"Con un voto unanime del Consiglio regionale ieri è stato approvato il mio emendamento alla legge “Cura Abruzzo 2” per stanziare prime risorse a favore dei Centri Diurni non accreditati. Nel Comune dell’Aquila i Centri Diurni non accreditati sono solo quattro e stentano a riattivare i loro preziosissimi servizi a causa delle stringenti ed esose norme post CoVid contenute nell’Ordinanza del Presidente della Giunta n. 71/2020. Bisogna coniugare sicurezza e prevenzione, senza dimenticare l’importanza di quei servizi che vanno a favore dei disabili e delle loro famiglie".
A dirlo è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che sottolinea come il protocollo richieda una attuazione molto complessa: "prevede misure come il distanziamento sociale, la gestione degli utenti in carico in due o più piccoli gruppi (per un massimo di 5 persone), la possibilità di svolgere le attività in due o più turni giornalieri (mattina e pomeriggio), un preliminare triage telefonico, e, successivamente, per ogni ospite candidato alla frequenza giornaliera, un triage prima dell’ingresso in Centro Diurno; e ancora, si prevede l’organizzazione di uno scaglionamento all’arrivo e alla ripartenza degli utenti attuando le misure per ridurre il contatto fra accompagnatore e operatori. Inoltre i Centri che utilizzano un pulmino per il trasporto degli utenti, devono garantire le misure di igienizzazione, disinfezione e sanificazione dei mezzi".
È chiaro come la riapertura di questi luoghi necessari – anzi fondamentali – alla vita sociale dei disabili gravi necessiti di risorse e figure nettamente superiori all’ordinario, sulle quali le Istituzioni territoriali devono intervenire con scelte legislative e amministrative adeguate. "Le persone bisognose di assistenza e le loro famiglie, hanno già vissuto per mesi e mesi durante il lockdown una condizione di estrema sofferenza, dovendo caricarsi in casa e per 24 ore al giorno tutte le esigenze e le attenzioni necessarie. Il paradosso è che, oggi che i cittadini potrebbero usufruire di nuovo dei servizi esterni, i Centri Diurni rischiano – senza adeguate risorse – di non poter intervenire. Con il mio emendamento ho cercato perciò di garantire quello sguardo attento, che per primo dovrebbe avere chi è al governo, sulle fragilità della società e che possa lenire le difficoltà di operatori e fruitori. Questi Centri, infatti, al contrario di quelli accreditati tramite la Regione non hanno la certezza delle risorse, subendo di fatto un trattamento sperequativo".
Ma si tratta solo di un primo piccolissimo passo, del tutto insufficiente alle esigenze reali. "Adesso come promesso dal presidente del Consiglio Sospiri a margine del mio intervento in aula, attendiamo gli adeguati contributi a fondo perduto di cui i Centri Diurni non accreditati hanno un assoluto bisogno".