Venerdì, 14 Marzo 2014 17:02

L'Aquila in Europa, Renzi "portavoce": Cialente pronto a candidarsi?

di 

"Una vera e propria road map da portare in Europa". E' questa la proposta emersa oggi dalla conferenza stampa convocata dal gotha del Partito Democratico aquilano – presenti Stefania Pezzopane, Massimo Cialente, Giovanni Lolli e Stefano Albano – assieme all'eurodeputato democrat Andrea Cozzolino, eletto cinque anni fa nella circoscrizione Sud, ed alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria.

Sono stati sviscerati diversi temi che mettono in relazione la ricostruzione del cratere all'Europa. L'idea di fondo è redarre un dossier per l'Europa da far presentare direttamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un documento dettagliato che punta su due temi fondamentali: deroga per il cratere sismico al Patto di stabilità e crescita europeo (e dunque sforamento del famigerato 3% del rapporto tra deficit e Pil) e soluzione definitiva per la controversa questione dei presunti "aiuti di Stato" che le imprese terremotate avrebbero ricevuto con la sospensione delle tasse dovuta al sisma. Secondo il Pd è questo il momento giusto per presentare il dossier e far valere le ragioni della ricostruzione dell'Aquila, per la concomitanza di tre importanti appuntamenti: le elezioni europee del prossimo 25 maggio, il semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea e l'avvio della nuova programmazione dei fondi comunitari per il periodo che va da quest'anno e fino al 2020.

Il patto di stabilità. Durante l'incontro l'eurodeputato campano Andrea Cozzolino, invitato all'Aquila dalla senatrice Pezzopane, ha ribadito come sia necessario svincolare dalla logica del patto di stabilità europeo gli investimenti pubblici per la ricostruzione del cratere. "L'Europa non può essere solo cieca austerità. Se stiamo dentro il Patto di stabilità nazionale ed europeo, ogni richiesta di fondi per la ricostruzione diventa poco credibile, perché non c'è possibilità di sbloccare ingenti risorse", ha dichiarato Cozzolino. Gli ha fatto eco Stefania Pezzopane: "Abbiamo la necessità di tornare una programmazione di intervento che autorizzi la Cassa depositi e prestiti ma non gravi sullo sforamento del 3% del rapporto deficit-Pil – sottolinea – fino a quando non avremo accesso alla Cassa, lavoreremo sempre con stralci. Con l'impossibilità di proiettarci al futuro".

Le tasse e la procedura di infrazione europea. Come è noto, l'Europa sta valutando un'ipotesi di infrazione sui presunti "aiuti di Stato" che l'Italia avrebbe concesso ai territori terremotati aquilani (e non solo, sono undici i casi negli ultimi anni) e che violerebbero le regole comunitarie sulla concorrenza e il libero mercato. Nei mesi scorsi vi abbiamo raccontato del contenzioso che hanno aperto - durante il governo Monti e sotto spinta politica dell'ex ministra del Lavoro Fornero - Inps e Inail sulla totale restituzione dei contributi non versati dalle imprese del cratere. Queste ultime hanno fatto ricorso al Tar, vincendolo. Ma nei giorni scorsi l'Inps ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Il dirigente del Pd Giovanni Lolli ha chiesto che, prima che arrivi da Bruxelles la sentenza sull'eventuale infrazione, una delegazione politica sia ricevuta dalle istituzioni europee per spiegare la situazione: “Renzi deve sedersi a un tavolo politico, per rappresentare le esigenze di tutti i territori che subirebbero questo ennesimo danno, dopo quelli già subiti dalle catastrofi". Il tavolo è urgente, anche perché la sentenza dell'Europa potrebbe essere emessa da un momento all'altro. Oggi è stata anche l'occasione di parlare del cosiddetto rapporto Søndergaard. La relazione presentata nei mesi scorsi dall'europarlamentare danese non è piaciuta al suo collega Cozzolino: "Non ha giovato all'Aquila e alla ricostruzione – ha sottolineato – ho discusso con vigore con lui. Nel rapporto non si distinguono le responsabilità nazionali da quelle locali. La differenza, invece, è evidente".

Il dossier sarà presentato da Renzi? "E' chiaro in queste ore che il governo Renzi va in Europa a testa alta. Stiamo lavorando affinché sia direttamente il Premier a presentare all'Ue il dossier sul Patto di stabilità e sulla questione degli aiuti di Stato”, ha evidenziato Cozzolino. Certo, portare L'Aquila in Europa attraverso il neo Premier sarebbe un gran colpo per tutta la dirigenza locale del Partito Democratico. Molto dipenderà dagli esiti delle elezioni europee e dai conseguenti equilibri. Il percorso sarà facilitato se a vincere sarà il candidato del Partito Socialista Europeo – nel quale è confluito anche il Pd – Martin Schulz. "Il tedesco è un alleato potente della battaglia che vogliamo condurre – dice soddisfatto Cozzolino – perché è notoriamente avverso alla eccessiva rigidità del Patto di stabilità". Ci vuole un forte indirizzo politico e grande autorevolezza, insomma, per portare le istanze aquilane, attraverso il "portavoce" Renzi, nelle aspre, austere, burocratiche stanze di Bruxelles.

