situazione: non ha più l’amministratore e non si sa chi subentrerà al posto di Federico. Ci sarebbe il collegio sindacale ma il mandato dei componenti è scaduto da mesi ed è in prorogatio. Il sindaco, per 3 mesi, non potrà fare nuove nomine e non è escluso che possa subentrare il prefetto, come è scritto nel decreto anticorruzione”.

“Tutto ciò” dichiara Palumbo “si inserisce in un contesto più ampio. Penso alla vicenda della variante alle norme tecniche attuative delle frazioni. Anche lì avevamo messo in guardia la giunta dagli errori che si stavano compiendo e dalle conseguenze a cui esponevano l’ente. Ma anche lì si è andati dritti contro un muro a colpi di maggioranza fino alla sentenza del Tar. E la risposta dell’amministrazione è stata persino peggiore dell’errore commesso, perché potrebbero fare una delibera impugnabile dieci volte tanto quella bocciata dal Tar. E tutto ciò solo per ripicca. Ma penso anche a un altro provvedimento Anac arrivato sempre in questi giorni e trasmesso anche alla Corte dei Conti, in cui il Comune è stato bacchettato per eccesso di proroga sull’affidamento del servizio Sprar quando nel 2017 la precedente amministrazione aveva lasciato tutto pronto per fare il bando. Spero di sbagliarmi” conclude Palumbo “ma temo che anche sull’Ama possa esserci qualche sorpresa”.

Per dirla in italiano sono dei cialtroni, per dirla in aquilano sono dei cinciari” attacca Giustino Masciocco (Articolo 1). “Essere sospesi dal potere di nomina, quantunque solo per 3 mesi, per un sindaco è gravissimo. E’ come, fatte tutte le debite distinzioni, essere ai domiciliari. E tutto ciò perché è accaduto? Qual è il motivo che ha portato a nominare Federico? Era Liris che spingeva?”.

Il sindaco” dice Masciocco “sta prendendo botte da tutte le parti. Se non ha interesse a governare perché sta solo aspettando la prossima finestra elettorale e andarsene, allora lo dica e faccia governare chi ha voglia di farlo. Un sindaco in carica che vuole essere ricandidato e rieletto si comporta in maniera corretta, avendo una visione lungimirante. Come amministratore mi vergogno davanti alla città per quello che sta avvenendo”.  

Siamo di fronte a un’amministrazione di impreparati e presuntuosi” tuona Paolo Romano (Il Passo Possibile). “Le norme amministrative hanno un carattere generale e astratto, non possono essere piegate a uso e consumo di una parte politica”.

“Non parliamo solo della parte politica ma anche dei dirigenti” osserva Romano “che dovrebbero salvaguardare l’attività amministrativa. Sta venendo meno il sistema di controlli interno che dovrebbe essere garantito dal segretario generale e che invece sta facendo acqua da tutte le parti. Abbiamo problemi in ogni settore, obbrobri amministrativi in ogni delibera”.

"Ricordo che quando sollevammo il problema dell'incompatibilità di Federico, il segretario generale rispose testualmente che se fosse arrivata un parere negativo dell'Anac si sarebbero messi un paio d orecchie d'asino. Beh eccole qua, gliele abbiamo portate", dice Romano esibendo delle finte orecchie da ciuchino.

Quello che ci preoccupa” afferma Romano “sono gli effetti che questa inconferibilità avrà livello politico, economico e amministrativo. Ci saranno danni politici e di immagine, perché aumenterà la sfiducia nutrita dai cittadini nei confronti di tutta l’istituzione comunale. Ci saranno danni economici e amministrativi, perché il rischio di annullamento degli atti firmati da Federico getta ombre su un servizio essenziale come quello della raccolta dei rifiuti e sul bilancio del Comune. Ricordo infatti che il Pef è l’atto propedeutico al bilancio di previsione che dà copertura alla Tari”.

Secondo Romano, per non lasciare l’Asm in regime di vacatio della figura apicale, si potrebbe prendere in considerazione “un ritorno del vecchio amministratore Francesco Rosettini, che è venuto meno con la nomina di Federico e che ora in virtù della decadenza potrebbe essere rimesso al suo posto. E sarebbe vieppiù opportuno perché avendo dimostrato capacità e competenze riconosciute anche dal centrodestra, forse riuscirà anche a sanare i problemi creati da Biondi”.

Questa giunta sta dimostrando superficialità e arroganza” osserva Lelio De Santis (Italia dei Valori/Cambiare insieme) “Federico è stato usato da questi principianti allo sbaraglio come tessera di un mosaico composto solo per far eleggere determinate persone a determinate cariche. Federico porta la responsabilità di essersi prestato a questo gioco quando sapeva benissimo che aveva problemi di incompatibilità. A questa maggioranza non interessa governare. Usano il governo della città solo per arrivare ad altre finalità”.

Anche De Santis va all’attacco del segretario generale Alessandra Macrì: “Dovrebbe essere il garante delle norme invece è una figura che manca completamente. Non si può accettare che si presenti alle 11 o che venga quando le gira il pallino. Pirozzolo stava qui alle 7:45. Il limite che riscontriamo non riguarda solo la parte politica ma anche quella amministrativa e gestionale. Amministrare significa fare, decidere e scegliere. Qui non si fa, non si sceglie e quando si fa si sbaglia”.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Agosto 2019 18:55

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