Venerdì, 03 Aprile 2020 20:17

Il caso Liris approda in parlamento: Pezzopane presenta interrogazione

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Il ritorno dell'assessore regionale al Bilancio Guido Liris al suo posto di lavoro all'ospedale S. Salvatore approda in parlamento.

La deputata del Pd Stefania Pezzopane ha presentato un'interrogazione al ministro della Sanità Roberto Speranza, ravvisando nella vicenda gravi profili di illegittimità. Pezzopane ha chiesto anche un'ispezione ministeriale.

"L'incompatibilità tra il ruolo di consigliere-assessore comunale e dipendente Asl è sancita da norme chiare ed evidenti, che chi riveste responsabilità politiche ha l’obbligo di conoscere e di far rispettare" afferma Pezzopane "Se l’assessore Liris voleva offrire il suo contributo come medico, avrebbe potuto farlo come volontario ed il gesto sarebbe stato sicuramente apprezzato da tutti noi. Ma purtroppo non è così e siamo di fronte ad uno scandalo di portata nazionale. Con gravi responsabilità amministrative e temo penali".

Secondo Pezzopane - e secondo tutto il Pd abruzzese, che ieri aveva chiesto a Liris di dimettersi, sollecitando, in caso contrario, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, a intervenire per avviare il procedimento di decadenza - l'esponente di FdI sarebbe incompatibile ai sensi del decreto legislativo 165/2001, che obbliga i dipendenti pubblici eletti in parlamento o in Consiglio regionale all’aspettativa obbligatoria.

Liris, secondo il Pd, rientrerebbe in pieno in questa fattispecie perché, oltre a essere assessore, è anche consigliere regionale, e continua a esserlo malgrado si sia temporaneamente sospeso da tale carica in virtù della surroga, una norma introdotta l'anno scorso nella legge elettorale regionale che consente il subentro del primo dei non eletti al posto dei consiglieri nominati assessori.

Liris - al cui posto, in consiglio, è entrato Mario Quaglieri - fa appello proprio a questo principio per negare ogni incompatibilità. Ma secondo l'opposizione, anche in caso di surroga, un assessore mantiene comunque la funzione di consigliere, pur perdendo la carica. Tant'è che, nel caso di dimissioni o siluramenti da parte del presidente, è previsto che torni a fare il consigliere.

Dalla sua, Liris avrebbe anche un parere positivo dell'avvocatura regionale e una norma contenuta nei recenti decreti emanati dal governo per l'emergenza sanitaria, che rimuoverebbe i casi di incompatibilità per i medici rianimatori, pneumologi, infettivologi ed epidemiologi (Liris ha una specializzazione in Igiene e Prevenzione e una formazione in tema di management sanitario).

Da quel che si apprende da fonti consiliari, Liris avrebbe chiesto e ottenuto dal manager della Asl Testa l'autorizzazione a riprendere servizio, anche se non da medico di reparto ma in un ruolo dirigenziale e con un compenso ridotto di più della metà, lo scorso 29 marzo. Le stesse fonti rivelano anche che Sospiri avrebbe dato mandato all'ufficio legale del Consiglio di chiedere un chiarimento formale ai vertici dell'azienda sanitaria.

Il Pd non intende mollare e l'intervento del ministro chiesto dalla Pezzopane va proprio in questa direzione: "Ci aspettavamo le scuse ed un gesto di autotutela" afferma sempre Pezzopane "Oggi ho depositato una interrogazione urgente al Ministro Speranza, chiedendo la rapida acquisizione degli atti della Direzione generale della Asl. È vero o non è vero che c’è un atto amministrativo della Direzione generale della Asl che affida all’assessore Liris un incarico di dirigenza con relativa indennità? È vero che con questo atto amministrativo si assegna un vero e proprio compito dirigenziale? E’ vero che l’assessore Liris dovrebbe, secondo l’atto amministrativo adottato, assumere la responsabilità della Direzione strategica? È vero che questo incarico è prettamente amministrativo e come tale finalizzato alla gestione delle risorse erogate alla Asl dalla regione di cui l’assessore Liris è proprio assessore al Bilancio? È vero che è stato attribuito un ruolo di Direzione strategica, con stipendio ed indennità dirigenziale?".

