Martedì, 21 Aprile 2020 15:38

Regione in ritardo su cassa integrazione in deroga. Opposizioni attaccano, Fioretti: "Prime erogazioni per 264 lavoratori". Sospiri: "Inutile nascondere gli errori"

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La Regione Abruzzo non ha inoltrato all’Inps le domande per la Cassa integrazione in deroga.

La notizia, arriva direttamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza che ieri ha diffuso i dati aggiornati del decreto liquidità (pubblicati dal quotidiano Il Centro): le caselle del report dell’Inps sulle quattro province abruzzesi, sono tutte vuote.

La Regione Abruzzo, che da mercoledì 8 aprile sta ricevendo sulla piattaforma online, le domande, dai titolari delle imprese, per l'erogazione della CIG in favore dei propri dipendenti, ancora non trasmette una sola pratica. I pagamenti pertanto sono bloccati. Una scoperta che lascia stupefatti e che merita risposte immediate.

Eppure, l'assessore alle Politiche del Lavoro, Piero Fioretti, al termine dell'ultima verifica tecnica della piattaforma telematica dedicata, aveva evidenziato, con enfasi, che la piattaforma informatica sulla quale si potevano presentare le istanze era stata perfezionata. Non si comprende dunque quale sia la necessità di annunciare in pompa magna di aver creato un gruppo di lavoro “che avrà il compito di avviare, da subito, l'istruttoria delle domande per accelerare la decretazione all'Inps relativa alle domande approvate”, per poi non trasmetterle.

Secondo le stime del ministero del Lavoro, in Abruzzo hanno diritto alla Cassa integrazione in deroga circa 54 mila lavoratori, per una copertura temporale di 9 settimane e con uno stanziamento, ad oggi, di soli 70 milioni di euro.

Sulla questione è intervenuta anche la capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. "Abbiamo segnalato per settimane - scrive in una nota l'esponente pentastellata - i problemi che la Giunta regionale Lega-FDI aveva fatto registrare in merito alla Cassa Integrazione in Deroga, da erogare ai dipendenti delle micro imprese costrette a fermare le attività per affrontare l'emergenza Coronavirus. I soli compiti in capo alle istituzioni regionali erano quelli di raccogliere le richieste delle aziende e inviarle all'Inps permettendo così il bonifico sul conto corrente dei singoli lavoratori".

"Ad oggi - sottolinea la consigliera - Regione Abruzzo non è stata in grado di fare per tempo né l'uno, né l'altro. Infatti, se già era cosa nota il grave ritardo con cui è stata attivata la piattaforma telematica a cui accedere per avanzare le domande di Cig in deroga, è ancor meno tollerabile il ritardo nella comunicazione delle delibere".

"Una lentezza - spiega Marcozzi - che sta mettendo in ginocchio chi ne ha fatto richiesta, cioè le micro imprese da 1 a 5 lavoratori, la colonna portante dell'economia abruzzese e che investe una platea di 54.000 lavoratori. E in questo caso non ci sono rimpalli di responsabilità che tengano: gli unici a dover portare a termine il procedimento sono il Presidente della Giunta Marsilio e l'assessore Fioretti, che dopo più di un mese di lockdown devono delle spiegazioni ai lavoratori abruzzesi e sul perché, fino a ora, la Giunta regionale li abbia abbandonati".

"Mentre in molte altre regioni d'Italia - prosegue Marcozzi - sono già terminate le procedure di comunicazione delle delibere all'Inps, l'inerzia di Regione Abruzzo rischia di mettere in ginocchio il nostro tessuto economico, con i lavoratori che non possono accendere ai fondi stanziati dal Governo nazionale, ossigeno puro in questo momento di estrema difficoltà".

"La crisi economica, inevitabile conseguenza di quella sanitaria, non aspetta i tempi infiniti di Marsilio e dei suoi assessori, che fanno la corsa a riempirsi la bocca di slogan propagandistici sulla futura ripartenza, ma poi si dimenticano di fornire ai lavoratori gli strumenti per affrontare le difficoltà del presente".

"Il Governo Conte ha già dato le prime risposte concrete, sbloccando fondi da destinare alle aziende. Manca solo la buona volontà del centro destra abruzzese - sottolinea Marcozzi - che se avesse impiegato il tempo speso sui social e sulla stampa a scaricare colpe allo Stato per le pratiche della Cig in deroga, oggi forse racconteremmo una storia diversa. Si diano una svegliata prima che sia troppo tardi e il Presidente Marsilio valuti se non sia il caso di rimuovere i responsabili di questo disastro", conclude.

