Un percorso unitario, costituente, per rimettere in cammino le forze progressiste della città.
A lanciarlo Stefano Albano e Stefano Palumbo (Pd), Giustino Masciocco e Fabio Ranieri (Articolo 1), Enrico Perilli e Stefano Lucantonio (Sinistra Italiana), Lelio De Santis (Idv-Cambiare insieme) e Angelo Mancini (L’Aquila sicurezza e lavoro), in rappresentanza delle forze di centrosinistra in Consiglio comunale e, più in generale, dei movimenti progressisti della città; assenti giustificati Elisabetta Vicini (Democratici e socialisti) e Gianni Padovani dei Partito Socialista.
Il primo appuntamento è già stato fissato: lunedì 28 ottobre alle 17:30, all’Auditorium dell’Ance, verrà presentato il manifesto, “scritto collettivamente – ha sottolineato Albano – lo sforzo ancora embrionale per la costruzione di una proposta politica alternativa alle destre che governano la città; abbiamo l’ambizione che siano i cittadini ad emendarlo, allargarlo, renderlo più articolato”.
“Vediamo una città che, nell’anno del decennale, pare stremata, disillusa, con meno fiducia in se stessa e, di certo, più divisa che in passato”, le parole del segretario cittadino del Pd; “purtroppo, l’approccio dell’amministrazione Biondi piuttosto che governare i conflitti li acuisce, e sta lacerando il tessuto comunitario. Ne abbiamo avuto evidenza con la gestione del Festival degli Incontri: per l’ennesima volta, L’Aquila è finita alla ribalta delle cronache nazionali non per raccontare la sua ricostruzione ma per uno scontro, per un conflitto alimentato dal sindaco”.
Albano ha parlato esplicitamente di strategia della desertificazione: “Biondi è un Re Mida al contrario. Giusto ieri parlavamo del progetto di dimensionamento scolastico non condiviso con la città, per non dire della gestione degli appuntamenti culturali – Festival degli Incontri appunto, Festival della Partecipazione, Festival della Montagna – della ricostruzione che soffre, e lo dicono i costruttori e i tecnici, dell’assenza di pianificazione, se non per estemporanee prese di posizione a mezzo stampa, delle difficoltà enormi che vive il mondo dello sport cittadino”.
Per questo, le forze progressiste hanno inteso avviare una Costituente, mettere in campo una alleanza che “parte dalle forze di centrosinistra ma che riteniamo debba allargarsi ad associazioni, movimenti, sindacati, organizzazioni datoriali”; il simbolo scelto sono quattro braccia che, unite, riproducono il perimetro stilizzato del Castello cinquecentesco, uno dei luoghi simbolo della città: “una costituente per un nuovo progetto di città, per ripensare L’Aquila nel modo più largo e partecipato possibile, richiamandoci simbolicamente ai padri costituenti che ricostruirono il Paese sulle macerie della guerra. Siamo convinti – ha ribadito Albano – che occorra costruire una alternativa a questo governo cittadino: in questo sforzo, le forze partitiche non debbono fare un passo indietro, anzi, c’è bisogno di più politica, di una politica capace piuttosto di creare le condizioni affinché la società civile faccia un passo avanti”.
Non stiamo costruendo un cartello elettorale, ha ribadito il tavolo: piuttosto, “vogliamo avviare una discussione sulle vocazioni della città, sul ruolo che dovrà avere in Abruzzo e nel Paese”.
Il manifesto poggia su quattro gambe: cultura e formazione, lavoro, ambiente, città europea; per ognuno di questi temi, all’assemblea del 28 ottobre prossimo, interverranno figure autorevoli della città, rappresentanti del mondo produttivo, sindacati, movimenti, associazioni e Istituzioni culturali. “Vogliamo aprire, così, un confronto che sarà declinato nelle tappe che verranno in seguito”.
“Si riparte”, ha aggiunto Enrico Perilli della segreteria regionale di Sinistra Italiana; “stiamo ricostruendo un campo progressista e democratico, ancora embrionale, che speriamo di allargare il più possibile. L’inadeguatezza del governo cittadino e regionale è un dato oggettivo; è percepibile la disillusione anche tra coloro che hanno votato Biondi in maniera convinta soltanto due anni fa. D’altra parte, è altrettanto evidente che il sindaco stia cercando di imboscarsi altrove. Ma non ci riuscirà. In questo scenario, la nostra intenzione è di riproporre un dibattito politico e culturale che, in città, è scomparso”.
Al tavolo mancavano alcune forze politiche che siedono all’opposizione in Consiglio comunale, in particolare la Coalizione sociale che ha eletto Carla Cimoroni e Il Passo Possibile che, nell’assise civica, può contare su 5 consiglieri, e tra loro il candidato sindaco della coalizione civico progressista alle elezioni del 2017, Americo Di Benedetto. “La loro assenza è un grave errore, rischiamo di parlare linguaggi diversi e di non finalizzare il lavoro che facciamo nelle sedi istituzionali”, ha sottolineato il capogruppo dell'Idv Lelio De Santis.
Che ha aggiunto: “l’amministrazione attiva è totalmente inadeguata, siamo in presenza del peggior governo cittadino degli ultimi trenta o quarant’anni; il nostro compito è di far percepire alla città che una alternativa c’è, sul piano politico e sociale. Per questo, dobbiamo mettere in campo un progetto ambizioso, qualificante, che superi le frammentazioni”.
“Va sottolineato che siamo dinanzi ad una ripartenza”, ha proseguito il capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco; “non ci interessano le elezioni comunali, sono lontane e quando arriveranno ci penseremo: piuttosto, la voglia è di tornare tra i cittadini per capire se, a L’Aquila, i progressisti ci sono ancora, se le loro idee possono essere rappresentate. La città è stordita, amorfa: c’è chi sta con Biondi e chi sta contro Biondi. Non si può andare avanti così. In questo senso, è forse un bene che chi non sente di stare nel campo progressista ma prediliga una posizione più moderata faccia la sua strada; più avanti, si vedrà: è possibile che ci si ritrovi lungo il cammino”.
“Il nostro è un percorso, non un recinto – ha ribadito il capogruppo Pd Stefano Palumbo – auspichiamo che ci si possa rincontrare strada facendo”.
L’appello che stiamo lanciando – ha concluso Albano – “è a tutti gli aquilani, elettori di centrosinistra o meno, che reputino inadeguata l’attuale amministrazione cittadino e vogliano provare ad alimentare una discussione su un progetto alternativo di città. Per ciò che attiene le forze politiche che, al momento, hanno deciso di percorrere altre strade, sono invitate e continueremo ad invitarle sempre ad unirsi al percorso che stiamo intraprendendo”.