Le misure restrittive sono state prorogate fino al 3 maggio.
Lo ha annunciato in serata il premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa convocata alle 19:30.
Si tratta di una "decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche", le parole del Presidente del Consiglio che ha raccomandato di tenere alta l'attenzione soprattutto ora che è Pasqua: "non possiamo vanificare gli sforzi sin qui fatti, se cediamo adesso rischiamo di ripartire daccapo".
Conte ha firmato un nuovo Dpcm che, dal 14 aprile, prevede alcune riaperture, ed in particolare di librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini: "apriamo con ponderazione anche la silvicultura e le attività forestali", ha detto il premier. "L'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità, ma ripartire dipenderà dai nostri sforzi. La nostra determinazione è allentare il prima possibile le misure per tutte le attività produttive, per far ripartire quanto prima in piena sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime: non siamo ancora nella condizione di farlo, dobbiamo attendere ancora. Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza ad aprire alcune attività produttive".
Intanto si pensa alla 'fase 2', quella della "convivenza col virus"; in questo senso, il premier ha annunciato la costituzione di una task force che sarà guidata da Vittorio Colao: "Non possiamo aspettare che il virus sparisca dal nostro territorio. Per questa nuova fase ci avvarremo del contributo di esperti, sociologici, psicologici, esperti del lavoro, manager che dialogheranno con il Comitato tecnico scientifico", ha detto ancora il presidente del Consiglio. Che ha poi ribadito come si lavorerà per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro: "Il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro l'abbiamo siglato a metà marzo con le parti sociali: quella è la nostra bibbia da cui partire. Ora gli esperti lo stanno integrando e rafforzando. La raccomandazione ai responsabili delle aziende è, in questo periodo di sospensione, di sanificare i luoghi di lavoro e attrezzarsi per una corretta applicazione delle misure di sicurezza".
Dunque, Conte è tornato ai lavori dell'Eurogruppo riunito ieri e non ha mancato un affondo durissimo ai leader di opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni: "Da loro ho sentito soltanto falsità. Il Mes - strumento che il premier definisce "inadeguato" - esiste dal 2012, non è stato approvato o attivato la scorsa notte, come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato, e questa volta devo fare i nomi e i cognomi, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non è assolutamente così e mentire significa indebolire non me ma la posizione dell’Italia in una fase di trattativa durissima".
"Serve subito un fondo Ue cofinanziato. Servono gli eurobond per un'economia di guerra, lotteremo fino alla fine per questo nel prossimo consiglio europeo", ha ribadito. "L'Italia non ha firmato alcun impegno". Ma perché non utilizzare il fondo salva-Stati se, come dice il ministro dell'Economia Gualtieri, è senza condizioni e sono comunque stati fatti passi avanti nell'Eurogruppo? "L'Italia non è interessata. Alcuni Paesi che sono con noi ritengono il Mes confacente ai loro bisogni: per questo, l'Italia ha accettato di discutere su un Mes non condizionato. Si può attivare una linea nuova. Ma non è un discorso che riguarda l'Italia: noi siamo più ambiziosi".
Insomma, il presidente del Consiglio esclude che il nostro Paese possa avvalersi di questo strumento che tante polemiche sta provocando non solo tra le opposizioni ma anche in casa 5Stelle. Infine, Conte ha escluso la possibilità di una patrimoniale, dopo la proposta di una Covid tax arrivata dal gruppo del Partito democratico alla Camera.