Fioretti: "Prime erogazioni per i lavoratori"

Non si è fatta attendere la replica dell'assessore alle politiche del lavoro Piero Fioretti che, in una nota, fa sapere che nella tarda serata di ieri è arrivato "il primo via libera all'Inps per l'erogazione della Cassa integrazione in deroga in favore di 264 lavoratori, pari a 63.056 ore, e oltre 500 mila euro di valore".

"Si tratta solo di un primo, parziale, dato in relazione alle domande presentate - afferma Fioretti - ma è anche vero che il provvedimento di concessione della cassa in deroga apre un momento importante di tutta la procedura allestita dalla Regione Abruzzo. A poco tempo dall'apertura della piattaforma, con una procedura di validazione complessa, siamo stati in grado di fornire i primi beneficiari all'Inps che successivamente provvederà ad inviare ai lavoratori il trattamento di cassa in deroga".

È il caso di ricordare che il pagamento della cassa in deroga sarà erogato dall'Inps solo dopo che il datore di lavoro avrà fornito il modello SR41 relativo al mese precedente. Le prime erogazioni riguarderanno dunque il periodo che va fino al 31 marzo. La piattaforma per la presentazione delle istanze da parte delle aziende è partita ufficialmente l'8 aprile e nel giro di pochi giorni il sistema informatico ha gestito migliaia di richieste.

"Per esaminare le domande - ricorda l'assessore al Lavoro - è stato creato un gruppo di lavoro, ieri il primo provvedimento che dà il via libera alla cassa in deroga a cui daremo seguito con numeri crescenti per uno smaltimento in tempi rapidi. Non siamo di fronte a grandi numeri - prosegue Fioretti - ma questo non toglie importanza al lavoro fin qui svolto in condizioni di emergenza sanitaria e con un quadro normativo in continua evoluzione che ha obbligato le strutture regionali a continue modifiche della modulistica. Peraltro, è il caso di sottolineare che la piattaforma non ha avuto alcun blocco informatico, che è stata fornita tutta l'assistenza necessaria in fase di elaborazione delle domande e questo ha permesso alle aziende di presentare le istanze senza particolari affanni".

"C'è ancora molto da lavorare - conclude Piero Fioretti - ma il fatto che ieri abbiamo autorizzato i primi lavoratori al trattamento di cassa ci rende ottimisti per il futuro".

Il centrosinistra abruzzese a Marsilio: "La misura è colma, si provveda immediatamente a colmare il ritardo"

"Sulla cassa integrazione in deroga la Regione Abruzzo è ferma al palo. Sembra incredibile ma è proprio così: l'Inps ha comunicato di non aver ricevuto neppure una pratica. Siamo a quota zero, mentre circa 54mila lavoratrici e lavoratori abruzzesi aspettano la liquidazione della loro indennità. Come abbiamo più volte denunciato, raccogliendo l'allarme e il grido di dolore da parte delle forze sociali, la Regione si è fatta trovare completamente impreparata: prima l'inspiegabile ritardo nell'attivazione delle procedure; adesso questa incredibile attesa prima dell'inoltro all'INPS delle pratiche ricevute sulla piattaforma online regionale".

Lo scrivono in una nota congiunta Michele Fina, segretario regionale PD Abruzzo, Daniele Marinelli, responsabile Economia e Lavoro PD Abruzzo, Daniele Licheri, segretario regionale Si Abruzzo, Fabio Ranieri e Tommaso Di Febo, coordinatori regionali Articolo Uno Abruzzo, Giorgio D'Ambrosio, segretario regionale Psi e il deputato Camillo D'Alessandro.

"Adesso basta - prosegue la nota - c'è un limite a tutto. Fin dall'inizio di questa emergenza, la coalizione di centrosinistra abruzzese, con grande senso di responsabilità, si è astenuta dalle polemiche e ha manifestato piena volontà di collaborazione, dichiarando la propria disponibilità a dare una mano. Per tutta risposta abbiamo dovuto assistere all'atteggiamento irresponsabile di una Regione interessata soltanto a pretestuose polemiche con il Governo Nazionale e prigioniera della sua stessa propaganda".

