Il Piano Industriale del Centro Turistico del Gran Sasso (Ctgs) passa in prima commissione con 17 voti favorevoli, 4 contrari (Di Cesare, Ferella, Vittorini, Propersi) e 2 astenuti.
La maggioranza infatti questa volta vota compatta, e rientra la fronda dell'Api con i due consiglieri (Mancini e Giorgi) che alla fine votano sì.
Presenti tra i commissari anche il Sindaco Massimo Cialente, il presidente del Ctgs Umberto Beomonte Zobel e il direttore dell'Ufficio speciale della ricostruzione (Usra), Paolo Aielli.
Giovedì, a detta del Sindaco Cialente, verrà convocato d'urgenza un Consiglio Comunale per l'approvazione proprio del Business Plan (BP).
Cialente inoltre ha letto in commissione un emendamento che sarà presentato giovedì e riguardante un'integrazione derivante dalla "proposta progettuale a firma degli organismi associativi del territorio, per un valore complessivo di 444.700,00 euro".
"L'onere progettuale degli interventi previsti - continua l'emendamento - sono posti a carico, in sede di gara, del socio privato".
In soldoni il progetto "Gran sasso anno zero" - presentato sabato scorso presso l'auditorium del parco - verrebbe totalmente inserito nel business plan a carico degli eventuali privati che subentreranno nell'operazione.
Ora quindi il BP arriverà in Consiglio con i numeri per essere approvato ma grande resta la confusione sotto il Gran Sasso.
Se la montagna è lì, ancora tutta imbiancata nonostante il caldo, in città la società municipalizzata deputata alla gestione dei suoi impianti resta in pessime condizioni di salute e l'apertura nella prossima stagione è in forse.
Al di là del Piano industriale, della privatizzazione della gestione degli impianti e dell' affitto del ramo d'azienda da parte di Invitalia, l'ostacolo numero uno si chiama ancora "Fontari". Il vecchio impianto di risalita infatti deve essere necessariamente sostituito.
I 9milioni stanziati da Aielli però sono nelle casse del Comune e ancora devono arrivare in quelle del Centro turistico attraverso l'approvazione del bilancio di previsione Comunale in cui sarà inserito il Business plan (una volta approvato).
L'approvazione di tale bilancio però deve seguire un iter particolare passando attraverso i revisori dei conti e la V Commissione per esempio. Tempi troppo lunghi per il Ctgs che per aprire in tempo per la prossima stagione, secondo quanto ammette il suo stesso presidente, deve pubblicare il bando europeo per la sostituzione delle Fontari entro la fine di marzo.
La soluzione, se mai ci fosse, potrebbe stare in una sorta di deroga al limite della legalità che permettesse al Ctgs di disporre di soldi non ancora nelle sue casse, se non potenzialmente.
Quel che è certo è che si parla di una ennesima corsa contro il tempo condita da improvvisazione allo stato puro. I volti degli interessati, infatti, sono piuttosto tesi.
Cialente mercoledì 19 sarà dal ministro Federica Guidi, neo ministro dello Sviluppo Economico. Vedremo se riuscirà a cacciare un altro coniglio dal cilindro magari con una svolta sul versante di Invitalia.
A tutto ciò va aggiunta la questione del debito fuori bilancio: A giugno 2013 l'assemblea dei soci del Ctgs approvava il bilancio 2012 che segnava una perdita d'esercizio pari 1.518.788 euro. Una perdita che superava il terzo del capitale sociale con una situazione debitoria nei confronti di debitori e banche e un alto numero (si parla di 40) di decreti ingiuntivi e atti di pignoramento notificati.
Per legge quando ad una Società per Azioni (Spa) - quale è il Ctgs - accade questo, la stessa deve deliberare secondo il codice civile, la riduzione del capitale ed il contemporaneo aumento del medesimo.
Così il Comune il 12 agosto scorso approvava un debito fuori bilancio per l'importo esatto della perdita d'esercizio del Ctgs del 2012 in modo che lo stesso potesse ricapitalizzare, beneficiando dell'intero importo entro il 15 dicembre del 2013.
Ma la delibera del 12 agosto è stata di fatto sorpassata dallo stesso Comune con una delibera di Giunta con la quale ha deciso di procedere ad una prima sottoscrizione del solo 25% dell'importo complessivo, pari quindi a 379.696euro e "necessaria alla ricostituzione del capitale sociale al di sopra del limite legale".
Questo perché, recita la delibera, "la completa sottoscrizione avverrà eventualmente con successivo atto a seguito della consegna di idonea documentazione da parte della società Ctgs inerente la natura delle attività che hanno portato alla perdita d'esercizio del 2012".
Tuttavia si può anche ipotizzare che il Comune non abbia poi sganciato il totale della cifra deliberata ad agosto per non sforare a sua volta, e ancora di più, sul patto di stabilità.
"Abbiamo acquisito solo il 25% - conferma il Presidente Beomonte Zobel - con promessa di versamento del residuale e abbiamo fatto già lettere di sollecito".
Paradossalmente quest'anno il Gran Sasso ha realizzato il suo record di incassi degli ultimi anni. Si dovrebbe infatti superare quota 700mila euro di entrate stagionali, una cifra con cui il Ctgs chiuderebbe l'anno comunque in perdita.
"Se Invitalia affitta il ramo d'azienda ci permette di coprire le perdite anche per quest'anno - si sgola Cialente - Tuttavia prima ancora che esca un bando potrebbe uscire un imprenditore che ci propone un project financing. Il Gran sasso non ha competitori perché è l'unica montagna (di alta quota ndr) del centro sud. Gli imprenditori si stanno già avvicinando".