Va a sbattere contro l'ostruzionismo dei consiglieri di opposizione e di pezzi della maggioranza - il gruppo di Forza Italia e il capogruppo del Misto Roberto Jr Silveri, in particolare - la delibera numero 268 del 24 giugno 2019, ad oggetto la variazione di destinazione d'uso, da "attrezzature generali direzionali" ad "attrezzature generali commerciali", di 18.690 metri quadrati di un lotto sito in località Pettino, tra la strada statale 80, via Solaria e via Caduti sul lavoro, con annesso un planivolumetrico per la realizzazione di un nuovo parco commerciale.
Il soggetto proponente, l'impresa Saeco, autorizzata dalla banca Bper proprietaria dei terreni, vorrebbe realizzare un insediamento commerciale su due distinti immobili, destinati ad ospitare tre attività di media distribuzione, di differenti dimensioni, fisicamente e strutturalmente indipendenti, per una superficie coperta di 6.534 mq. Il planivolumetrico prevede, altresì, opere di urbanizzazione primaria e secondaria, "necessarie a rendere completamente autonomo e fruibile l'insediamento commerciale". In particolare, 2.595 mq del lotto di cui si è chiesta la rotazione verrebbero destinati a verde pubblico, a monte, su via Solaria; 7.512 mq, invece, a viabilità e parcheggi. A sfogliare il progetto, si evince che gli accessi al lotto sono previsti da via Salaria, con fronte unitario, e dalla strada statale 80, sdoppiato con una bretella in entrata e una in uscita. Verrebbe realizzata, altresì, una rotatoria in corrispondenza dell'incrocio tra la statale e via Solaria.
Ebbene, l'assessore all'urbanistica Daniele Ferella è stato costretto a rinviare la discussione sulla delibera ad una prossima seduta di Commissione, per vizi formali: in particolare, il consigliere Angelo Mancini - e con lui i colleghi d'opposizione - ha messo in luce come l'oggetto della delibera richiamasse soltanto la variazione di destinazione d'uso dei terreni e non l'autorizzazione alla realizzazione del planivolumetrico inserito nel testo del deliberato. D'altra parte, giusto venerdì scorso l'assise - all'unanimità - aveva approvato una mozione, depositata dal consigliere Silveri ed emendata a valle di un lavoro di concertazione tra rappresentanti di maggioranza e opposizione, che impegna l'amministrazione attiva a non sottoporre all'Aula proposte di rotazione delle zone destinate ad attrezzature generali verso destinazioni d'uso commerciali di media e grande distribuzione, "allo scopo – si è messo nero su bianco nel provvedimento – di non sacrificare l'attuale fase di organizzazione e programmazione" riguardante l'iter di revisione del Piano regolatore, che è in corso. Il Consiglio ha fatto salve soltanto le proposte deliberative indifferibili, corredate da un adeguato studio di fattibilità sul piano ambientale, urbanistico, economico, sociale e dell'interesse generale.
Dunque, l'assessore Ferella si è impegnato a portare in Commissione una delibera che chiarisca, fin dall'oggetto, la reale natura del provvedimento e che dovrà essere accompagnato - come previsto dalla mozione di Consiglio - da un adeguato studio di fattibilità.
Un primo stop al progetto che, c'è da scommetterci, troverà altri inciampi sulla sua strada considerato che le opposizioni di centrosinistra e pezzi della maggioranza di centrodestra sono assolutamente contrari alla realizzazione di un'altra area commerciale in località Pettino.
"A leggere il deliberato - l'affondo del capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis - si evince che l'interesse pubblico sotteso al via libera al planivolumetrico si riscontrebbe nella piena attuazione del piano regolatore generale. Ma stiamo scherzando? Parliamo di uno strumento urbanistico approvato quarant'anni fa: nel frattempo, e soprattutto negli ultimi dieci anni, le condizioni sono evidentemente cambiate. Non solo. Nel provvedimento si fa riferimento al presunto perseguimento dello sviluppo economico e sociale della città: siete davvero convinti si persegua autorizzando un altro centro commerciale? Se è così, mi alzo e vado via".
Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere Roberto Jr Silveri: "A mio avviso, il progetto non ha motivo d'essere; anzi, la sua attuazione rappresenterebbe un danno per la città. Non c'è alcuna utilità pubblica nella realizzazione di un parcheggio in quella zona; la stessa rotatoria avrebbe senso solo in caso di realizzazione del parco commerciale. E stando al presunto sviluppo economico, non stiamo parlando di un attrattore capace di portare all'Aquila persone da altre province o da altre Regioni; semplicemente, l'economia si sposterebbe - eventualmente - da un'area all'altra. D'altra parte, l'area individuata è interessata oltre misura da insediamenti commerciali: parlo del centro commerciale Amiternum, del probabile parco commerciale Rossi che dovrebbe sorgere sull'altro lato della strada, del centro Agorà, delle attività che insistono intorno all'Ospedale regionale e così via. Servizi ce ne sono anche troppi. Piuttosto, il progetto avrebbe un impatto drammatico sulla viabilità se è vero che la strada statale 80 è già congestionata".
E se il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano si è chiesto, senza avere risposta, se non si incorra nella moratoria imposta dalla legge regionale che stabilisce come una media distribuzione non possa superare i 2500 mq - il progetto prevede aree coperte ad uso commerciale per oltre 6mila mq - il capogruppo di Articolo 1, Giustino Masciocco, ha chiesto venga portato all'attenzione dei consiglieri anche le indagini geologiche che vennero commissionate dieci anni fa, allorquando, sullo stesso terreno, si era ipotizzato di realizzare un campus universitario, e che avevano evidenziato problemi tali da far saltare il progetto presentato all'epoca dalla Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila, proprietaria dei terreni che poi sono passati sotto il controllo della banca Bper.
Non solo. Il capogruppo del Pd Stefano Palumbo ha chiesto si faccia finalmente chiarezza su quante proposte di variante siano pervenute al settore, con quale ordine e con quali tempi siano state vagliate.