Mercoledì, 20 Novembre 2019 15:11

Commissione d'inchiesta su Bussi, Giovanni Legnini eletto presidente

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E' stato eletto stamane l'Ufficio di Presidenza della Commissione di inchiesta sul sito inquinato di Bussi (Pe).

Nella prima riunione, come da regolamento interno, si è provveduto alla votazione per eleggere l'Ufficio di Presidenza della Commissione; sono risultati eletti Giovanni Legnini (Presidente – Gruppo Legnini presidente), Daniele D'Amario (Vicepresidente – Gruppo Forza Italia), Emiliano Di Matteo (Segretario – Gruppo Lega Nord).

La prossima riunione si terrà giovedì 28 novembre alle ore 15.30 a Palazzo dell'Emiciclo nella sala "Gabriele D'Annunzio".

"Ringrazio i consiglieri per la nomina a presidente, funzione che eserciterò con assoluta imparzialità e dando subito il via al lavoro della Commissione", le parole di Giovanni Legnini. "Si preannuncia un'attività intensa che avvieremo con l'acquisizione della documentazione, di per sé già imponente, dell'elencazione dei soggetti da audire e di un programma dei lavori da svolgere. Le finalità della Commissione d'inchiesta sono quelle puntualmente contenute nella delibera del Consiglio Regionale. L'obiettivo è accertare cosa è accaduto nei 12 anni da quando la discarica fu scoperta, dagli 8 anni che ci separano dallo stanziamento delle risorse per l'avvio della bonifica e dai 3 trascorsi da quando è stato sottoscritto l'accordo di programma da parte della Regione. Decideremo collegialmente il programma alla prima seduta utile, ma penso che dovremmo articolare i lavori innanzitutto per accertare gli ostacoli che si frappongono all'avvio dei lavori di bonifica, eventualmente indicando chi e come dovrà rimuoverli e poi per ricostruire nella sua interezza e in modo chiaro una vicenda gravissima e molto complessa che chiama in causa decisioni e responsabilità di molteplici istituzioni pubbliche e soggetti privati".

La Commissione si avvarrà ovviamente delle pronunce giudiziarie e degli altri atti che già contengono l'accertamento dei fatti rilevanti per il lavoro da svolgere, ha sottolineato Legnini. "L'obiettivo ultimo dovrà essere quello di scrivere, con la relazione conclusiva, una pagina chiara e mi auguro risolutiva su una delle vicende più gravi che hanno riguardato l'ambiente e il territorio, il lavoro e il diritto alla salute degli abruzzesi, facendo sì che gli accertamenti nella loro oggettività siano posti al riparo dalle schermaglie politiche. Il nostro compito, infatti, è di fare quanto è nelle nostre possibilità affinché, ferme le competenze di ciascuno dei soggetti coinvolti a partire dal Ministero dell'ambiente, i lavori di bonifica e reindustrializzazione siano finalmente avviati e che si possa accertare tutta la verità su tale dolorosa ed irrisolta vicenda".

I componenti della Commissione, così come indicato dai gruppi Consiliari, sono Luca De Renzis, Emiliano Di Matteo, Simone Angelosante e Fabrizio Montepara per la Lega Nord; Daniele D'Amario per Forza Italia; Marianna Scoccia per l'Udc; Guerino Testa per Fratelli d'Italia; Roberto Santangelo per Azione Politica; Sara Marcozzi per il Movimento Cinque Stelle; Giovanni Legnini e Antonio Blasioli per la Federazione dei Gruppi "Legnini Presidente, Partito Democratico, Abruzzo in Comune.

In base all'articolo 146 del "Regolamento Interno dei Lavori del Consiglio regionale" la durata della Commissione d'inchiesta è stabilita in sei mesi, al termine del quale conclude i lavori con una relazione che viene inviata al presidente Lorenzo Sospiri e ai consiglieri regionali. Con la relazione la Commissione può proporre al Consiglio iniziative e provvedimenti da assumere. Nello svolgimento dell'inchiesta, la Commissione può richiedere agli Uffici della Regione, nonché agli Enti ed Istituti da essa dipendenti ed alle società partecipate dalla Regione, tutte le informazioni utili all'espletamento dell'inchiesta, senza che ad essa sia opponibile il segreto d'ufficio, e può altresì convocare persone che possano fornire informazioni utili al completamento dell'inchiesta.

Tra i compiti della Commissione si ricordano: svolgere indagini al fine di verificare l'esatto stato del procedimento, le attività svolte e gli interventi necessari a garantire nel più breve tempo possibile l'avvio e la conclusione degli interventi di bonifica e reindustrializzazione; accertare le motivazioni che impediscono l'avvio delle procedure di bonifica nonostante lo stanziamento dei fondi; effettuare una ricognizione degli atti e dei provvedimenti adottati e delle ragioni alla base del mancato avvio delle attività di bonifica a distanza di otto anni dalla norma che ha disposto il finanziamento delle opere di bonifica e di sedici mesi dall'aggiudicazione della gara relativa agli interventi di bonifica; disporre l'acquisizione degli atti, le audizioni, ed ogni altra attività utile a tali accertamenti, ivi compreso verificare la disponibilità della somma pari a 1,5 milioni di euro che la Regione, su richiesta del Ministero per l'Ambiente, ha impegnato per consentire la copertura dell'importo necessario agli interventi di bonifica; acquisire elementi in merito ad eventuali omissioni o inadempimenti che abbiano determinato l'attuale situazione di stallo.

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Novembre 2019 16:02

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