Venerdì, 08 Maggio 2020 14:18

Il centrosinistra in Regione: “Risorse e agevolazioni per le ex zone rosse”

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Stamattina si è svolta la conferenza stampa del centrosinistra in Regione Abruzzo per illustrare la risoluzione presentata in consiglio regionale e sottoscritta dai Consiglieri Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Sandro Mariani, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto, avente ad oggetto “Misure economiche e sanitarie a sostegno dei Comuni della zona rossa regionale”.

Erano presenti i consiglieri del PD Silvio Paolucci (capogruppo), Antonio Blasioli e Dino Pepe; in rappresentanza delle zone rosse c'erano Andrea Vecchiotti del circolo PD di Penne e Vincenzo D’Ercole sindaco di Castiglione Messer Raimondo.

"A seguito dell’emergenza Covid che ci ha travolto, anche in Abruzzo, con una serie di ordinanze del Presidente della Regione, sono state istituite le cosiddette zone rosse – hanno ricordato gli intervenuti - Dapprima nei Comuni di Castilenti, Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo in Provincia di Teramo e di Elice in Provincia di Pescara; con successiva ordinanza del Presidente della Regione del 25 marzo 2020, poi, sulla base delle valutazioni della Asl di Pescara, la 'zona rossa' è stata tardivamente allargata ai Comuni di Penne, Civitella Casanova, Montebello di Bertona, Farindola, Picciano, tutti in Provincia di Pescara, e poi ulteriormente estesa alla contrada Caldari del Comune di Ortona".

Durante il periodo di vigenza dei provvedimenti di 'zona rossa', nonostante le intenzioni esternate a mezzo stampa dal Presidente Marsilio, fatta esclusione per contrada Caldari di Ortona non sono stati messi a punto o effettuati screening epidemiologici sulle popolazioni coinvolte dalle misure e quindi ad oggi non si ha un quadro chiaro della diffusione del virus all’interno di queste comunità", hanno sottolineato gli esponenti di centrosinistra. Inoltre, "sono stati pubblicamente denunciati dalle istituzioni locali, e in particolari dai Sindaci, numerosi casi di ritardo nell’elaborazione dei tamponi effettuati ai cittadini. Tutto ciò aggrava l’indisponibilità di dati su cui si sono basate le decisioni di revoca dei provvedimenti di istituzione della 'zona rossa'".

Le misure restrittive adottate hanno avuto una ricaduta pesante sui territori coinvolti, per i quali non sono state previste forme di sostegno economico: per questo, il centrosinistra chiede con la risoluzione "di non perdere anche l’occasione di aiutare i Comuni a ripartire da un punto di vista economico. Con il documento presentato, che nasce da una interlocuzione propositiva con gli amministratori dell’area vestina, della Val Fino e di Caldari di Ortona, chiediamo che la Regione si faccia carico di predisporre un progetto complessivo e unitario per aiutare economicamente questi Comuni e i suoi cittadini e non interventi singoli e a spot".

In particolare, con la risoluzione si impegna la giunta a garantire ai Comuni ex zona rossa il ristoro delle somme esborsate per le misure di contenimento durante la vigenza dei provvedimenti. "Sono piccoli Comuni, delle aree interne e montane, alcuni dei quali hanno sofferto i due terremoti e la nevicata del 2017 e che ora hanno subito provvedimenti restrittivi che hanno comportato per le casse comunali spese per la sanificazione del territorio comunale, per l’acquisto di dpi da fornire alle organizzazioni di volontariato, ai medici di medicina generale, ai dipendenti comunali e ai piccoli commercianti, per l'aumento dei costi di smaltimento rifiuti prodotti dai nuclei familiari in cui erano presenti casi di positività al coronavirus o in quarantena preventiva, per gli sbarramenti stradali come da misure prescritte dall’ordinanza regionale, che vanno ora ristorate al netto delle somme percepite da parte della Protezione Civile nazionale, e comunque per intero e con priorità rispetto a eventuali rimborsi concessi agli altri Comuni abruzzesi".

Se non verranno aiutati, i Comuni difficilmente potranno evitare il default. Inoltre, "chiediamo di prevedere risorse per le piccole e medie imprese aventi sede nei comuni della 'zona rossa' garantendo un sostegno a fondo perduto non inferiore a euro 3000 a quelle che ne facciano richiesta, al fine di consentire la liquidità necessaria per la ripartenza, in aggiunta ad altre misure eventualmente previste dalla regione, dal Governo o da altri enti di categoria" hanno aggiunto gli esponenti del centrosinistra regionale.

"Riteniamo necessario, poi, istituire un adeguato stanziamento di bilancio per il finanziamento di un sostegno economico a fondo perduto pari a euro 1000/mese per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020, da destinare alle partite iva residenti nelle zone rosse regionali che ne facciano richiesta e a predisporre un fondo per destinare 500 euro per nucleo familiare residenti nei comuni della 'zona rossa'. Siamo anche convinti della necessità di estendere l’analisi epidemiologica a tutti i comuni della 'zona rossa' o in alternativa di effettuare test sierologici per conoscere la diffusione del contagio nella popolazione locale".

Nelle risoluzione i consiglieri di centrosinistra chiedono, inoltre, di intensificare il coordinamento con il Governo nazionale affinché eventuali misure a sostegno delle zone rosse regionali siano differenziate e calibrate sulle realtà locali; "si debbono prevedere, nell’ambito di eventuali misure di sostegno regionale per la popolazione e per il sistema produttivo, di cui alla proposta di legge regionale 118, meccanismi premiali o di tutela riservata per quelle residenti o aventi sede nelle zone rosse; va creato un fondo rotativo per l’erogazione di mutui privi di tasso d’interesse per le imprese agricole della 'zona rossa'. In ultimo chiediamo per l’area vestina di definire una programmazione sanitaria, tuttora mancante per la nostra Regione, che specifichi ruoli e funzioni del presidio ospedaliero 'San Massimo' di Penne, che ha svolto un ruolo importante e centrale per la zona rossa vestina e non solo, nella prospettiva dell’attivazione del 'Covid Hospital' presso l’edificio ex Ivap dell’Ospedale di Pescara e più in generale all’interno della riorganizzazione regionale della rete ospedaliera, determinandone la qualifica di 'ospedale di base' con pronto soccorso".

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