Venerdì, 24 Gennaio 2020 19:28

Dalle scuole alla cultura, tutti i fallimenti di Biondi secondo l'opposizione

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Superato (ampiamente) il giro di boa di metà mandato, il sindaco Biondi non ha portato a termine nulla di quel che aveva promesso di realizzare nel suo programma elettorale.

E’ l’accusa che i capigruppo dell’opposizione in consiglio comunale Paolo Romano (Passo Possibile), Carla Cimoroni (Coalizione sociale), Lelio De Santis (Italia dei valori/Cambiamo insieme), Giustino Masciocco (Articolo 1) e Stefano Palumbo (Partito democratico)  - muovono nei confronti dell’attuale amministrazione, che ha da poco scollinato i due anni e mezzo di governo.

Dalla mancata ricostruzione delle scuole ai ritardi sulla realizzazione dei progetti strategici, dalla gestione poco virtuosa del Progetto Case ai tanti soldi spesi a pioggia per le attività culturali che tuttavia non stanno producendo alcun frutto duraturo: sono tanti, a detta degli esponenti politici della minoranza, gli obiettivi non raggiunti da parte del centrodestra rispetto alle linee strategiche approvate in consiglio subito dopo l’insediamento del sindaco.

“Un documento già di per sé povero di contenuti e carente dal punto di vista della programmazione” osserva Stefano Palumbo “Sulla pianificazione siamo proprio all’anno zero. Gli ultimi atti approvati sul Prg sono quelli della giunta Cialente e risalgono all’aprile del 2017. E dire che Biondi si era ritrovato già con metà del lavoro fatto, ovvero con il documento preliminare al piano regolatore al quale aveva lavorato l’architetto Iacovone. In due anni e mezzo non è stato prodotto nulla, se non pezze a colori, come l’ultima delibera sui cambi di destinazione d’uso, approvata per uscire fuori dall’impasse che si era venuta a creare dopo la bocciatura, da parte del Tar a seguito del ricorso fatto dalla Soprintendenza, delle nuove linee guida per la ricostruzione dei centri storici. Manca ancora un piano del commercio eppure si va avanti a colpi di varianti, tra i litigi della maggioranza, sui centri commerciali. Anche sulla mobilità riscontriamo assenza di strategia: sul Pums ciò a cui stiamo assistendo sono solo annunci e la situazione in cui versa Ama è lo specchio di questo vuoto decisionale”.

“La vicenda forse più emblematica è quella delle scuole” attacca Giustino Masciocco  “Non solo non è stato fatto nessun progresso sulla ricostruzione dell’edilizia scolastica ma non si è riusciti nemmeno a completare le verifiche di vulnerabilità sugli edifici agibili”.

Che fine ha fatto la task force annunciata da Biondi sulla ricostruzione pubblica?” si chiede Paolo Romano “Finora si è fatta solo propaganda mentre venivano alzati scontri con altre istituzioni, dalla Soprintendenza al Provveditorato. Anche sui progetti strategici è tutto fermo: il piano di riqualificazione di viale della Croce Rossa, un progetto per cui l’amministrazione comunale dispone di 10,6 milioni di euro, è ancora bloccato alla delibera approvata a giugno dell’anno scorso. Si sarebbero dovuti fare gli espropri ma i tempi sono scaduti e manca ancora tutta la progettazione. Stessa situazione per Porta Leoni: le permute non sono ancora state chiuse e intanto i 400 mila euro per la progettazione languono. Anche il progetto per il memoriale della Casa dello Studente è fermo perché il Comune non ha ancora provveduto a completare con l’Adsu gli atti per rientrare dei 700 mila euro spesi ai tempi di Cialente per abbattere il vecchio edificio”.

Anche sulla cultura, secondo l’opposizione, siamo davanti a un fallimento, come dimostrano, afferma Carla Cimoroni, “la scomparsa di tre manifestazioni come Festival della Partecipazione, Festival degli Incontri e Festival della Montagna. Basterebbe solo questo a dare la misura del flop di questa amministrazione anche se poi c’è molto altro. Nonostante i 13 milioni del programma Restart disponibili, Biondi ha chiesto altri fondi. Ci chiediamo: per fare cosa? Perché fino ad ora si è andati avanti solo a colpi di eventi e distribuendo finanziamenti a pioggia che non hanno fatto crescere nulla sul territorio. Anche il Decennale è stata un’occasione persa, con eventi mordi e fuggi che non hanno lasciato nulla. E poi c’è il problema degli spazi: il Teatro Comunale è ancora chiuso, l’auditorium della Guardia di Finanza è tutt’ora inutilizzabile, non si sa nulla del nuovo auditorium di Piazza D‘Armi né dell’ex asilo di viale Duca degli Abruzzi, che dovrebbe diventare uno spazio a disposizione delle associazioni ma sul quale manca ancora la progettazione esecutiva. Il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una mozione che impegnava la giunta a redigere un regolamento per l’uso degli spazi. Il documento doveva essere pronto entro il 31 dicembre ma ancora non c’è”.

Lelio De Santis lancia invece l’allarme sul Progetto Case, la cui gestione “scellerata e irresponsabile da parte di questa giunta sta generando un buco che sarà probabilmente la tomba del Comune. Tra canoni di compartecipazione e affitti non riscossi e utenze di luce e gas che il Comune continua a pagare alle società di gestione senza però incassare le bollette, si è formato un buco da 12 milioni di euro destinato ad aumentare ancora se non si interverrà subito, a partire da una revisione delle transazioni firmate con Antas, per la fornitura del gas, e Banca Sistema”. 

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