Giovedì, 14 Novembre 2019 14:54

Ricapitalizzazione Ama, Palumbo: "Non è accettabile che a sorreggerne il peso siano soltanto i lavoratori"

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"È più importante salvaguardare l'erogazione per mano pubblica di un servizio pubblico o gli stipendi di chi quel servizio lo eroga? È una domanda che una buona amministrazione non dovrebbe trovarsi mai nella condizione di porsi. Purtroppo, invece, è esattamente questo l'epilogo a cui volge la vicenda dell'Azienda per la Mobilità Aquilana, con i suoi 137 lavoratori messi di fronte al bivio di subire la decurtazione di una quota importante della propria busta paga in cambio del mantenimento di un contratto pubblico o, in alternativa, la privatizzazione dell'azienda".

A dirlo è il capogruppo del Pd Stefano Palumbo, a qualche ora dal Consiglio comunale che, convocato per domattina dal presidente Roberto Tinari, sarà chiamato ad approvare la delibera di ricapitalizzazione di Ama da 1.3 milioni di euro, con annesso il piano di ristrutturazione aziendale che prevede un taglio sulla contrattazione di secondo livello di circa 800mila euro.

Il vero interrogativo è su come e perché si sia arrivati a questo bivio, l'affondo di Palumbo, "quando fino allo scorso anno la strada tracciata era tutt'altra. Fu proprio Biondi, infatti, ad annunciare la sottoscrizione di un cronogramma con la Regione in base al quale entro il 30 giugno del 2018 sarebbe avvenuta la fusione tra le aziende AMA e TUA. Questa soluzione, caldeggiata anche dai lavoratori AMA attraverso un referendum interno e resa ancor più necessaria a seguito del taglio attuato nel 2016 dalla Regione Abruzzo di ben 900.000 €, avrebbe garantito tanto i livelli occupazionali quanto quelli salariali ed evitato l'esborso di importanti risorse dal bilancio comunale per salvare l'azienda, somme che sarebbe stato possibile investire altrove".

Si domanda il capogruppo dem: "Per volontà di chi e per quali ragioni è stata bloccata la fusione tra AMA e TUA? Non fu a quello scopo che il consiglio comunale decise di estendere a 10 anni l'affidamento in house del trasporto pubblico locale all'AMA? A fronte del fallimento politico e amministrativo che il percorso intrapreso oggi dall'amministrazione Biondi ha prodotto, avrebbe senso riprendere il discorso della fusione tra le due aziende, considerando soprattutto la presenza di vertici aquilani alla guida di TUA? E' possibile far valere la presenza di ben 4 rappresentanti aquilani all'interno dell'Ente regionale al fine di ottenere per il territorio aquilano lo stesso trattamento che sul trasporto pubblico la Regione garantisce in altri territori?". 

Domande che non hanno ancora trovato risposta.

Una cosa è certa: "la situazione è drammatica ma non è accettabile che a sorreggerne il peso siano soltanto i lavoratori e i cittadini aquilani quando la Regione avrebbe tutti gli strumenti per farsi carico della soluzione del problema. Sembrerebbe che a mancare sia solo la volontà politica".

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