Le elezioni europee. Non poteva mancare, ovviamente, un riferimento alle prossime elezioni europee, che rinnoveranno il parlamento il prossimo 25 maggio. Se Cozzolino mantiene, ai microfoni di NewsTown, un basso profilo ("Il Pd abruzzese deve decidere le candidature"), non è troppo differente il comportamento della dirigenza aquilana. Stefania Pezzopane ha assicurato che ci saranno candidati abruzzesi, ma non è così scontato. Le circoscrizione sud – cui appartiene l'Abruzzo – include tutte le regioni meridionali, tranne le isole. Nelle passate elezioni (2009) l'unico candidato abruzzese nelle fila del Pd fu il teramano Mario Verticelli, in fondo alla lista. Tuttavia, anche per le europee (come per le regionali) ci sono le preferenze. Per questo, si cercano candidati forti in tutte le regioni. In questi mesi, l'unico nome abruzzese circolato è quello del sindaco Massimo Cialente, che oggi ha liquidato l'ipotesi con una battuta: "Io neanche a Fossa posso arrivare, soprattutto dopo la visita di Gabrielli", ha ironizzato il primo cittadino. Tuttavia, i rumors continuano a raccontare di una sua volontà di entrare nel Parlamento europeo. Staremo a vedere. Nel frattempo, è quasi certo che capolista della circoscrizione sud sarà il lucano Gianni Pittella, attuale vice presidente del Parlamento Europeo e già candidato alle primarie per la segreteria nazionale del partito. Nel 2009 Pittella era terzo in lista, mentre capolista era Paolo De Castro. Domani si riunirà la segreteria regionale del Pd: si parlerà anche delle candidature abruzzesi per l'Europa, oltre ovviamente delle liste per le prossime regionali. Una cosa è certa: Cialente non farà il comprimario, ma si candiderà solo se riceverà rassicurazioni su una probabile elezione.

Il semestre italiano. A luglio Matteo Renzi erediterà dalla Grecia la presidenza di turno dell'Unione Europea, che durerà fino a fine anno. Sarà un'occasione ghiotta per rilanciare anche il tema della ricostruzione del cratere, considerando che sarà un semestre molto delicato. Essendo una fase di transizione istituzionale, infatti, non ci sarà né il Presidente del Consiglio europeo, né quello della Commissione. Renzi avrà dunque più poteri di un normale semestre di presidenza, con responsabilità importanti anche per quelle che saranno le politiche Ue dei mesi successivi. "E' una grande occasione anche per la questione aquilana", ha evidenziato Cozzolino.

I nuovi fondi comunitari 2014-2020. Sta giungendo al termine la programmazione economica dei fondi comunitari per il periodo 2007-2014. Si tratta di ingenti risorse economiche – spesso le sole a disposizione delle amministrazioni locali per la pianificazione dei territori – per le regioni meno sviluppate del continente, come l'Abruzzo. E' stato chiaro oggi, a giudicare dal tono delle parole di Pezzopane e Cialente, che sarà un tema caldo della campagna elettorale per le regionali del 25 maggio. Le regioni, infatti, dispongono dei fondi comunitari attraverso l'intermediazione del governo italiano. La Regione Abruzzo potrebbe potenzialmente avere accesso a circa 1miliardo di euro, tra fondi puramente comunitari e finanziamenti della programmazione nazionale. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, ha riportato Cozzolino, c'è un programma per lo sviluppo delle aree interne direttamente gestito dal Dipartimento istituito dall'ex ministro Fabrizio Barca (Diset). "La Regione Abruzzo ha presentato enormi difficoltà a rendicontare i fondi comunitari della programmazione 2007-2014 – ha rilevato Stefania Pezzopane – con una fortissima criticità del Fondo Sociale Europeo (FSE)”. C'è il rischio, infatti, che la Regione non riesca a utilizzare tutti i fondi del FSE e che quindi debba restituire le risorse.

Insomma, di carne al fuoco ce n'è a iosa. L'Aquila si ripresenterà a Bruxelles attraverso la road map lanciata dalla classe dirigente locale. Nel mezzo, due importanti tornate elettorali e un semestre fondamentale per l'accreditamento in Europa del premier Renzi. Staremo a vedere.

Ultima modifica il Domenica, 16 Marzo 2014 09:21

Articoli correlati (da tag)

Chiudi