Spaccatura in Forza Italia.
A seguito della decisione assunta dal coordinatore regionale Nazario Pagano di cambiare organigramma, con nuovi commissari in tre province abruzzesi su quattro, il deputato Antonio Martino ha rassegnato le sue dimissioni da segretario organizzativo azzurro "in dissenso con i principi personalistici di gestione politica ed organizzativa del partito in Abruzzo".
"Ai sensi dell'art. 58 dello Statuto di Forza Italia" aveva comunicato nel tardo pomeriggio Pagano "all'avvocato Carlo Masci, eletto sindaco di Pescara, succede il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri; per L'Aquila, l'ex sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, riceve il testimone di commissario provinciale dall'avvocatessa Antonella Di Nino, sindaco di Pratola Peligna; per Teramo, l'ex primo cittadino di Atri Gabriele Astolfi succede all'avvocato Vincent Fanini; Daniele D'Amario continua invece il suo mandato su Chieti".
"A breve" aveva aggiunto Pagano "i commissari saranno affiancati dai vice per dare un fattivo contributo al rilancio di Forza Italia, nel segno della continuità dell'indirizzo politico e con rinnovata energia, per radicare ancor di più il partito nel tessuto sociale, economico e produttivo dell'Abruzzo. Ai commissari uscenti Masci, Fanini e Di Nino, va tutto il mio riconoscimento per la qualità del lavoro sin qui svolto e per l'impegno profuso nello spirito di servizio. Agli entranti Sospiri, Astolfi e De Angelis, assieme a D'Amario, auguro di affrontare al meglio delle loro competenze e delle loro capacità le sfide che ci attendono".
Una decisione che ha mandato su tutte le furie Martino. "Non ho nulla di personale contro il senatore Pagano, i nuovi commissari sono tutte persone capaci ed oneste, ma non posso più tacere dopo l’ennesima vicenda e decisione che non mi vede e non vede coinvolti tanti dirigenti: anche queste nomine sono state fatte senza la condivisione - l'affondo del deputato - purtroppo, è la dimostrazione che non c’è una gestione democratica. Eppure, quando mi sono avvicinato a FI e dopo le elezioni politiche del 4 marzo scorso, per mesi le cose sono andate molto bene. Poi, non capisco perché, tutto è cambiato. E mi dispiace davvero profondamente perché a questo punto devo dare ragione ai tanti che negli anni scorsi erano andati allo scontro con Pagano proprio per gli stessi motivi".
Il deputato, tuttavia, annuncia di non avere nessuna intenzione di lasciare il partito, anzi propone "un’azione efficace e concreta per costituire un’alternativa ad un partito dello 0 virgola, parlando ai tanti forzisti che hanno contribuito a far conseguire numeri importanti agli azzurri nel nostro territorio per essere convinti nel centrodestra, punto di riferimento con numeri diversi". “Questa non è una casa aperta solo agli amici e agli amici degli amici, ma a tutti e in questo senso farò fino in fondo la mia battaglia nel rispetto delle 60mila persone, unico nel centro sud Italia, che mi hanno fato fiducia il 4 marzo dello scorso anno - tuona Martino - Non si può far finta di niente visto che questa gestione non fa altro che peggiorare uno stato dell’arte già difficile con un partito che non gode certo di ottima salute ma che nei suoi ideali e valori ha uno spazio enorme che io ho l’ambizione di recuperare - conclude Martino -, quindi non lascerò il partito e continuerò a lavorare perché le cose cambino".