“L’auspicio è che nel decreto a sostegno dell’economia sia prevista la possibilità di accesso alla cassa integrazione, anche in deroga, per i settori esclusi dall’obbligo di chiusura.”
A dichiararlo è il consigliere regionale Americo Di Benedetto.
“L’ipotesi è percorribile" afferma Di Benedetto "in quanto il decreto in vigore prevede che si resti operativi solo se si è nelle condizioni di rispettare le norme di sicurezza impartite per il coronavirus. Inoltre la cassa integrazione dovrebbe lenire i danni provocati all'economia nazionale dalle diverse sospensioni dettate dall'esigenza di tutelare la salute pubblica.”
“Le altre forme riorganizzative come il "lavoro agile", le ferie e i congedi retribuiti traslerebbero su aziende e lavoratori le conseguenze economiche del coronavirus, mentre l’adozione dei necessari piani di sicurezza scaricherebbe, in capo alle aziende, sia i costi da adeguamento che il conseguente calo di produttività. In buona sostanza" aggiunge di Benedetto "la prosecuzione delle attività nei settori non normati dovrebbe essere liberamente verificata dalle forze imprenditoriali non precludendo loro l’accesso agli ammortizzatori sociali laddove, da apposita valutazione aziendale, si possa evincere la non sostenibilità, intesa come meglio sopra esplicitato, dei costi diretti ed indiretti da adeguamento”.
“Fermo restando, per tutte le aziende, normate e non dal decreto di sospensione dell'attività, la traslazione dei termini delle commesse contrattualizzate. Questa, per L’Aquila, sarebbe la soluzione alle difficoltà di ogni genere dei cantieri della ricostruzione e del settore dei call center” conclude Di Benedetto.