"I lavoratori abruzzesi stanno pagando sulla loro pelle i ritardi, l'inadeguatezza e l'improvvisazione di chi ha la responsabilità di governare l'Abruzzo ma si comporta come se così non fosse. Oggi Marsilio dichiara alla stampa di voler svolgere un ruolo da protagonista, avviando una campagna di confronto con le forze produttive e sindacali. Il governatore è senza vergogna. Si tratta delle stesse forze produttive e sindacali che da settimane chiedono invano di essere ascoltate, che hanno espresso in tutti i modi possibili le loro preoccupazioni per lo stato di incertezza e di confusione delle procedure regionali e che sono state escluse da ogni confronto prima che la maggioranza partorisse una legge sull'economia infarcita di propaganda che lascerà tra le mani delle imprese e dei lavoratori soltanto un pugno di mosche".

"E' ora di scendere da Marte e capire che la misura è colma. Così non si governa una Regione come l'Abruzzo. Siamo stufi di assistere all'irritante spettacolo di chi pensa soltanto a mettere a disposizione una cassa di risonanza a Meloni o Salvini, mentre gli abruzzesi sono costretti a pagare il prezzo di questo disastro. Si provveda immediatamente a colmare il ritardo, convocando le parti sociali e dando finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori che da troppo tempo soffrono l'inaccettabile inconcludenza del Governo regionale", conclude la coalizione di ceontrosinistra.

Sospiri: "Inutile nascondere gli errori"

"Sull’emergenza Covid-19 la Regione Abruzzo ha indiscutibilmente adottato in modo efficiente ed efficace misure straordinarie che hanno permesso al nostro territorio di eccellere nel contenimento della pandemia. È però evidente che sui ritardi nella trasmissione delle pratiche della Cassa integrazione in deroga sono stati fatti errori, inutile nascondersi dietro un dito. Ammettiamo il gap, mettiamoci testa bassa a lavorare per recuperare molto velocemente il tempo perso, porgendo le nostre scuse a chi sta pagando il nostro ritardo, poi arriverà anche il tempo per chiarire modalità e responsabilità per tale errore".

È il commento del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

"Mi ritengo un uomo di parte che oggi ricopre, in seno al Governo regionale, un ruolo superpartes – ha sottolineato Sospiri - Questo non mi rende ottuso, né tantomeno indifferente, ovvero non offusca la mia capacità di guardare e di giudicare con oggettività il nostro operato. L’emergenza Covid-19 ritengo che nell’ultimo mese e mezzo abbia fatto emergere le migliori energie positive della nostra macchina amministrativa, abbiamo superato i mille ostacoli, anche della burocrazia internazionale, per ottenere le nostre partite di dispositivi personali di protezione, abbiamo garantito assistenza ovunque ci sia stato richiesto, sostenendo le popolazioni più fragili, ovvero i residenti delle nostre Case di riposo, epicentro della crisi sanitaria, abbiamo sostenuto la nostra sanità regionale al meglio delle nostre possibilità e anche oltre, prova né è il Progetto del Covid Hospital Pescara, un ospedale nuovo che nascerà in poco più di un mese, così come il Covid Hospital dell’Aquila".

Sulla Cassa integrazione in deroga, però, "la macchina si è arrestata e non doveva accadere perché già in tempi non sospetti avevamo evidenziato tale rischio che avremmo dovuto impedire a ogni costo perché parliamo di lavoro, di occupazione, di migliaia di famiglie che da due mesi sono senza lavoro, ossia senza stipendio, e che contano su quella misura per la sopravvivenza. E il dato non ci piace: sappiamo che il provvedimento dovrà riguardare almeno 10mila 64 aziende, per 25mila 561 dipendenti, con una richiesta di Cig in deroga pari a 5milioni 445mila 414 ore richieste, che saranno coperte con un fondo pari a 44milioni 107mila euro".

Alle 17.30 di oggi abbiamo verificato che dei 10.578 iter generati, ne sono stati inseriti solo 382 e non possiamo accettarlo. E allora: "siamo in ritardo, non cerchiamo scusanti, non nascondiamoci dietro a un dito. Adesso è il momento di ringranare la marcia, mobilitare tutte le forze amministrative disponibili da concentrare sulla trasmissione dei dati – ha concluso Sospiri - Chiedo e chiediamo scusa alle famiglie che dovranno ancora attendere per vedersi riconosciuto un diritto, poi dovrà arrivare il tempo dei chiarimenti".

Ultima modifica il Martedì, 21 Aprile 2020 22:46

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