La commissione Bilancio ha approvato la delibera con il bando per l’affidamento della nuova gestione del complesso di Verdeaqua.
Il provvedimento è passato con i voti del centrodestra (a eccezione di quello di Roberto Jr Silveri, che è uscito prima del voto) mentre l’opposizione è andata un po’ in ordine sparso: Pd, Articolo 1 e Passo Possibile, pur partecipando alla commissione, non hanno votato; Lelio De Santis si è astenuto e Carla Cimoroni (Coalizione sociale) ha votato no.
Il passaggio in commissione, e quello conseguente in consiglio, sono propedeutici alla pubblicazione della gara (europea) sulla Cuc, la centrale unica di committenza comunale.
Il nuovo bando prevede una gestione ventennale dell’intero centro sportivo – non solo, dunque, della piscina ma anche dei campi da calcetto, del bar e della pista di pattinaggio - a un canone concessorio di 18 mila euro annui.
Il soggetto subentrante, però, dovrà pagare di tasca propria i lavori di riqualificazione del complesso, quantificati in 598 mila euro (ma con Iva e oneri di sicurezza si arriva a 658 mila). In più dovrà corrispondere al Comune altri 100 mila euro annui “per oneri sostenuti dall’amministrazione”.
Si tratta della famosa fideiussione che il Comune firmò a beneficio della Verdeaqua Smile (il vecchio gestore) a garanzia del mutuo stipulato da quest’ultima con il Credito sportivo. Quando la piscina, due anni fa, venne chiusa, di quel mutuo rimanevano ancora da pagare circa 1,7 milioni. A seguito di una diffida inviata dall’istituto creditizio, il Comune ha dovuto estinguere il debito ma ora vuole rientrare dell’esborso. Di qui l'inserimento della quota annua aggiuntiva di 100 mila euro.
Il bando contiene anche la clausola sociale che i sindacati avevano chiesto a tutela dei livelli occupazionali per la riassunzione di tutti e 18 gli ex dipendenti della Verdeaqua Smile, sotto Naspi da marzo 2019.
Lavoratori e Cgil, però, da tempo paventano il rischio che la gara possa andare deserta, a causa delle condizioni di gestione troppo onerose. Perplessità condivise anche da molti consiglieri, di opposizione ma anche di maggioranza.
Altra cosa che preoccupa sono i tempi: la delibera dovrà essere approvata anche dal consiglio comunale e poi essere trasmessa alla Cuc per la pubblicazione. Passaggi che richiederanno non meno di un mese, forse anche un mese e mezzo.
Una volta pubblicato il bando, per l’espletamento della gara ci vorranno tra i 60 e i 90 giorni, che sono i tempi previsti dalla legge per le gare di tipo europeo. Ammesso che tutto fili liscio (se non ci saranno, cioè, ricorsi e altri intoppi), i lavori difficilmente potranno partire prima della fine dell’estate. Il rischio, insomma, che Verdeaqua possa rimanere chiusa anche per tutto il 2020 è molto concreto.
Prezzi e piano finanziario
Il bando fissa un prezzario di riferimento di cui il nuovo concessionario dovrà tenere conto per le tariffe d’uso di piscina e campi.
Per la piscina, per quanto riguarda l'utenza normale, i prezzi sono i seguenti: 7,50 euro biglietto intero, 5 quello ridotto, 75 l’abbonamento per 15 ingressi. Per quanto riguarda le associazioni sportive, invece, la quota oraria delle corsie oscillerà dai 9 euro per l’attività agonistica regionale agli 11 per l’attività agonistica nazionale ai 21 per l’attività didattico sportiva.
Per i campi polivalenti, invece, i prezzi saranno di 50 euro l’ora per gli utenti normali, 18 euro per le attività agonistiche, 28 per le attività didattico-sportive e 15 per le scuole.
Il piano economico finanziario di massima stilato dal Comune prevede, per il primo quinquennio, ricavi che oscillano tra i 950 e i 990 mila euro e costi che invece vanno dai 899 mila ai 930 mila euro. Per il secondo quinquennio i ricavi sono stimati tra i 990 mila e il milione e i costi tra i 920 mila e i 935 mila euro. Nel terzo quinquennio sono previsti 1 milione e 47 mila euro di ricavi e costi tra i 920 mila e i 944 mila euro. Per il quarto quinquennio, infine, i ricavi stimati ammontano a 1 milione e 100 mila euro mentre i costi tra i 950 e i 970 mila euro.
Palumbo (Pd): "Certificazione del fallimento della giunta"
"La proposta di delibera per l'affidamento in concessione del servizio di gestione del complesso sportivo comunale "Santa Barbara", sottoposta all'attenzione del consiglio comunale a 15 mesi di distanza dalla chiusura dell'impianto, è la certificazione del fallimento del percorso amministrativo intrapreso testardamente dalla giunta".
Ad affermarlo è il capogruppo del Pd Stefano Palumbo.
"A rendere la situazione ancor più preoccupante sono poi le condizioni previste dal bando in base al quale a carico dell'aggiudicatario, oltre l'impegno a realizzare 600.000 euro di lavori necessari al ripristino della piena funzionalità della struttura, è previsto un canone annuo di 118.000 euro e l'obbligo, sacrosanto, del rispetto della clausola sociale per il riassorbimento di tutti i lavoratori precedentemente impiegati. Termini rispetto ai quali è fondato temere il rischio che la gara vada deserta o, peggio ancora, che a partecipare e ad aggiudicarsi la gestione siano realtà dedite al malaffare".
"Quel che è certo è che, bene che vada, la riapertura di un importantissimo complesso sportivo cittadino non avverrà prima di 2 anni dalla sua chiusura, con i disagi che ne conseguono per gli utenti ed i lavoratori. Un esito che avevamo facilmente previsto e che abbiamo tentato di scongiurare proponendo l'esecuzione con somma urgenza dei lavori minimi necessari a riaprire tempestivamente la piscina, in modo da poter garantire l'utilizzo dell'impianto attraverso una gestione provvisoria nelle more dell'espletamento del necessario bando di gara. Purtroppo, come nel caso del nuovo dimensionamento scolastico, a prevalere è stata l'arroganza di un'amministrazione quotidianamente alle prese con gli equilibri politici in seno alla maggioranza ma totalmente disattenta ai problemi reali della città".