Tutto rimandato.
La commissione Bilancio del consiglio comunale non ha votato sulla delibera con cui la giunta, lo scorso 23 ottobre, ha dato il via libera alla ricapitalizzazione di Ama, l’azienda del trasporto pubblico locale.
Alla seduta erano presenti l'assessore comunale alle Partecipate, Fausta Bergamotto, la dirigente del settore, Ilda Coluzzi, nonché l'amministratore unico della società Gianmarco Berardi.
Il consigliere di opposizione Angelo Mancini, tuttavia, ha subito presentato una pregiudiziale chiedendo che venissero convocati anche il collegio dei revisori di Ama e l'assessore ai Trasporti Carla Mannetti (non invitata alla riunione di oggi), affinché potessero essere ascoltati sul piano di risanamento aziendale. A quel punto Forza Italia, con Giorgio De Matteis, ha colto la palla al balzo e ha appoggiato la richiesta di Mancini, che alla fine è passata con la sola astensione della Lega e di Luca Rocci.
La ricapitalizzazione di Ama è un’operazione da 1,3 milioni di euro, finanziata con una variazione di bilancio per la cui copertura si attingerà dal “Fondo perdite società partecipate”. Sono soldi che si aggiungono agli oltre 2 milioni già versati dal Comune nelle casse della società in poco più di un anno, tra trasferimenti eccezionali deliberati a compensazione dei tagli regionali (900mila euro, misura risalente a ottobre 2018) e addendum al contratto di servizio (1 milione e 200 mila euro, provvedimento approvato l’estate scorsa).
Nella delibera del 23 ottobre, è scritto che la cifra di 1,3 milioni è riconosciuta sia a copertura delle perdite che per la ricostituzione del capitale sociale, che in questi anni era stato completamente eroso proprio a causa dei bilanci chiusi in rosso.
Il provvedimento recita anche, però, che l’operazione è vincolata al “tassativo rispetto” del piano di ristrutturazione aziendale presentato dai vertici dell’azienda.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che si sta consumando da tempo, all’interno del centrodestra, uno scontro politico, riesploso anche nella commissione di questa mattina, che vede opposti da un lato la Lega, che appoggia in pieno Berardi (nominato proprio in quota Carroccio), e, dall’altro, l’assessore ai Trasporti Carla Mannetti, esponente di Fratelli d’Italia.
Posto che la ricapitalizzazione fosse un’operazione necessaria per salvare l’azienda dal fallimento, Mannetti (assente, peraltro, alla seduta di giunta in cui è stata approvata la delibera) e Berardi dissentono profondamente su un aspetto del piano di risanamento ovvero l’azzeramento della contrattazione di secondo livello.
Berardi la ritiene una misura necessaria, tanto da averla già formalizzata ai sindacati. Dal taglio - che, se confermato, partirà dal prossimo anno - il numero l'mministratore di Ama si aspetta un risparmio di circa mezzo milione di euro. L’assessore Mannetti però è contraria e ha affermato più volte che preferirebbe intervenire su una razionalizzazione dei costi. Azzerare la contrattazione di secondo livello, vuol dire, di fatto, decurtare le buste paga dei dipendenti. E l'azienda non può chiedere sacrifici ai lavoratori, è il ragionamento della Mannetti, dopo aver intascato oltre 3 milioni di euro di aiuti dal Comune.
La Mannetti, su questo punto, vuole tenere la posizione: pur di non venire meno alla parola data e di non perdere la faccia davanti ai lavoratori, ha affermato di essere pronta a rimettere le deleghe, specificando, però, che la sua è una posizione personale, non concordata con Fratelli d'Italia, che finora su questa vicenda non si è espresso (né lo ha fatto Biondi). Un silenzio emblematico dell'isolamento in cui l'assessore si trova in questo momento all'interno della maggioranza e del suo stesso partito.
"La ricapitalizzazione" afferma Giorgio De Matteis (FI) "è un provvedimento importante, che serve a salvare l'azienda, i posti di lavoro e il trasporto pubblico, che è un servizo essenziale. E' incredibile che il collegio sindacale non abbia emesso un parere sul piano di risanamento. Si tratta di un atteggiamento inqualificabile, i membri avrebbero dovuto già dimettersi. L'azzeramento della contrattazione di secondo livello? Berardi ha posto un problema serio, i sacrifici devono farli tutti. Per salvare Ama gli aquilani pagheranno milioni di euro, soldi che verranno tolti da altre poste di bilancio. E' giusto, pertanto, che la città sappia, che su questa vicenda ci sia chiarezza e che chi deve assumersi responsabilità se le assuma".
"Si tratta sicuramente di una ricapitalizzazione in salita" osserva l'assessore alle Partecipate Fausta Bergamotto "La commissione ha votato la pregiudiziale sulla presenza della Mannetti perché era prima di me alle Partecipate e, in quanto assessore ai Trasporti, conosce nel dettaglio la vicenda. Non ci sono problemi".
Sul silenzio del collegio dei revisori sul piano di risanamento, "come settore Partecipate" spiega la Bergamotto "abbiamo chiesto, con una nota, di esprimere un parere. Il collegio però si è espresso limitandosi a dire che il piano, se attuato, può tenere. Quanto all'azzeramento della contrattazione di secondo livello, è vero che è una misura impopolare" osserva la Bergamotto "ma secondo me si è sbagliato a far passare il messaggio che si stavano mettendo le mani in tasca ai lavoratori. Altrimenti bisognerebbe dire anche che finora il Comune ha messo le mani in tasca solo ai cittadini, che hanno dovuto pagare con i loro soldi il rifinanziamento di un'azienda in perdita. Qui si tratta di salvare dei posti di lavoro, l'alternativa alla ricapitalizzazione infatti è la liquidazione. Detto questo, la contrattazine di secondo livello è una contrattazione stratificata nel tempo, antecedente alla contrattazione nazionale, che crea disparità tra i lavoratori assunti prima del 1999 e quelli assunti dopo. Per recuperare questo gap, è stato studiato un sistema di compensazione con i buoni pasto, ma non funziona, tanto che l'azienda è stata anche multata dall'ispettorato del lavoro. Bisogna azzerare tutto e riavviare da capo la contrattazione, il che significa che andrà riconosciuto ai lavoratori un salario accessorio ma che ciò andrà fatto sedendosi intorno a un tavolo con i sindacati. E fare questo dovrà essere l'amministratore".