Nello stesso giorno in cui il neo presidente dell'ASM (l'Azienda municipale aquilana per la gestione dei rifiuti) Francesco Rosettini annuncia il risparmio di un milione di euro col ritorno al conferimento dell'indifferenziato al consorzio sulmontino COGESA, il centrodestra si riunisce in conferenza stampa per chiedersi come mai tanti soldi siano invece stati sprecati prima - dando l'indifferenziato ad altri consorzi che se lo facevano pagare di più - e per dire un secco no all'ipotesi di privatizzazione dell'Asm ventilata dal Sindaco Massimo Cialente.
Ci sarebbe già anche un nome secondo i consiglieri d'opposizione dietro il possibile processo di privatizzazione dell'Asm, quello di Rinaldo Tordera, ex presidente della Carispaq. "Un altro manager da 160mila euro l'anno come l'uscente Leopoldo D'Amico" ritiene la minoranza del Consiglio Comunale aquilano, rispetto al quale "meglio continuare con la gestione da buon padre di famiglia di Rosettini", intesa invece come di transizione dall'amministrazione.
L'Asm, secondo Quintino Liris (Forza Italia), Emanuele Imprudente (L'Aquila città Aperta), Raffaele Ferella (Tutti per L'Aquila), Alessandro Piccini (gruppo misto) e Raffaele Daniele (Udc) "deve restare pubblica e messa nelle condizioni di funzionare" dato che "sono sette anni che Cialente gestisce questa Spa e non può sempre scaricare le responsabilità".
Liris e gli altri si riferiscono alle tante assunzioni fatte sopratutto nel passato (Giunta Tempesta) che hanno portato l'Azienda municipalizzata per la gestione dei rifiuti ad avere ben 40 amministrativi e 90 operai sulle strade:"E' stato Cialente a far passare molti operai ad amministrativi, ora con la raccolta differenziata e la città che si è espansa, di operai ne servirebbero 116" precisano.
Per il centrodestra "Non servono esuberi bensì altro personale, ma la disorganizzazione che c'è a livello aziendale non consente nessun tipo di funzionalità".
Ma ciò che sembra turbare maggiormente i consiglieri è anche qualcos'altro: a livello regionale infatti sta nascendo l'Agir, l'ambito regionale di gestione dei rifiuti che "molto probabilmente avrà dei subambiti provinciali".
In questo contesto "siamo del parere che l' Asm sia un tesoro da difendere" dicono i consiglieri.
Tanto più perché l'Aciam, la società partecipata di gestione dei rifiuti d'Avezzano, vanta un 2milioni di credito nei confronti dell'azienda di gestione dei rifiuti aquilana e "nella riorganizzazione territoriale potrebbe fare la parte da leone privatizzando di fatto l'Asm".
"A voler pensar male spesso ci si azzecca - aggiunge Liris - e guarda caso il neo presidente dell'Aciam è Patrizia Lorenza Panei, già segretario del Partito democratico di Avezzano" .
Il centrodestra è molto critico anche sul "balletto dei conferimenti" degli ultimi anni. L'Aquila infatti non ha nessun impianto per il trattamento dei rifiuti indifferenziati, e l'Asm deve quindi portarli presso quei consorzi nella provincia che di impianti ne hanno, pagando ovviamente un costo aggiuntivo:
Nel 2011 i rifiuti venivano portati al COGESA (Sulmona), nel 2012 alla SEGEN (Sante Marie), nel 2013 all' ACIAM (Avezzano), nel 2014 al CIRSU (Teramo) e dopo due mesi di nuovo a COGESA.
Secondo il consigliere del gruppo misto Piccinini ci sono anche delle altre anomalie nella gestione dell'Asm che contribuiscono a mandare in rosso il bilancio:" E' stato nominato un responsabile sicurezza quando l'Asm ha appaltato il servizio di sicurezza. In più l'Asm ha un avvocato per curare i suoi contenziosi che grava come un quadro aziendale ma poi le cause vengono affidate ad altri avvocati privati".
Piccinini denuncia anche una "raccolta differenziata difficoltosa". "Basta guardare Pettino - dice il Consigliere - i secchi per la differenziata e le brochure sono stati consegnati a novembre e non ha ancora inizio. In molte frazioni la popolazione continua a gettare l'immondizia in maniera indifferenziata al di là di tutto".
"Il sindaco ammetta la sua scarsa competenza a gestire le Spa, d'altronde è un medico e non sa farlo" conclude Ferella.