Mercoledì, 17 Giugno 2020 18:36

L'Aquila: tra le polemiche arrivano in Consiglio comunale le proposte per i parchi commerciali di Centi Colella e Pettino

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Sarà un Consiglio comunale 'caldissimo' quello fissato per stamane, sebbene - ancora - su piattaforma digitale, dal presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari.

Oltre alle interrogazioni del consigliere Paolo Romano sul “mancato pagamento degli incentivi tecnici ai competenti dipendenti comunali” e sui “residui della ricostruzione privata cittadina”, e alla mozione, a firma della consigliera Chiara Mancinelli, sul “miglioramento della gestione dei rifiuti ingombranti presso l’Asm dell’Aquila”, all’attenzione dell’assemblea arriveranno, infatti, due proposte deliberative riguardanti, rispettivamente, una variazione di destinazione d’uso di un’area, sita in località Centi Colella, da “zona per attrezzature direzionali” a “zona per attrezzature commerciali”, con l’approvazione del relativo planivolumetrico di coordinamento per la realizzazione di un parco commerciale, ed una seconda richiesta di variazione di destinazione d’uso.

Del progetto di Centi Colella, in questi giorni, si è parlato diffusamente. Si tratta della richiesta della ditta 'Ventino srl' di Francesca Specchio che intende realizzare un parco commerciale di media distribuzione da 3.300 mq (2.500 destinati a negozi, 600 a servizi di vicinato e 200 mq a bar); parliamo di un manufatto a sviluppo quadrangolare, su un unico livello, distinto in due settori, in maniera da configurare spazi di differenti superfici.

In cambio, la società proprietaria dei terreni s'impegnerebbe a realizzare parcheggi pubblici sul lato sud-est, su una superficie di 4.348,00 mq, a confine con l'area di sedime del centro di smistamento postale, e verde pubblico attrezzato con giochi ed elementi di arredo sul lato nord, su una superficie di 3.680 mq a confine con il pst di Collle Macchione, oltre a parcheggi pertinenzialiper 1.400 mq sui lati nord ed ovest, e ulteriori stalli a sud, nella zona già destinata a viabilità e parcheggi.

La seconda delibera che verrà discussa dal Consiglio comunale prevede, invece, la rotazione da "attrezzature generali direzionali" ad "attrezzature generali commerciali" di 18.690 metri quadrati di un lotto sito in località Pettino, tra la strada statale 80, via Solaria e via Caduti sul lavoro. Il soggetto proponente, l’impresa 'Saeco', autorizzata dalla banca Bper proprietaria dei terreni, vorrebbe realizzare un insediamento commerciale su due distinti immobili, destinati ad ospitare tre attività di media distribuzione di differenti dimensioni, fisicamente e strutturalmente indipendenti, per una superficie coperta di 6.534 mq.

Il planivolumetrico prevede, altresì, opere di urbanizzazione primaria e secondaria, "necessarie a rendere completamente autonomo e fruibile l'insediamento commerciale". In particolare, 2.595 mq del lotto di cui si è chiesta la rotazione verrebbero destinati a verde pubblico, a monte, su via Solaria; 7.512 mq, invece, a viabilità e parcheggi. A sfogliare il progetto, si evince che gli accessi al lotto sono immaginati da via Salaria, con fronte unitario, e dalla strada statale 80, sdoppiato con una bretella in entrata e una in uscita. Verrebbe realizzata, altresì, una rotatoria in corrispondenza dell'incrocio tra la statale e via Solaria.

Avverso le proposte deliberative si sono già scagliate associazioni, movimenti e forze politiche di sinistra, dentro e fuori il Consiglio comunale, da Sinistra Italiana ad Articolo 1 passando per Coalizione sociale - che ha indetto un sit-in di protesta a Villa Gioia - fino al Movimento giovanile della Sinistra; tuttavia, ci sono mal di pancia, alcuni dichiarati altri malcelati, anche tra i consiglieri di maggioranza. Il capogruppo del gruppo Misto, Roberto Jr Silveri, ha già annunciato il suo voto contrario ad entrambi i provvedimenti.

Insomma, l'approvazione o la bocciatura delle delibere 'correrà' sul filo dei voti, a meno che non venga meno il numero legale. 

D'altra parte, ad undici anni dal terremoto è inaccettabile continuare ad autorizzare variazioni di destinazioni d'uso a commerciali, e non per ostilità preconcetta verso l'intrapresa privata, anzi, bensì per l'inopportunità di lasciare l'urbanistica alle iniziative di singoli imprenditori fuori da qualsiasi programmazione, in una città che ha un piano regolatore vecchio di quarant'anni, che non ha ancora approvato un piano del commercio, e tantomeno ha definito un piano organico dei trasporti, e con il centro storico che fatica a ripartire pur avendo investito, le diverse amministrazioni, milioni di fondi pubblici destinati allo sviluppo economico per far tornare a battere il cuore della città. 

"Una città che vuole guardare al futuro, al miglioramento della qualità della vita, a una rivitalizzazione del proprio centro storico che sia il più rapida possibile, non può oggi fare scelte del tutto antistoriche e immaginare la presenza di un’ennesima e superflua area commerciale raggiungibile solo in auto, con un ulteriore consumo di suolo e impatto paesaggistico-ambientale", hanno messo nero su bianco Archeoclub L’Aquila, Italia Nostra Sezione “Carlo Tobia” L’Aquila, Legambiente Abruzzo Beni Culturali-L’Aquila, Pro Natura L’Aquila.

