"Ho dovuto constatare oggi, nella riunione di giunta, l'assenza dell'assessore Angelo Di Paolo".
Con una nota stampa datata 7 aprile 2014, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, aveva deciso di affrontare la questione Di Paolo, dopo il rimpallo di notizie riguardo ad una possibile candidatura dell'assessore nelle liste civiche che sosterranno Luciano D'Alfonso alle elezioni di maggio. "Finora - aveva sottolineato Chiodi - non è prevenuta alcuna comunicazione relativa alle sue dimissioni, nonostante le notizie di stampa rivelino la sua volontà di partecipare alla campagna elettorale con lo schieramento di centrosinistra. Ricordo - ha aggiunto Chiodi - che l'assessore percepisce emolumenti e usufruisce di una segreteria derivanti dal suo ruolo di componente dell'esecutivo di centrodestra. Se le notizie dei giornali corrispondessero a verità, la sua posizione configurerebbe una contraddittorietà che lede la correttezza istituzionale e la credibilità che ciascun politico dovrebbe avere. I cittadini abruzzesi - aveva concluso il governatore - hanno il diritto di sapere con quale identità l'assessore Di Paolo intenda procedere d'ora in avanti nel suo percorso politico e amministrativo".
E i cittadini abruzzesi hanno finalmente saputo. L'assessore con delega ai Lavori pubblici, infatti, ha lasciato ufficialmente la Giunta Regionale. Le dimissioni - come si evince da una nota dell'ente - sono state rassegnate ieri. A questo punto, si aprono le porte per la candidatura dell'assessore, insieme a molti altri esponenti di centrodestra, in una delle liste che appoggeranno Luciano D’Alfonso.
Di Paolo, già sindaco di Canistro (è stato sostituito poi dal figlio, Antonio), era stato eletto in Consiglio regionale nel 2008, con 2.746 voti, nella lista 'Rialzati Abruzzo' di Carlo Masci. A chiedere con forza le sue dimissioni era stato Antonio Morgante, braccio destro del governatore e in corsa per le regionali nelle liste di Forza Italia: "Nessuno si accorgerebbe della differenza, ma almeno l'attuale assessore regionale Angelo Di Paolo, eletto consigliere regionale con un numero di voti da elezioni comunali e graziato dalle simpatie degli allora vertici regionali del Pdl, deve immediatamente dimettersi".
"È una questione di coerenza e serietà - aveva incalzato - legata anche al fatto che non può fare campagna elettorale per il centrosinistra con i mezzi che gli derivano con tanta fortuna dall'essere ancora assessore regionale ai lavori pubblici della giunta di centrodestra. Spero che il presidente Chiodi metta, per una volta, da parte la sua signorilità, sopratutto di fronte ad un comportamento nauseabondo e politicamente controproducente e gli ritiri in giornata ogni delega".
"Cinque anni fa, durante un comizio per le elezioni regionali a Balsorano - ha raccontato Morgante - ebbi il modo di sottolineare il ribrezzo che provavo al cospetto di determinate azioni di certi personaggi. Allora Di Paolo, dal centrosinistra veleggiava verso il centrodestra. Oggi il lupo non ha evidentemente perso il vizio, ma il giudizio della gente deve essere severo e punitivo, altrimenti tali squallidi comportamenti non verranno mai cancellati dal panorama politico".