'Bella Ciao' in Consiglio comunale.
Dopo i fatti dei giorni scorsi, attivisti cittadini si sono ritrovati, stamane, nell'aula consiliare di Villa Gioia per cantare 'Bella Ciao', rispondendo, così, alle dichiarazioni del consigliere Daniele D'Angelo che aveva denunciato una docente di musica dell'Istituto Mazzini-Patini rea, a suo dire, di aver fatto cantare il brano in classe.
Ferma la risposta del presidente dell'Istituto, del corpo docenti e dei genitori nel difendere la libertà d'insegnamento da ingerenze politiche, così come sancito dalla Costituzione repubblicana. D'altra parte, nel 'Giorno del ricordo' il gruppo di Casapound aveva affisso uno striscione proprio sui muri della scuola Patini, nel quartiere di Pettino, un gesto considerato "intimidatorio" oltre che provocatorio dalla comunità scolastica.
Per questo, stamane alcuni attivisti si sono ritrovati in Consiglio comunale per dare un segnale forte rispetto agli ultimi accadimenti; tra gli altri, erano presenti il segretario provinciale dell'Anpi Fulvio Angelini, il segretario cittadino William Giordano, Umberto Trasatti, già segretario generale della Cgil L'Aquila, il coordinatore regionale di Articolo 1 Fabio Ranieri, la responsabile cultura del partito Maria Luisa Serripierro, la responsabile cultura del Pd Fabiana Costanzi, l'avvocata Simona Giannangeli, presidente del Centro antiviolenza dell'Aquila, la preside del Cotugno Serenella Ottaviano, oltre ai consiglieri comunali di centrosinistra Carla Cimoroni (Coalizione sociale), Giustino Masciocco (Articolo 1) e Angelo Mancini che si sono uniti agli attivisti.
Il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, dopo aver intimato di allontanare i manifestanti, ha fermato i lavori dell'assise per qualche minuto.
Fuori dall'aula, gli attivisti hanno esposto i volti dei IX Martiri aquilani. "Questa iniziativa vuole essere di denuncia del clima pesante, ideologicamente torrido, che si respira negli ultimi giorni in città dopo le dichiarazioni sconcertanti del consigliere D'Angelo, dopo la presa di posizione del preside della Mazzini-Patini che ha chiesto alla politica di prendere dei provvedimenti, dopo l'intimidazione inaccettabile di Casapound", ha sottolineato William Giordano; "restiamo esterrefatti per l'atteggiamento del sindaco che continua a 'svicolare', a non prendere posizione su quanto sta accadendo, che non prova, almeno, a calmare un poco le acque".
"Sono qui perché il canto 'Bella Ciao' mi è stato insegnato dalla mia maestra elementare in occasione della festa nazionale del 25 aprile", ha aggiunto Serenella Ottaviano; "ne ho studiato l'armonia in Conservatorio, avendo frequentato le scuole medie al Conservatorio. Il Cotugno, che frequentai tanto tempo fa, è stata una scuola dove mi si è insegnata la libertà, il valore della democrazia. In memoria dei maestri eccellenti che ho avuto, oggi sono qui affinché l'insegnamento libero sia costituzionalmente garantito".
Ripresi i lavori, l'intervento della consigliera Carla Cimoroni: "Intanto, esprimo non solo solidarietà alla scuola aquilana che è vivacissima e compatta ma soprattutto ringraziamento; grazie per la reazione immediata, equilibrata, unitaria, solidale e intransigente agli attacchi vili e intimidatori che ha subito in questi giorni, attacchi vili e intimidatori come da sempre è stato ed è nella tradizione fascista", l'affondo della consigliera di Coalizione sociale. "Grazie per aver ricordato a tutta la comunità cittadina che la libertà di insegnamento va difesa con i denti, condannando qualsiasi atto di intromissione ancor più grave se esercitato da un rappresentante istituzionale".
'L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento', così sancisce l'art. 33 della nostra Costituzione "nata e fondata sui diritti di libertà conquistati con il coraggio e il sacrificio delle donne e degli uomini che si opposero alla dittatura; Costituzione che tutte e tutti coloro che ricoprono un ruolo pubblico, dai docenti ai rappresentanti in Consiglio, sono chiamati per primi non solo a difendere, ma soprattutto a diffondere ed attuare. Grazie per il richiamo alla cultura contro ogni strategia intimidatoria, all'analisi storica contro gli slogan minacciosi e violenti. Grazie per il coraggio dei docenti di dire che 'Bella Ciao' è di parte e divisiva, sì, perché separa gli antifascisti dai fascisti, i democratici dagli antidemocratici, la libertà dalla dittatura, chi crede e difende la libertà di insegnamento promuovendo l'esercizio critico da chi propaganda e piega la la verità storica a senso unico. Insomma, divisiva sì come il 25 aprile! Divisiva sì, tanto che da canto popolare è divenuta canto universale di libertà, canto universale degli oppressi contro gli oppressori a tutte le latitudini del mondo. La scuola chiede ora che 'chi è preposto a tutelare la sicurezza dei cittadini dica qualcosa su quanto sta accadendo', che le Istituzioni dicano qualcosa (Cimoroni cita le parole del preside dell'Istituto Mazzini-Patini ndr), non perché ha paura ma perché è giusto che lei Sindaco, che rappresenta la città tutta e ha giurato sulla Costituzione chiarisca, senza se e senza ma, che è a fianco delle ragazze e dei ragazzi che devono poter frequentare la scuola sereni, che è a fianco del corpo docente e della sacrosanta libertà di insegnamento. Per questo oggi abbiamo cantato 'Bella Ciao', perché davanti alle pesantissime ingerenze e minacce che si sono verificate non si può e non si deve restare in silenzio. Perché il silenzio è complice - ha concluso Cimoroni - e la mancata condanna non fa che sdoganare ulteriormente questi atti. Questa città, che tanti martiri ha dato in nome della libertà, indifferente non può e non vuole esserlo".
A Cimoroni ha risposto il consigliere di L'Aquila futura, Luca Rocci, che ha chiesto, ed ottenuto, che l'assise rispettasse un minuto di silenzio per le vittime delle Foibe.
Intanto, stamane è stato affisso un altro striscione sul cavalcavia della rotonda di via Vicentini, laddove di solito espongono i loro manifesti gli esponenti della estrema destra cittadina, d'offesa all'Anpi, l'associazione nazionale partigiani: l'affissione è stata strappata via dagli attivisti.
Resta da chiedersi come mai, in città, continuino ad apparire affissioni illegali senza che ci sia la forza, e la volontà, d'intervenire.