Mercoledì, 09 Aprile 2014 19:01

Prg: salta documento d'indirizzo condiviso tra maggioranza e opposizione

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Sul nuovo piano regolatore di cui il Comune dell'Aquila deve dotarsi da ormai cinque anni, ci sono due documenti di indirizzo politico. Uno dell'amministrazione, l'altro promosso da due anni a questa parte dal consigliere e urbanista Pierluigi Properzi.

La commissione territorio presieduta da Enrico Perilli ha sancito che questi due documenti rimarranno scissi e che anzi la sottocommissione creatasi per cercare l'intesa, presieduta dal consigliere Stefano Palumbo, deve sciogliersi.

Il documento di Properzi ora seguirà il suo iter naturale di proposta deliberativa che, con ogni probabiltà, verrà bocciata dalla maggioranza in Consiglio.

Il Prg, secondo Properzi, "deve essere un documento programmatico condiviso da non realizzare nelle stanze dei bottoni e a colpi di maggioranza".

"Il passaggio dai vecchi modelli dello sviluppo dato, ad un modello coerente con le economie locali e da esse prodotto, è la questione nodale nella definizione di pianificazione che si intende avviare - si legge nel documento di Properzi - Le economie locali possono trovare un percorso di emancipazione rispetto alle introversa economia delle rendite che attualmente caratterizza la città. In particolare si individuano tre scenari strategici: la città Universitaria, i turismo dil potenziamento di una qualità urbana diffusa, riferita al rapporto cittadino-ambiente-innovazione".

Il Comune dal canto suo ha fatto un bando le cui buste stanno per essere aperte per stabilire quali saranno alcune figure chiave del costituendo Ufficio del Piano che "sarà formato da figure interne al Comune in collaborazione con l'università dell'Aquila" assicura l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

Secondo l'assessore con delega all'urbanistica sono state già definite alcune tempistiche riguardo il nuovo Prg: "La stretegia metodologica dovrà essere completata entro Luglio e la relazione preliminare entro ottobre".

Di certo, siamo agli inizi di quella che sarà una lunga battaglia su uno degli atti politici più importanti che pianificherà quali saranno le aree verdi, l'edificabilità e i servizi, non senza - come previsto dalla legge - praticare la partecipazione.

A tal proposito, la questione si chiama Urban Center. Il sindaco Massimo Cialente lo vuole fare sotto la spinta dell'Istituto nazionale di Urbanistica e dell'associazione Policentrica, anche se nessuno - ad oggi -  ha un'idea chiara su come funzionerà e come sarà attuata quindi la partecipazione; quanto sarà consultiva e quanto prescrittiva.

Intanto la Presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica Silvia Viviani ha scritto una lettera al primo cittadino: "Rileviamo" - recita la nota che non risparmia qualche critica - "che per la ricostruzione della città sono disponibili indicatori quantitativi - risorse, edifici, tempi - che non appaiono sufficienti a garantire politiche urbane integrate, coesione territoriale e inclusione sociale: rifondazione dell'idea di collettività che possa riconoscersi in forme urbane. Non v'è dibattito in merito a un nuovo piano regolatore; l'esame dei progetti può riferirsi solo alla normativa del Piano del 1975. Eppure le deliberazioni comunali, che hanno autorizzato nell'immediato post - sisma la realizzazione di abitazioni provvisorie nelle aree agricole, anche vincolate, e gli insediamenti definitivi del progetto Case hanno pesantemente mutato la distribuzione degli abitanti e compromesso il sistema naturalistico - ambientale e paesaggistico. Pare  - conclude la nota di Viviani - necessario ristabilire equilibri durevoli in un territorio frammentato e sofferente. Certo, manca un testo legislativo regionale organico in materia di governo del territorio, ma un'idea di città e un progetto urbanistico organico possono sostenere il coordinamento e la promozione di politiche sociali ed economiche".

Intanto la maggioranza è riuscita a spaccarsi su un'altra questione. Nel gennaio 2013, il dirigente della Provincia Francesco Bonanni, in un contenzioso col Comune, si era nominato commissario attuando una variante al piano regolatore per poter costruire nella zona di Via Rocco Carabba, dove per altro ci sono degli uffici sia del Comune che della Provincia.

La commissione ha valutato di rigettare l'istanza ma alla fine è prevalsa la pregiudiziale tecnica posta da Angelo Mancini per otto voti contro sette. La questione è la seguente: può il Comune rigettare l'istanza di un Commissario? "Sì - afferma Enrico Perilli, presidente della commissione territorio - "il Comune può tranquillamente rigettare l'istanza di variante in quanto la pianificazione spetta all'amministrazione attiva".

In consiglio però si voterà la pregiudiziale mentre i lavori del nuovo edificato potrebbero andare avanti.

 

Ultima modifica il Giovedì, 10 Aprile 2014 10:20

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