Giovedì, 17 Aprile 2014 22:15

Ricostruzione e acquisto equivalente: se ne è discusso in Consiglio

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Impianti fotovoltaici del progetto Case, acquisto e ricostruzione di abitazioni equivalenti e i mancati adempimenti riguardanti il cronoprogramma della ricostruzione.

All'ordine del giorno del Consiglio comunale, erano previste alcune interrogazioni a firma del consigliere civico di Appello per L'Aquila, Ettore Di Cesare. Su questioni di evidente interesse per la collettività.

Impianti fotovoltaici del progetto Case

A leggere i capitolati di gara d'affidamento dei lavori per la costruzione dei progetti Case, era prevista l'istallazione di impianti di pannelli solari che avrebbero dovuto fornire un fabbisogno di energia pari almeno al 50% di quella necessaria alla produzione di acqua calda. Da diversi mesi, però, gli assegnatari degli alloggi provvisori denunciano che alcuni degli impianti non funzionerebbero affatto con la conseguente mancata produzione dell'energia prevista nei capitolati di gara. Dunque, il consigliere di Appello per L'Aquila ha chiesto all'assessore compente, Alfredo Moroni, se i pannelli solari siano stati collaudati e, nel caso, in quale date e con quali esiti.

Non solo. Ha chiesto se gli impianti siano coperti da garanzia, se siano previsti interventi periodici di manutenzione, il numero di pannelli solari che risultano non funzionanti e per quali motivi, i nomi delle ditte costruttrici dei progetti Case in cui si siano eventualmente riscontrati malfunzionamenti degli impianti. Infine, la quantificazione dell'energia prodotta dagli impianti solari e, contestualmente, del danno economico subito dal Comune dell'Aquila e, di conseguenza, dagli inquilini che vedono gonfiarsi le bollette.

Le risposte di Alfredo Moroni non hanno affatto soddisfatto il consigliere d'opposizione. "Le procedure di collaudo delle strutture e degli impianti - ha spiegato l'assessore - sono state eseguite da una Commissione istituita dal Dipartimento della Protezione Civile, e senza alcun rappresentante dell'Amministrazione comunale, con conclusione dell'ultimo collaudo nel novembre 2011".

"Il periodo di garanzia degli impianti - ha aggiunto - è della durata di due anni, dunque gli estremi sono attulamente scaduti". A chi spetta la manutenzione ordinaria degli impianti? "Alla Manutencoop, come da contratto sottoscritto nell'ottobre 2009 e prorogato, poi, nell'ottobre 2013 per ulteriori 12 mesi".

Fino a dicembre 2013, ha chiarito Moroni, il Comune dell'Aquila non ha ricevuto alcuna segnalazione di malfunzionamento dalla Manutencoop. E' nel gennaio del 2014 che l'assessorato alle Opere pubbliche, viste le segnalazioni dei cittadini, ha infine richiesto alla ditta manutentrice di procedere alle verifiche. Il report, però, non è ancora pervenuto e "risulta in fase di redazione".

Non è dato sapere, dunque, quanti e quali impianti siano difettosi così come è impossibile, sottolinea Moroni, la quantificazione dell'energia prodotta perché "bisognerebbe istallare sulle linee di produzione dell'acqua calda sanitaria degli specifici contabilizzatori di calore". E così è impossibile quantificare i danni economici da malfunzionamento che gravano sulle bollette degli assegnatari.

Mancati adempimenti sul cronoprogramma della ricostruzione

Il consigliere di Appello per L'Aquila si è detto poco soddisfatto anche della risposta dell'assessore Pietro Di Stefano all'interrogazione sui mancati adempimenti riguardanti il cronoprogramma della ricostruzione. Ricorderete che il Consiglio comunale, nel marzo 2013, aveva approvato all'unanimità una delibera - proposta proprio da Di Cesare - che impegnava l'amministrazione attiva ad un rendiconto quadrimestrale sullo stato di attuazione dei piani di ricostruzione dei centri storici del cratere, contenente dati di previsione, verifica, fabbisogni finanziari, disponibilità residua, eventuali azioni correttive, il dettaglio sullo stato di attuazione dei sottoservizi e le previsioni dei risultati attesi per i mesi a venire.