Non avremmo saputo dirla meglio.

Pd L'Aquila: "Giunta Biondi inadeguata, inerte e senza visione sul futuro"

"C’è una questione che va posta al centro del dibattito che da giorni si è riacceso sulla realizzazione di nuovi centri commerciali nella nostra città. Ad essere messa sotto accusa non può essere la libera iniziativa privata, costituzionalmente tutelata all’art.41, ma la totale incapacità dell’amministrazione comunale di indirizzarla, attraverso gli strumenti di pianificazione, verso il perseguimento del benessere e dell’interesse comune".

A dirlo sono i consiglieri comunali del Pd, Stefano Palumbo e Stefano Albano.

"Una questione che torna centrale ancor più alla luce degli effetti sul tessuto produttivo causati, anche all’Aquila, dall’emergenza Covid e della necessità di rilanciare l’economia cittadina su direttrici chiare e di lungo respiro. Di fronte a questa sfida, è ormai evidente a tutti, la giunta Biondi si sta dimostrando completamente inadeguata, inerte e senza una visione sul futuro della città. È esattamente nell’ambito di questo immobilismo amministrativo che vanno osservate e valutate le scelte fatte da alcuni imprenditori".

Innanzitutto, sottolineano i dem, "il problema è molto più grande di quello che il dibattito pubblico ha concentrato, inspiegabilmente, sul solo intervento previsto a Centi Colella. In realtà sono molte di più le proposte per la realizzazione di attività commerciali di media distribuzione, in variante al PRG vigente, che la giunta Biondi sta portando disorganicamente avanti. A Pettino, ad esempio, attorno al già esistente 'centro commerciale Amiternum', sono previsti altri tre interventi (di cui uno domani sarà sottoposto all’attenzione del consiglio comunale) che, se approvati, andrebbero ad occupare nel loro insieme circa 50.000 mq di superficie territoriale distribuiti lungo un 1 chilometro lineare di attività commerciali sul lato nord della SS80. L’amministrazione attiva, che asseconda sistematicamente queste proposte, dispone forse di dati che indicano significativi incrementi della popolazione in quell’area della città, o prevede un’irrealistica impennata dei consumi? Ritiene che le infrastrutture viarie esistenti in quella zona siano adeguate a supportare un ulteriore carico urbanistico, e dunque di traffico, così pesante? Sono domande evidentemente retoriche che, in assenza di una nuova pianificazione generale, di una indispensabile revisione del piano del commercio e della mobilità, e di una completa paralisi rispetto alla realizzazione di infrastrutture già programmate e finanziate, non trovano purtroppo risposta, dando forza così ai diritti avanzati dagli imprenditori".

C’è poi un paradigma che, a giudizio di Palumbo e Albano, andrebbe ribaltato, "quello che associa la stentata ripresa del centro storico con la realizzazione di nuovi insediamenti commerciali periferici. Poniamo ancora una volta una domanda retorica. Quante attività commerciali sono nate o hanno ripreso dopo il 2009 lungo Viale Duca degli Abruzzi? Quasi nessuna. Sappiamo bene però che la causa non è certo imputabile all’apertura di nuovi centri commerciali periferici ma al fatto che il Ponte Belvedere è chiuso ormai da oltre 11 anni. Attività commerciali e direzionali che invece sorgerebbero proprio sul ponte qualora si desse seguito alla proposta di project financing presentato da un’impresa locale, proprio sul rifacimento dello stesso. Ancora una volta il problema non è l’azione dei privati ma l’inerzia del pubblico. Se tante attività hanno riaperto i battenti lungo i vicoli del centro storico è grazie alle politiche introdotte dalla precedente amministrazione che, con il bando 'fare centro' o attraverso le tante iniziative culturali inserite nel programma Restart, ha investito sulla ripresa economica del centro storico decine di milioni di euro. Se tante altre imprese non hanno ancora deciso di farlo è a causa dell’inerzia dell’amministrazione rispetto alla realizzazione di tutti i servizi necessari ad una piena ripresa".

Stando ai consiglieri dem, "non è l’apertura di un nuovo insediamento commerciale a Pile, a Pettino o a Centi Colella che frena la ripresa del centro storico ma l’incuria in cui versa, il perenne cantiere dei sottoservizi, la mancata realizzazione di un solo parcheggio o di una sola scuola, la mancata decisione sulla destinazione d’uso delle migliaia di metri quadri di uffici pubblici presenti in città. La pianificazione territoriale è lo strumento più importante, quello attraverso cui un’amministrazione regola l'utilizzo del proprio territorio ed organizza lo sviluppo delle attività. L’urbanistica a sportello, quella che si limita alla valutazione acritica delle proposte formulate dai privati, ha già in passato lasciato segni indelebili; la ex Sercom è li a ricordarci cosa succede quando la politica abdica al suo ruolo. Domani in aula ci batteremo affinché ciò non si ripeta". 

Ultima modifica il Giovedì, 18 Giugno 2020 14:30

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