"Il Sindaco, Pierluigi Biondi, dica alla città che rimarrà in Comune".
A chiederlo è il capogruppo di Cambiare insieme/Idv, Lelio De Santis.
"La politica non finisce mai di stupire con una perenne campagna elettorale, pure a Ferragosto, non tanto perché rovina le vacanze ai parlamentari, che ne godono anche troppe, ma perché crea tensioni ed aspettative personali a danno dell'attività amministrativa che si blocca. E' capitato, quindi, che a febbraio le elezioni regionali abbiano rallentato o fermato l'azione amministrativa in diversi settori e, poi, hanno 'terremotato' la Giunta ed il Consiglio comunale. Ora, la crisi di governo ha messo in allerta diversi politici, con in testa il Sindaco, che aspirano ad un comodo seggio al Parlamento, visto che il lavoro in Comune è difficile e faticoso! A me, però, preme sottolineare come questa perenne campagna elettorale danneggi la città e lasci irrisolti gli innumerevoli problemi che affliggono la vita dei cittadini: dalla mancanza di lavoro all'umiliazione del poco lavoro che c'è, dall'abbandono dei cimiteri al degrado ambientale in diversi angoli della città, dal blocco della ricostruzione delle scuole alla paralisi della ricostruzione pubblica, a cominciare dalla sede unica comunale, con 35 milioni nel cassetto da 5 anni, al Parco urbano di Piazza d'Armi, con 22 milioni aggiudicati ad una ditta in concordato preventivo, esclusa da tanti appalti in diverse città italiane".
Ma ancora più grave - aggiunge De Santis - è la conseguenza di questa incertezza rispetto alle scelte di programmazione e di costruzione della città del futuro, "con il Piano regolatore fermo da due anni alla bozza licenziata dalla precedente Amministrazione comunale, la mancanza di un'idea credibile di sviluppo del Gran Sasso, il destino del Progetto CASE e il buco milionario causato dalla mancata riscossione delle utenze alle Aziende municipali fuori controllo ed indebitate! Questo quadro drammatico di emergenze, sintetico ed incompleto, dovrebbe non far dormire nessuno degli Amministratori comunali, al di là del ruolo che svolgono ed io avverto, per il mio modesto ruolo di Consigliere comunale, il peso di una grande responsabilità verso una città ancora ferita, che ha bisogno di ascolto e di risposte da parte della Amministrazione comunale".
In tal senso, "l'abbandono di alcuni autorevoli Amministratori comunali per approdare a più comodi e più remunerati ruoli in Regione è stato un tradimento degli elettori, ed ancora di più lo sarebbe l'abbandono del Sindaco per un seggio in Parlamento! Capisco che il mio grido accorato non si concilia con il clima vacanziero, ma c'è un dovere civico che impone rispetto per la città e per chi in vacanza non può andarci. Per chi intende la Politica come servizio, servire la propria comunità è la cosa più importante e gratificante".