Pezzopane definisce "sconcertanti le affermazioni di Marsilio e di Biondi, evidentemente complici di questa allucinante operazione, fatta in disprezzo delle leggi e delle competenze interne alla Asl che certo vengono per l’ennesima volta umiliate. Marsilio, Biondi, Testa e i suoi dirigenti" conclude la deputata "sono tenuti a conoscere le leggi. E non possono ignorare la legge 165/2001 ed altre norme in materia di anticorruzione. Con tutta questa faccenda, come è chiaro, il camice bianco ed il ritorno all’impegno in corsia non c’entra proprio nulla. Chiedo al Ministro di fare luce su questa vicenda allucinante e che vengano acquisiti gli atti anche attraverso una ispezione ministeriale. Tutto ciò avviene mentre l’Abruzzo è in piena emergenza covid19 ed i medici ed il personale continuano ad operare senza tutele e senza tamponi. Le risorse per la direzione strategica all’assessore Liris le trovano, mentre per il personale no. Davvero una vergogna.”

La nota dei circoli Pd del comune dell'Aquila

"Mentre i cittadini e le cittadine, i medici e tutto il personale sanitario lottano contro la pandemia rispettando le regole e presidiando il territorio, ci tocca assistere sconcertati all'ennesimo atto di prevaricazione ai danni della legalità e di tutta la comunità aquilana e abruzzese".

"Apprendiamo con sgomento, che l'assessore al bilancio regionale, già consigliere e vice sindaco del comune dell'Aquila, Liris, nella duplice veste di controllore e controllato, si reintegra nel ruolo di medico della ASL, senza rinunciare ai ruoli di governo in Regione: ai sensi del decreto legislativo 165/2001, si obbligano i dipendenti pubblici eletti in parlamento o in Consiglio regionale all'aspettativa obbligatoria".

"Eh sì, perchè la gravità delle azioni protocollate il 31 marzo e approvate in tempi record il 1 aprile, riguardano proprio questo":

1. l'assessore con la sua condotta approfitta dell'emergenza in un momento drammatico, danneggiando la comunità abruzzese e la sanità aquilana;

2. l'assessore torna a fare l'amministrativo, incardinandosi nello staff del dirigente Testa, che ha contribuito a nominare, di cui ha contribuito ad approvare l'aumento di stipendio, per il quale approva, in veste di assessore al bilancio regionale, le disposizioni economiche relative alla sanità: esiste conflitto di interessi più cretino?

3. l'assessore non torna in corsia, non va a fare l'ospedaliero o il clinico o il medico di trincea, come amano raccontare: nell'immaginario collettivo ha provato a costruire la figura dell'eroe al fronte. Ma col cavolo proprio: il suo contratto prevede un ruolo nello staff del dirigente Testa, in via Saragat, a Campo di Pile, ben lontano dalle corsie di ospedale;

4. che ci va a fare un assessore al bilancio regionale, già dipendente ASL 1, proprio nella cabina di regia dell'azienda ospedaliera? Giù le mani dalla sanità aquilana! II flagelli d'Italia spadroneggiano, devastano e si vendicano, ai danni di tutti e tutte. Esigiamo legalità, trasparenza e rispetto delle regole.

"A nulla servono le scampagnate sui social, sui media o le manifestazioni di solidarietà: ma solidarietà de che? All'illegalità? La solidarietà per esistere ed essere veramente tale, ha bisogno per lo meno di due dimensioni: quella collettiva e quella materiale. Qua invece si racconta della spregiudicata ambizione individuale ai danni della sanità, bene comune".

"Occorrono rigore e rispetto delle regole; tutto il resto è familismo e clientelismo. E della peggiore qualità. Ci rivolgiamo al sindaco Pierluigi Biondi, al Comitato Ristretto dei Sindaci e a tutti i Sindaci del comprensorio che grava sulla ASL1, ci rivolgiamo al Presidente della regione Abruzzo e all'intera Giunta, affinchè avviino i necessari provvedimenti in merito. Altrimenti saranno complici dell'illegalità".

Ultima modifica il Sabato, 04 Aprile 2020 17:07

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