Domenica, 22 Dicembre 2019 18:38

L'Aquila, si riunisce il Consiglio comunale: Lega non partecipa ai lavori, maggioranza a pezzi. 'Il Passo Possibile' garantisce numero legale

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Maggioranza a pezzi.

In Consiglio comunale, il centrodestra si è presentato a brandelli, con la Lega che non sta partecipando ai lavori, eccezion fatta per la consigliera Tiziana Del Beato che sarebbe in procinto di passare nel gruppo misto; non hanno risposto all'appello i consiglieri di L'Aquila Futura, Luca Rocci e Roberto Santangelo, e così i capogruppo di Benvenuto Presente, Daniele D'Angelo, e Forza Italia, Giorgio De Matteis, oltre a Roberto Jr Silveri del gruppo misto.

Eppure, stiamo parlando di una assise importante, chiamata a licenziare il bilancio di previsione dell'Ente.

Nell'occasione più importante, il centrodestra non aveva i numeri per garantire i lavori; l'assise ha potuto avviare la discussione per la scelta dei consiglieri del Passo Possibile di rispondere all'appello in seconda chiamata, garantendo così che il Consiglio non si sciogliesse. Avviati i lavori, i consiglieri di maggioranza che non avevano risposto alla chiama sono entrati in aula. 

Tensione in maggioranza, clima 'caldissimo' anche tra i banchi dell'opposizione, col capogruppo di Articolo 1, Giustino Masciocco, che ha parlato chiaramente della nascita di "una nuova maggioranza" sottolineando l'atto politico compiuto dal Passo Possibile, il gruppo del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Americo Di Benedetto. "Se c'è una persona che rappresenta una alternativa ferma al sindaco Pierluigi Biondi sono io: mi fa piacere che qualcuno ricordi, a due anni e mezzo dalle elezioni, che sono stato il candidato sindaco di una coalizione", la replica di Di Benedetto. "Il problema è che qui non c'è una opposizione reale sui problemi della città, bensì una opposizione antica, vecchia, vetusta, trapassata che non ci porterà da nessuna parte. Il governo della città è una cosa, le questioni politiche di parte un'altra  Personalmente, mi sono candidato per governare la città, non per fare l'opposizione e lo sapevate benissimo. Per genetica personale, non posso gioire della disfatta della città".

I lavori stanno iniziando in questi minuti.

In apertura dei lavori verranno discusse le proposte deliberative contenenti, rispettivamente, la verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie, che potranno essere ceduti in proprietà o in diritto di superficie; il regolamento comunale Cimp (Canone installazione mezzi pubblicitari), pubbliche affissioni e Cosap (Canone occupazione suolo ed aree pubbliche); le modifiche e integrazioni al vigente regolamento per la disciplina dell'Imposta unica comunale (Iuc); la determinazione delle aliquote e detrazioni Imu (Imposta municipale propria) e la fissazione delle aliquote Tasi (Tributo per i servizi indivisibili), relativamente all'annualità 2020.

All'attenzione dell'assemblea anche il Piano finanziario del servizio per la gestione dei rifiuti urbani proposto dall'Aquilana società multiservizi (Asm), la fissazione delle tariffe Tari (Tassa sui rifiuti) per la medesima annualità, l'approvazione del Piano per le alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2020-2022 e quella del Documento unico di programmazione (Dup) e del bilancio di previsione 2020-2022 del Centro servizi anziani (Csa), ente strumentale del Comune dell'Aquila.

In discussione, infine, il Dup e il bilancio di previsione del Comune, parimenti relativi al triennio 2020-2022.

A due anni e mezzo dall'insediamento della Giunta guidata da Pierluigi Biondi, il consiglio di stamane si presantava come una sorta di resa dei conti tra il sindaco, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, e la Lega del segretario regionale Luigi D'Eramo, compagine decisiva per gli equilibri della maggioranza esprimendo cinque consiglieri comunali - Francesco De Santis, Luigi Di Luzio, Laura Cucchiarella, Tiziana Del Beato e Elisabetta De Blasis - e due assessori, Fabriazio Taranta e Daniele Ferella. 

Gli esponenti del Carroccio, nei giorni scorsi, non hanno partecipato ai lavori della Commissione bilancio, presieduta tra l'altro da Luigi Di Luzio, propedeutici alla discussione in Consiglio e, venerdì, allorquando l'assise è stata chiamata ad esprimersi sul bilancio di previsione si sono astenuti; segnale chiaro che si è arrivati ad un punto di non ritorno. 

L'episodio scatenante la dura reazione della Lega è stata la manifesta volontà di Fratelli d'Italia e Forza Italia di mettersi di traverso all'elezione di un rappresentante del Carroccio alla presidenza della Commissione Politiche sociali, a valle delle dimissioni di Elisabetta De Blasis; la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: sono mesi, infatti, che la Lega si sente messa all'angolo, isolata dalle forze di maggioranza che stanno provando a fare argine all'ascesa dei salviniani in città e in provincia.

Una guerra sotterranea che si sta combattendo senza esclusione di colpi, e che si intreccia, d'altra parte, con il livello regionale, laddove i rapporti tra la Lega e il governatore di Fratelli d'Italia Marco Marsilio sono oltremodo logorati. Anche all'Emiciclo la discussione sul bilancio si preannuncia come il primo, vero banco di prova per gli equilibri instabili di una maggioranza di centrodestra che, in Regione come al Comune dell'Aquila, non riesce proprio a trovare una quadra. 

Sullo sfondo, le amministrative di primavera a Chieti e Avezzano: dopo aver lasciato L'Aquila e Teramo a Fratelli d'Italia - con la coalizione di centrodestra vincente nel capoluogo di Regione e sconfitta a sorpresa a Teramo - e Pescara a Forza Italia con l'elezione di Carlo Masci, il Carroccio pretende per sé la candidatura a sindaco nell'altra capoluogo di provincia al voto, e così va letta la visita di Salvini in Abruzzo in queste ore. Vale lo stesso per Avezzano, con la Lega che ha ribadito di voler esprimere il profilo giusto per guidare la coalizione di centrodestra. Una presa di posizione nient'affatto condivisa, con i meloniani e ciò che resta degli azzurri che non intendono lasciare 'via libera' ai salviniani. 

In questo quadro, gli accadimenti in Consiglio comunale diranno se gli equilibri potranno ricomporsi o se, al contrario, il tavolo potrebbe saltare con ripercussioni al momento difficili da ipotizzare.

 

Ultima modifica il Lunedì, 23 Dicembre 2019 13:10

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