E' scontro sul provvedimento annunciato ieri dal governo e che, in sostanza, prevede l'anticipazione di 4 miliardi e 300 milioni a valere sul Fondo di solidarietà comunale e lo stanziamento di ulteriori 400 milioni di euro, con ordinanza della Protezione civile, in favore dei Comuni che, così, potranno elargire risorse in favore delle famiglia meno abbienti.
Sfogliando la ripartizione dei fondi aggiuntivi tra i comuni italiani, si evince come a Pescara andranno poco più di 675mila euro, a Teramo 324mila e 433 euro, a Chieti 306mila euro; in provincia dell'Aquila, si va dai 368mila e 342 euro al capoluogo ai 150.572 euro al comune di Sulmona passando per i 289mila euro ad Avezzano fino ai poco più di 700euro che arriveranno nelle casse di Villa Santa Lucia.
Avverso il provvedimento si è scagliato il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. "Di fronte a un'emergenza sanitaria mondiale e a un complesso quadro economico nazionale, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scaricato demagogicamente ogni responsabilità sugli enti locali, fornendo l'impressione distorta che questi saranno coperti d'oro", l'affondo del primo cittadino.
In maniera del tutto spregiudicata, "il premier ha mescolato due annunci che, oltre a unire fatti non connessi tra loro, stanno instillando nei cittadini la convinzione che i loro portafogli saranno presto riempiti grazie ai sindaci. La realtà è ben diversa. Come già accaduto lo scorso anno verrà anticipata la liquidità, 4 miliardi di euro, derivante dallo sblocco del Fondo di solidarietà comunale, peraltro alimentato dagli stessi Comuni. Una misura ordinaria che il presidente Conte, sprezzante delle responsabilità che ha imputato in capo ai singoli municipi e ai primi cittadini, ha voluto abbinare al suggestivo annuncio di risorse, ulteriori 400 milioni, per l'acquisto di beni di prima necessità".
Nel caso specifico del Comune dell'Aquila, la quota spettante dei 4 miliardi rappresenta una mera anticipazione di cassa che non influisce in alcun modo sui conti - ha proseguito Biondi - "visto che abbiamo approvato il bilancio di previsione entro il 2019, nei tempi di legge e senza proroghe. Si tratta di somme già iscritte nella contabilizzazione dell'ente. Quanto ai 400 milioni, sembra che per i Comuni come L'Aquila ci sarà uno stanziamento di 368mila euro euro ma non è affatto chiaro quale dovrà essere la platea di beneficiari e le modalità con cui sarà erogato il contributo una tantum. Una cifra utile, ma che rappresenta una goccia nel mare".
Ha aggiunto Biondi: "Faccio sommessamente notare che L'Aquila, 70mila abitanti, conta 28mila nuclei residenti, di cui i 500 più fragili sono già sostenuti dall'ente comunale che, peraltro, non conosce il dato di quanti percepiscono il reddito di cittadinanza perché ne è in possesso l'Inps. Ragioniamo di una somma inadeguata, di un provvedimento più che insufficiente, che si abbatterà sui Comuni già sommersi di responsabilità, mobilitati 24 ore su 24. A ciò si aggiungerà, a causa dell'improvvido annuncio, la delusione per un'aspettativa mancata da parte dei cittadini a cui, in realtà, il Governo sta facendo l'elemosina".
Al sindaco dell'Aquila ha replicato, a stretto giro, il Partito democratico. "Come al solito, anche questa volta, il sindaco Biondi, piuttosto che fare il primo cittadino dell'Aquila preferisce fare il primo cittadino del suo partito e buttarla in polemica. Anche questa volta, lui sì in maniera spregiudicata e demagogica, accusa il governo di aver scaricato la responsabilità sui Comuni e denuncia difficoltà e insufficienze per dare attuazione alle nuove misure per aiutare le persone in difficoltà economica. È assolutamente giusto, invece, che siano i Comuni a gestire tali fondi (per il Comune dell'Aquila si tratta di oltre 368.000 euro) perché hanno la mappatura dei bisogni e la competenza dei servizi sociali", si legge in una nota firmata da Emanuela Di Giovambattista (segretario comunale), Francesco Piacente (segretario provinciale), Stefania Pezzopane (deputata), Pierpaolo Pietrucci (consigliere Regionale), Stefano Palumbo (capogruppo Consiglio comunale), Stefano Albano (consigliere comunale), Massimo Cialente (ex Sindaco dell'Aquila), Ario Sirimarco (segretario provinciale Giovani Democratici).
Se poi il Sindaco non sa chi o quanti sono i poveri in città - la stoccata dei dem - "significa che in questi anni non se ne è mai occupato. Ed oltre a non essersene mai occupato ha anche fatto fallire, per pura contrapposizione politica, la rete di servizi di contrasto alla povertà costruita insieme alle associazioni di volontariato, che in questo caso gli sarebbe stata molto utile. È evidente che non è facile stabilire come assegnare le risorse in un quadro completamente alterato ma in una situazione di emergenza come quella che sta vivendo il paese e i suoi cittadini nessuno può tirarsi indietro rispetto al dovere di fare la sua parte. Se non ci fosse stato questo aiuto aggiuntivo con quali strumenti il comune avrebbe sopperito alle difficoltà di molti suoi cittadini? Quindi la smetta di perdersi in chiacchiere e lavori per la distribuzione di queste risorse a chi ne ha più bisogno. Se invece ritiene di non essere in grado, chieda al Prefetto di essere commissariato".
A Biondi ha risposto anche il coordinatore regionale di Articolo 1, Fabio Ranieri: "Sarebbe auspicabile, in questo momento, che Presidenti e Sindaci pensassero, tutti, prima al proprio Paese e ai cittadini da loro amministrati e soltanto dopo al proprio partito, qualsiasi esso sia. Per il Comune dell’Aquila parliamo di una cifra superiore ai 360 mila euro, con i quali distribuire immediatamente a più di 1200 nuclei familiari i 300 euro previsti. Bisogna far presto. Si tratta subito di mettersi al lavoro, insieme, se c’è la volontà di farlo".