Lunedì, 22 Giugno 2020 11:45

De Santis: "Ama manda a casa 4 addetti del servizio portierato". Cgil: "Vergognoso"

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L'Ama, l'azienda del trasporto pubblico del comune dell'Aquila, manda a casa 4 lavoratori del servizio portierato.

La denuncia viene dal consigliere comunale di opposizione Lelio De Santis (Cambiare insieme/Italia dei Valori).

"In una città con una disoccupazione galoppante e in un periodo di emergenza Covid 19, quando il governo Conte promette che nessuno deve perdere il lavoro, succede che all’azienda trasporti comunale il servizio di portierato e di vigilanza chiude e le 4 unità lavorative vanno a casa" afferma il consigliere.

"Infatti, l’Ama in data 6 Aprile 2020, con Determina n.18 a firma dell’Amministratore unico, Giammarco Berardi, decide di non prorogare il suddetto servizio alla Ditta Kappa Service o ad altra Ditta con gara pubblica, ma di procedere all’affidamento diretto del servizio di video sorveglianza e di automatizzazione degli ingressi, alla scadenza del contratto del 30 giugno".

"La decisione dell’amministratore unico è legittima, ma arriva in piena emergenza Covid e non tiene conto della perdita di 4 posti di lavoro, senza conseguire un significativo risparmio per l’azienda".

"Il servizio con le 4 unità presenti nelle 24 ore costa all’Azienda 38.000 euro ed il costo iniziale del sistema di video sorveglianza è di 25.000: l’eventuale risparmio di appena 13.000 vale e comporta il licenziamento di 4 persone e la disperazione di 4 famiglie! Caro Berardi, caro Biondi, cara Mannetti vi invito a risparmiare su altre spese superflue ed a salvare 4 posti di lavoro. In una situazione di grave crisi occupazionale, difendere anche solo 4 posti di lavoro è un dovere che ogni amministratore responsabile deve rispettare".

La nota della Filcams Cgil

"Non possiamo che rimanere sbigottiti rispetto alla decisione presa in data 16/04/2020, in piena emergenza Covid19 pertanto, di tagliare il servizio di portierato del deposito e sede Ama di Campo di Pile, in sordina e senza condividere questa notizia con i lavoratori oggetto di questa vergognosa operazione o con le parti sociali".

"Questa decisione porterà, in soldoni, alla perdita del lavoro per quattro lavoratori del nostro territorio e ad altrettanti drammi sociali ed umani per quattro famiglie".

"Non possiamo accettare la scelta unilaterale di mandare a casa questi lavoratori, in totale spregio dei rapporti sindacali e lavorativi, senza neanche che ad oggi essi ne siano stati informati".

"Non possiamo accettare che tutto questo avvenga in un periodo di divieto dei licenziamenti, in un periodo di piena crisi occupazionale e senza alternative offerte nei confronti delle vittime di questo taglio impietoso".

"L’Ama farsi carico del problema e con essa il Comune dell’Aquila che ne è proprietario. Non può l’amministrazione locale essere causa essa stessa della creazione di nuovi disoccupati, di nuove disperazioni e di nuove povertà".

"Anzi, essi devono esserne i primi strenui difensori delle donne e degli uomini che prestano servizio nei propri appalti. Lavoratori invece che vengono invece, in questo modo, trattati come della carne da macello, sacrificabili in nome della razionalizzazione dei costi".

"Il servizio che i lavoratori svolgono non è paragonabile in termini di qualità, efficienza ed efficacia a quello prestato da un’automazione, la quale non  potrebbe mai sostituire ai lavoratori nella loro mansione di controllo e vigilanza del deposito".

"I lavoratori hanno finora prestato la loro opera senza mai lasciare il servizio scoperto, assicurando sempre la loro presenza in qualunque condizione, sacrificandosi senza mai tirarsi indietro".

"Vogliamo sommessamente ricordare che a questi lavoratori era stato applicato l’anno passato, da parte della nuova affidataria del servizio, un contratto “pirata”  e, a causa di ciò, avevano già avuto una decurtazione salariale di oltre il 30%. Di tutto questo era stata interessata la Committente Ama ed era stata fatta un’azione sindacale che aveva portato l’Ama ad affermare, in sede Prefettizia, la correttezza del proprio operato".

"I lavoratori, affidandosi al nostro ufficio legale, hanno proposto ricorso presso il Tribunale del Lavoro dell’Aquila attraverso l’avvocato Carlo Benedetti per veder riconosciuto il diritto alla giusta retribuzione (in questo momento i lavoratori percepiscono, a seguito di questo taglio, circa 4 euro l’ora per un lavoro notturno). Il ricorso dovrà essere discusso, in prima udienza, nel novembre prossimo".

"Vogliamo sperare che la notizia della presentazione di questo ricorso non abbia in alcun modo influenzato la decisione presa dall’Ama perché ciò sarebbe ancora più grave. Auspichiamo invece che l’Azienda torni immediatamente sui propri passi, ritirando questa delibera e aprendo un confronto con le parti sociali".

"Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità in questa vicenda, facendo un passo indietro e offrendo delle valide alternative occupazionali".

"Chiediamo all’Amministrazione Comunale dell’Aquila nella persona del Sindaco Biondi di farsi anch’egli carico di tale problematica che porterebbe a delle gravissime conseguenze sul piano occupazionale e sociale".

"La Filcams Cgil rimane disponibile ad un confronto immediato con tutte le parti interessate".

Ultima modifica il Lunedì, 22 Giugno 2020 20:40

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