La programmazione di alcuni fondi europei ancora oggi sconta dei ritardi in alcune regioni italiane: lo ha ribadito il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, nel corso di un’audizione in Commissione Affari europei dei Senato.
“In Abruzzo ad esempio sul Fesr – ha spiegato – a fronte di un assorbimento medio dell’Ue del 31,7% si è registrato un utilizzo del 24%; stesso ritardo anche per la Calabria, ferma in questo ambito al 25%“.
Scarso utilizzo si sconta, ha aggiunto, anche sui fondi Fse, con l’Abruzzo al 20% e la Sicilia al 15%. “Tuttavia – ha avvertito Porvenzano – non ci son soltanto i ritardi da parte di alcune regioni, infatti spesso difficoltà si registrano anche a livello di amministrazione centrale“.
“La nostra Regione è fanalino di coda nella classifica nazionale, tanto da essere strigliata dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano oggi in Senato: il centrodestra in quasi un anno e mezzo di governo non è stato in grado di fare nuovi bandi e rischia di perdere le risorse che ha già in cassa. Una vera vergogna” afferma il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
L’Abruzzo ha la peggiore performance dei pagamenti insieme alla Regione Calabria per i fondi FSE e fra le peggiori con la Sicilia per quelli FESR, questo dopo aver raggiunto in passato tutti gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea sull’utilizzo di entrambe: "Succede perché la Giunta lenta non se ne è occupata, lo dimostra il fatto che dal 2019 a oggi non è uscito alcun nuovo bando da questa maggioranza – denuncia l’ex assessore al Bilancio – Sono gli stessi che in questi giorni stanno facendo una nuova proposta di legge post covid, Cura Abruzzo 2, con risorse che saranno di sicuro insufficienti mentre rischiano di perdere fondi già in cassa, nonostante il bisogno che imprese, famiglie e attività hanno di respirare dopo essere stati fermi per oltre due mesi. La relazione di Provenzano ci cita come performance peggiore per i fondi FSE (siamo ultimi), fra gli ultimi per i fondi FESR, malgrado il centrosinistra abbia lasciato la situazione delle risorse a posto, perfettamente rispondente anche alla regola “n+3” imposta dall’Unione proprio per agevolarne il corretto utilizzo".
Per tutto il 2019 e mezzo 2020 non risulta invece che la Giunta si sia data da fare promuovendo nuovi bandi "e questo spiega il fatto che siamo ultimi per i fondi FSE; l’avanzamento di spesa che invece si realizza sui fondi FESR è solo l’effetto dell’esecuzione dei bandi che questo governo ha ereditato e all’iter dei progetti che il centrosinistra ha promosso durante i cinque anni di buon governo. Si tratta di una situazione già gravissima e inaccettabile a fronte del fatto che per le incapacità rivelate in questi ultimi 14 mesi l’Abruzzo è ormai indicato come un modello negativo di efficienza a livello nazionale: siamo la regione che ha il più alto numero di richieste di cassa integrazione rispetto alla popolazione, con una media dei pagamenti nettamente inferiore a quella del Paese e che la situazione economica e sociale in Abruzzo è drammatica per famiglie e imprese".
"Cosa ha fatto l’assessore alle Politiche Europee per tutti questi mesi?", si domanda Paolucci. "Come fa a non rendersi conto che se non saranno raggiunti i livelli prestabiliti sul FSE l’Europa è legittimata a richiedere indietro le risorse? Ci stiamo avviando al paradosso che mentre tutti hanno nuovi fondi perché hanno fatto bandi con cui potranno sostenere la situazione post emergenziale, l’Abruzzo rischia di perdere i vecchi per inerzia o incompetenza sopraggiunta!".
La replica di Febbo
"Il ministro Provenzano, anziché parlare dei presunti ritardi della Regione Abruzzo, dovrebbe ancora giustificare l'inqualificabile ritardo nell'approvazione della ZES che attendiamo da almeno otto mesi".
E' la replica dell'assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, alle dichiarazioni del ministro per il Sud e alla Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, rilasciate nel corso di un'audizione in Commissione Affari europei del Senato.
"Fatta questa doverosa premessa, - ha continuato l'assessore– gli ribadisco quanto è stato verbalizzato nell'ultimo Comitato di sorveglianza tenutosi il 20 febbraio scorso. E cioè che, la Regione Abruzzo non solo ha certificato che avrebbe raggiunto il cosiddetto 'n+3' di spesa di fondi FESR, fissato per il 2020 a 85 milioni di euro, ma che già a febbraio scorso è riuscita a superare l'obiettivo arrivando ad una spesa certificata di 100 milioni di euro".
Febbo ha poi aggiunto che "il 4 maggio scorso, durante il confronto in videoconferenza con il Dipartimento per la Coesione, ai fini della rimodulazione dei fondi per l'emergenza Covid-19, si è capito che questo governo nazionale intende solo rastrellare risorse europee destinate alle Regioni. E anche in quella occasione, - ha proseguito Febbo - è stato certificato che i dati in possesso del ministero di Provenzano sono errati.
C’è, in sostanza, un tentativo, che rispediamo al mittente, da parte del Governo nazionale di requisire risorse non proprie per interventi di esclusiva competenza statale. A proposito di ritardi, .- ha concluso l'assessore - il Governo "giallorosso" non ancora pubblica il Decreto Rilancio annunciato sabato scorso dal presidente Conte senza contare che ben due milioni di lavoratori attendono ancora di incassare le casse integrazioni e quattro milioni di autonomi aspettano ancora di vedere gli effetti del famoso Decreto liquidità. E il ministro Provenzano ha pure il coraggio di parlare di ritardi della Regione Abruzzo".