Venerdì scorso, in Consiglio comunale, il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano ha presentato una mozione urgente per proporre il riconoscimento della cittadinanza alla senatrice, sopravvissuta ai campi di sterminio nazista di Auschwitz e recentemente finita, suo malgrado, sotto scorta a causa delle minacce ricevute per l'istituzione di una commissione parlamentare contro la recrudescenza dei sentimenti di odio che pervadono il Paese.
"L'Aquila non ha mai avuto paura di condannare la Storia, prove concrete le abbiamo avute già con la riapposizione della prima pietra d'inciampo abruzzese, saggiamente conservata durante i lavori di ricostruzione post sisma dell'edificio antistante, dedicata a Giulio Della Pergola, cittadino aquilano morto ad Aushwitz, o con la ridenominazione del chiassetto della Pinciara in chiassetto degli Ebrei, a testimonianza della comunità ebraica presente in città fin dalla sua fondazione", ha ricordato Romano. "Confido serenamente che il dibattito in aula consegnerà agli aquilani una discussione franca e condivisa da tutte le forze politiche presenti".
D'altra parte, anche le Democratiche della provincia dell'Aquila, per voce della coordinatrice Gilda Panella e della deputata Stefania Pezzopane, avevano chiesto che il Comune dell'Aquila riconoscesse la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
E c'era stata un'apertura del sindaco della città Pierluigi Biondi che, in linea con l'indirizzo politico dettato a livello nazionale da Fratelli d'Italia, in una intervista si era detto contrario alla posizione di chiusura che era stata assunta, invece, dal primo cittadino di Pescara.
Sta di fatto che il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari (Forza Italia), aveva deciso di non accogliere la proposta di Paolo Romano di inserire all'ordine del giorno dell'assise la mozione d'urgenza, stante i corposi argomenti già previsti in discussione e, in particolare, la difficile ricapitalizzazione di Ama, la società partecipata del trasporto pubblico locale, assicurando, però, che la mozione sarebbe stata inserita all'ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile.
Ebbene, il primo Consiglio comunale utile è stato convocato per il 27 novembre prossimo - ha svelato Paolo Romano, intervenuto ieri sera al congresso provinciale di Arcigay - ma la proposta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre non è stata inserita all'odg. Di fatto, si è venuti meno all'impegno assunto innanzi all'assise civica.
L'augurio, evidentemente, è che si tratti di una 'dimenticanza' e che il centrodestra alla guida della città porti in Consiglio la proposta: non farlo sarebbe un comportamento inaccettabile. L'Aquila si è già dichiarata contraria all'odio e alle discriminazioni razziali sotto tutte le sue forme.
Democratiche, appello a Tinari: "Accolga la proposta"
"La cittadinanza onoraria a Liliana Segre, è un'occasione per la città capoluogo di regione. Occasione di affermare e sostenere, anche a L'Aquila, la civiltà che la senatrice a vita testimonia con il suo impegno contro ogni forma di violenza, quella violenza che, piccina, ha conosciuto nei campi di sterminio e che ancora oggi porta stampata sulla propria pelle".
Lo afferma in una nota il coordinamento provinciale delle Democratiche.
"Abbiamo richiesto l'attribuzione della cittadinanza aquilana a Liliana Segre e tanti, in Abruzzo, hanno raccolto e fatto propria la nostra idea; ne siamo onorate. Pescara, Teramo e Chieti e tanti altri centri hanno seguito un percorso che tutti deve accomunarci per la civiltà e la condanna ferma della violenza".
"Abbiamo inviato, nei giorni scorsi, richiesta formale al presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, affichè l'Assise civica considerasse la nostra richiesta, raccolta poi dal Passo possibile. Auspichiamo che il Consiglio prenda presto in considerazione la proposta. Sarà un giorno di gioia per tutti , quando la nostra città accoglierà una nuova cittadina aquilana: Liliana Segre".