"Fa bene il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Silvio Paolucci ad approfondire la vicenda del ripristino della sede della RSA di Montereale. Deve essere spazzata via solo l'ipotesi di impedimenti e rallentamenti del recupero e adeguamento della sede, i lavoratori e la comunità di un territorio, che ancora sconta i disagi dopo le scosse sismiche di tre anni fa, hanno atteso fin troppo": lo dichiarano Stefano Palumbo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale all'Aquila, e Pierpaolo Pietrucci, già consigliere regionale, commentando la richiesta di chiarimenti formalizzata da Paolucci sull'andamento dei lavori di recupero della sede della RSA a Montereale.
"È indispensabile capire se vi è stato uno stop, così come riportato dagli organi di stampa, da parte della Azienda Sanitaria Locale 1 Abruzzo alla procedura di gara per gli interventi disposti sulla Rsa - così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci - oppure quale sia la ragione dell'attesa. Si tratta di un'opera che ha importanti e sensibili ricadute sulla comunità e sul territorio, sia in termini di utenza, che in termini di indotto e occupazione. Dica quindi la Regione quali azioni ha messo in campo in merito alla vicenda che riguarda la RSA di Montereale e quali intende adottare per accelerare la conclusione della procedura di gara citata, perché si arrivi, nel minor tempo possibile, alla cantierizzazione dell'opera e sia finalmente possibile trasferire i servizi attualmente erogati, in via temporanea, nella struttura ex ONPI presso la RSA di Montereale".
L'impegno di Palumbo e Pietrucci nel marzo 2017 era stato (allora ricoprivano rispettivamente i ruoli di assessore comunale all'Aquila e consigliere regionale) quello di mantenere la continuità della struttura e la salvaguardia dei posti di lavoro attraverso il temporaneo trasferimento nei locali della ex ONPI nel capoluogo e di sostenere la parallela procedura di ripristino della sede originaria, danneggiata dalle scosse sismiche del gennaio 2017. "È un impegno istituzionale che non può essere ostacolato né tantomeno disatteso - proseguono Palumbo e Pietrucci - lo richiede il rispetto per i lavoratori della RSA e per le comunità che soffrono a causa dei terremoti del 2016 e del 2017, che non possono subire l'ulteriore smacco di essere privati di un presidio sanitario così fondamentale. È un anno, di fatto, che la procedura è ferma. Si parla tanto, e giustamente, della necessità di salvaguardare la vitalità delle aree interne e sostenere i territori colpiti dai terremoti, che sono sempre più prostrati e desertificati: pensiamo tra gli altri a Montereale, a Campotosto, agli altri Comuni dell'Alto Aterno. Ci auguriamo che dalla narrazione e dai proclami scaturiscano scelte politiche conseguenti, in questo caso quelle assunte da noi già 3 anni fa".