"L'ospedale dell'Aquila ha ancora troppe criticità e l'assistenza in questi anni è peggiorata. Silveri tragga le dovute conseguenze".
Con una nota molto dura, i capigruppo dei partiti di maggioranza in consiglio comunale - Ermanno Giorgi, Centro Democratico; Enrico Perilli, Rifondazione comunista; Antonio Nardantonio, Psi; Maurizio Capri, Pd; Giuliano Di Nicola, Idv; Giustino Masciocco, Sel; Salvatore Placidi, CD - chiedono le dimissioni del direttore generale della Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona Giancarlo Silveri.
"La recente inchiesta giornalistica sulla Sanità aquilana" si legge nella nota "farebbe pensare ad una realtà fatta di luci ed ombre. E' ovvio l'interesse del direttore generale Giancarlo Silveri a dimostrare quanto sia stato fatto dal terremoto in poi, esaltando i risultati positivi che, pur in casi limitatati, ci sono stati".
"Ma la verità è che la qualità percepita dagli utenti non corrisponde a quanto affermato da direttore generale".
"La sensazione dei cittadini è che ci sia stato un appiattimento verso il basso che spinge molti utenti a cercare altrove risposte ai loro bisogni di salute, senza ricorrere al nosocomio aquilano".
"Come consiglieri comunali, non possiamo certo dimenticare l'atteggiamento di supponenza e di chiusura del direttore generale che si è sempre sottratto alle nostre richieste di confronto, affermando che non può certo accogliere le richieste di tutti i sindaci, di una ASL vasta come quella che dirige".
"In realtà è stato sempre sensibile ad i richiami che venivano da Celano e dintorni ma sordo alle richieste di altre amministrazioni".
"Il mancato rispetto del cronoprogramma investe importantissime strutture quali il Delta Medico ed il Delta Chirurgico. Il cd ospedale del G8 è tutt'ora funzionante".
"Alcune strutture come il magazzino della farmacia non trovano ancora adeguata sistemazione; i locali mensa sono ancora nei containers; il servizio dietetico, la formazione e l'ingegneria chimica, sono ancora in casette di legno".
"In ultima analisi, per la parte strutturale c'è ancora molto da lavorare. L'accorpamento di alcuni reparti ha creato e crea notevole disagio e disorientamento all'utenza. Nel rispetto di alcune direttive regionali, tese a ridurre il numero di primari, si sono create alcune situazioni paradossali: non si espletano più i concorsi, ricorrendo a fantomatici “specilist” ( a proposito, qual'è la loro retribuzione? ) presentati ai cittadini come “scienziati” di alto livello, nel disperato tentativo di recuperare utenza".
"L'accorpamento dei reparti, per recuperare personale infermieristico non ha risolto il problema, tanto che puntualmente, sotto elezioni, si fanno annunci di imminenti assunzioni".
"Una delle maggiori criticità rappresentata dal Pronto Soccorso: gli utenti, dopo ore di estenuante attesa per un ricovero, possono trovarsi spediti nella Marsica o addirittura a Castel di Sangro".
"Le prestazioni ambulatoriali sono notevolmente peggiorate, con liste d'attesa assolutamente intollerabili, per cui i pazienti debbono far ricorso a studi privati provvedendo di tasca propria se vogliono vedere soddisfatte le loro richieste".
"Alcuni pazienti oncologici debbono attendere mesi per essere operati".
"L'ospedale dell'Aquila, secondo una delibera Regionale avrebbe dovuto essere classificato come ospedale principale ( “Hub”, con terminologia inglese alla moda ) ma sembra che vada sempre più incontro a tagli".
"Per tutte queste inadempienze e per i ritardi che si sono accumulati, per l'atteggiamento di chiusura e mancato confronto, per non aver provveduto a mettere in sicurezza sismica gli ospedali di Avezzano e Sulmona e per non aver e restituito alla piena funzionalità l'ospedale dell'Aquila, auspichiamo che il direttore generale tragga le dovute conseguenze alla sua analisi autocritica che egli stesso ha esposto con chiarezza".