"Chiedo al presidente del consiglio comunale di procedere "ad horas" alla convocazione di un consiglio comunale".
Ad affermarlo è il presidente del Pd dell'Aquila Carlo Benedetti.
"È il consiglio" dichiara Benedetti "oggi completamente esautorato, a dover decidere le linee di indirizzo nella gestione dell'emergenza a partire dalla necessità di istituire il Coc. Così facemmo durante il terremoto, quando tutti gli oggetti delle Opcm e dei decreti commissariali vennero discussi e decisi dal consiglio, che si riunì per circa 120 volte su questi argomenti. C'era anche Tinari, allora, in consiglio comunale. Tutti devono riconoscere che il consiglio ebbe un ruolo centrale e propositivo".
"Gli ordini del giorno più importanti furono firmati infatti, da me e dal Sen Enzo Lombardi, capo politico morale dell'opposizione, presidente della commissione di garanzia. Franco Mucciante, esponente di spicco di Forza Italia, venne eletto presidente della commissione bilancio. Si arrivò a proporre, inoltre, l'ingresso in giunta anche all'opposizione: altri tempi, altri scenari politici ed altri uomini".
"Sono certo che Tinari saprà difendere l'Istituzione come spesso tocca ai presidenti del consiglio comunale come ho fatto io. È importante creare le migliori condizioni per superare questo momento difficile. Inizi subito a far sanificare i locali comunali dove lavoratrici e i lavoratori dell'Ente si recano quotidianamente, anche in piena emergenza, e i locali del Consiglio. Faccia distribuire le mascherine protettive utili a proteggere la salute di tutti e che non servono solo a farsi i selfie; le distribuisca a consiglieri e dipendenti ed inizi a far lavorare il Consiglio".
"Ricordo che nel 2020 esistono anche mezzi tecnologici cui far ricorso per consentire riunioni e lavoro di squadra, strumenti utili a tutelare la salute in tempi di pandemia e che consentirebbero il pieno coinvolgimento dell'intero Consiglio. Perché uniti si vince".
A stretto giro la replica di Roberto Tinari. "Il mio predecessore nel ruolo di Presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Carlo Benedetti, mi stimola a riunire l'Assemblea civica. Sottolinea che lui, dopo il terremoto, riorganizzò subito il Consiglio facendolo riunire laddove possibile, onde confermare il ruolo centrale della massima Assise civica. Non dobbiamo mai stancarci di ripeterlo. La parola d'ordine è: stare a casa. Orami la raccomandazione continua a tutti i livelli, e i provvedimenti normativi nazionali, spingono a evitare riunioni, assembramenti, assemblee e così via, per evitare il più possibile quei contatti che sono forieri di contagi potenziali".
Undici anni fa, dopo la tragedia che determinò il sisma, ci veniva chiesto di stare lontano dagli immobili ed era assolutamente normale, anzi doveroso, che l'organismo in questione si riunisse nei fabbricati agibili o, come è accaduto, all'aperto, sottolinea Tinari. "Qui la situazione – credo che lo abbiano capito tutti – è esattamente rovesciata. Dobbiamo rimanere a casa, dobbiamo assumere un atteggiamento responsabile nei confronti di noi stessi, delle nostre famiglie, della collettività intera. Anche per dare una mano al servizio sanitario e ai suoi stupendi operatori, che rischiano il collasso se l'epidemia non rallenta. Ho dato il via libera – e in modo convinto – affinché il personale della presidenza del Consiglio comunale venisse collocato in lavoro agile. Ho sottoscritto delle raccomandazioni affinché le commissioni non riuniscano".
"Oggi cosa dovrei fare?", si domanda Tinari; "riunire il Consiglio per andare esattamente nella direzione opposta rispetto alle prescrizioni che provengono dal ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità? Con tutto il rispetto, faccio finta di non aver letto questo invito. Non stiamo certo fermi, questo è sicuro. Quotidianamente tutti i consiglieri forniscono suggerimenti e proposte sia al Sindaco che a me; proposte che, nella quasi totalità dei casi, vengono recepite. Stiamo verificando la fattibilità di organizzare delle sedute in via telematica, nel rispetto di quanto prevedono disposizioni e provvedimenti nazionali. Operazione non certo agevole, ma comunque le verifiche sono in corso. Però credo che questa non sia la priorità".
La priorità, per il Comune, sta nel dare assistenza a chi ne ha bisogno e garantire il flusso delle comunicazioni alla cittadinanza; "e mi sembra proprio che questo stia avvenendo. Il massimo organismo elettivo del Capoluogo d'Abruzzo non sta perdendo alcuna prerogativa in questo momento e i suoi componenti stanno facendo in pieno il loro dovere, evitando contatti. Non per questo l'Assise perde le sue prerogative e la sua forza istituzionale. Anzi al contrario; appena sarà possibile far ripartire i lavori dell'Aula, il Consiglio dimostrerà con i fatti che la sua centralità nella vita cittadina non è mai mancata".