Venerdì, 20 Dicembre 2019 19:26

Commissione, ok a bilancio ma la Lega si astiene. Scoppia il caso de Nardis

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Via libera in Commissione al bilancio di previsione del Comune dell'Aquila: si è chiuso, così, il travagliato iter amministrativo propedeutico al Consiglio comunale di lunedì 23 dicembre che dovrà arrivare all'approvazione definitiva degli atti.

Stavolta, i consiglieri della Lega hanno partecipato ai lavori sebbene si siano astenuti al momento della votazione; segno che la crisi di maggioranza non può dirsi affatto rientrata, anzi. A quanto si è appreso, in mattinata si è tenuto un vertice a Palazzo Fibbioni tra i referenti dei partiti di centrodestra, con momenti di forte frizione tra il sindaco Pierluigi Biondi e il segretario regionale della Lega, Luigi D'Eramo. Sul provvedimento si è astenuto anche il consigliere del gruppo misto Roberto Jr Silveri che ha motivato la sua decisione sottolineando come in Consiglio il bilancio potrebbe essere stravolto dagli emendamenti che arriveranno, anche, dai banchi della maggioranza. 

Significa che la resa dei conti è soltanto rimandata: è evidente che la Lega forzerà la mano, per apportare al documento economico finanziario le modifiche che ritiene vadano approvate così da caratterizzare l'azione amministrativa sui temi ritenuti imprescindibili; non resta che attendere per capire se le prossime ore serviranno a trovare una quadra. La rotta è stata tracciata dal capogruppo del Carroccio, Francesco De Santis: "i consiglieri comunali della Lega stanno ponendo l'attenzione sull'importanza della riqualificazione delle frazioni, della pulizia del verde pubblico, della manutenzione dei cimiteri delle frazioni. E poi ancora: promozione turistica della Perdonanza, della Transumanza e dell'Alpinismo da pochi giorni divenuti patrimonio dell'Unesco. Oltre alla urngeza di velocizzare l'evasione delle pratiche urbanistiche".

Sarà un Consiglio comunale caldissimo, c'è da scommetterci. 

Intanto, in Commissione è scoppiata la grana de Nardis: il capogrupo dell'Udc, l'avvocato Luciano Bontempo, ha lanciato un affondo durissimo al dirigente comunale.

Come noto, l'avvocato Domenico de Nardis, oltre che dirigente dell'avvocatura, è altresì dirigente con delega al Suap, al servizio Edilizia ed urbanistica, al settore Rigenerazione urbana, moblità e sviluppo, ai condoni e così via. Ebbene, il consigliere Bontempo ha sottolineato come l'articolo 23 della legge forense imponga agli iscritti nelle speciali liste dei difensori degli Enti pubblici "l'incompatibilità con altri ruoli, sia dirigenziali che di altro genere. In sostanza, il dirigente può svolgere la funzione di dirigente, non anche quella di difensore dell'Ente. Al contrario, l'avvocato de Nardis firma i pareri tecnici come dirigente dei diversi settori delegati e poi va a difenderli come avvocato del Comune: un conflitto di interessi enorme" la denuncia di Bontempo.

"Non si può assolutamtente fare. Lo stato di cose determina la nullità radicale degli atti compiuti, e non è affatto un caso - ha aggiunto il capogruppo dell'Udc - che ci sia un'alta percentuale di contenziosi respinti per vizi di forma. E' una deficienza enorme dell'amministrazione che emerge chiaramente alla lettura degli atti".

Per questo, Bontempo con toni piuttosto accesi ha 'invitato' il vice sindaco Raffaele Daniele a sensibilizzare la Giunta "affinché ciascuno sia collocato nella giusta posizione". E su questo calibrerà, a quanto si è capito, anche l'eventuale voto favorevole al bilancio di previsione. 

Non solo. Il capogruppo dell'Udc ha informato che domattina presenterà un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica. 

"L'avvocatura comunale sta perdendo credibilità; parla chiaro la sentenza del Tar sul ricorso della Soprintendenza avverso la delibera di Consiglio comunale con cui si è deciso di ritirare in autotutela l'intero iter urbanistico di variante alle norme tecniche d'attuazione, dopo una prima sospensiva disposta dal Tribunale amministrativo regionale sulla delibera di adozione definitiva". In effetti, ha evidenziato la Camera di Consiglio - ed in particolare l’estensore della sentenza, il magistrato Umberto Realfonzo, presidente del Tar Abruzzo – che il Comune avrebbe dovuto impugnare la sospensiva e non 'aggirare la precedente ordinanza cautelare' ritirando in autotutela l’intero iter urbanistico.

"Si è usato il verbo aggirare - ha tenuto a ribadire Bontempo - con una stigmatizzazione severa dell'atteggiamento dell'avvocatura comunale; in sostanza, per aggirare un provvedimento giurisdizionale, il dirigente de Nardis ha adottato un atto che dovrà poi difendere da avvocato del Comune. E' inconcepibile. Ci sono carenze gravissime: d'altra parte, nel bilancio di previsione sono stati appostati 2 milioni, sulla scorta delle spese sostenute negli anni passati, per spese di soccombenza in giudizio. Il Comune dell'Aquila non ha un ufficio che si occupa di mediazione, di deflazione del contenzioso: chi ha detto che dobbiamo resistere a tutti i giudizi, anche se abbiamo torto? In alcuni casi, si ravvisano impuntature personali di chi, in veste di dirigente, ha firmato gli atti contestati".

Dunque, la stoccata: "si arriva a ricorrere in Cassazione per fatti di poche centinaia di euro, e guarda caso il Comune ha fatto tardiva opposizione al decreto ingiuntivo di Impregilo per 11 milioni di euro sulla vicenda del mega parcheggio. Si sta consentendo che il dirigente faccia il bello e il cattivo tempo, istruisca i provvedimenti e poi se li difenda come avvocato. Così, non si può andare avanti", ha avvertito Bontempo. E come non bastasse, "il figlio dello stesso dirigente è stato assunto nello staff del sindaco, e recentemente prorogato, alla faccia dei tanti giovani che aspettano una opportunità".

Altra benzina sul fuoco, in seno ad una maggioranza oramai al collasso.

Ultima modifica il Venerdì, 20 Dicembre 2019 20:40

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