Così che i cittadini fossero informati, costantemente, sull'andamento della ricostruzione. In poco più di un anno, il Comune dell'Aquila non ha mai prodotto rendiconti.

Perché? E di chi sono le responsabilità? "Non si è potuto rendicontare sul sito, come previsto in delibera, poiché l'esiguità dei fondi trasferiti non ha sinora permesso l'esame delle schede parametriche", la risposta di Di Stefano. Che ha poi inteso rassicurare l'assise: "A partire dal mese di maggio, sarà possibile rispondere alla delibera perché sono state presentate la maggior parte delle schede parte prima, e sono stati nel contempo approvati i criteri che hanno permesso di definire l'ordine di partenza dei comparti. Per questi ultimi, sono già stati richiesti i progetti parte seconda". Si parla - evidentemente - dell'asse centrale del capoluogo e dei primo blocco di 13 frazioni individuate dal Cronoprogramma.

In altre parole, fino ad oggi il Comune dell'Aquila non aveva contezza compiuta dei dati richiesti dalla delibera approvata in Consiglio comunale. Non certo un bel segnale.

Acquisto e ricostruzione di abitazioni equivalenti

Infine, la questione forse più complessa: l'acquisto e la ricostruzione di abitazioni equivalenti. La possibilità di accedere all'indennizzo dello Stato è normata dal decreto 39 poi convertito nella legge 77. Le successive Ordinanze della Presidenza del Consiglio hanno stabilito i requisiti per le modalità di presentazione delle domande.

Di Cesare ha inteso interrogare l'amministrazione così da conoscere per quale numero di abitazioni oggetto di riacquisto equivalente il Comune dell'Aquila ha ottenuto la cessione del diritto di proprietà, per quali ha invece optato per la scelta della conversione in volume edilizio e - ancora - per quali abitazioni si è già proceduto a ricostruzione. Inoltre, il consigliere d'opposizione ha chiesto se sono state prodotte richieste di acquisto equivalente di abitazioni ricomprese in aggregato e, se così fosse, se c'è stato il subentro del Comune nella proprietà.

Qual è, infine, l'uso pubblico che l'amministrazione attiva intende fare di tale patrimonio immobiliare? Un'ultima domanda, forse la più interessante: premesso che la Legge 77 assegna un diritto di prelazione all'acquisto delle abitazioni a proprietari di altre unità immobiliari nelle quali il Comune è proprietario di unità immobiliari, quante sono le richieste ad oggi pervenute?

L'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano ha inteso precisare che "l'emissione del contributo definitivo per l'acquisto di abitazione equivalente avviene in molti casi in anticipo rispetto alla definizione della pratica delle parti comuni ed alla decisione dell'assemblea circa la ricostruzione dell'immobile (stessa sagoma o sagoma diversa)". Pertanto - ha sottolineato - "è necessario attendere l'esito finale della pratica dell'intero edificio per conoscere la reale consistenza del patrimonio trasferito al Comune".

Poi, l'assessore ha fornito alcuni 'numeri'. Sono state rilasciate 68 pratiche di acquisto equivalente nelle periferie, per 17milioni e 624mila euro. Altre 165 pratiche sono state rilasciate sulla base dell'articolo 2 del Decreto 3/2010 del Commissario Delegato che norma gli "Interventi sui centri storici e sui centri e nuclei urbani e rurali - Perimetrazioni" per 56milioni e 525mila euro. E ancora: 31 pratiche rilasciate e non classificate per 8milioni e mezzo e 21 pratiche da rilasciare per 6milioni e 200mila euro. Totale: 285 pratiche, per un totale di 89milioni e poco più.

Farmacia di Castel di Ieri e gemellaggio con San Carlos de Bariloche

L'assemblea ha poi approvato la proposta di delibera riguardante la chiusura della farmacia di Castel di Ieri, gestita dall'Afm (Azienda farmaceutica municipalizzata), a causa del disavanzo, quantificato in oltre 10mila euro annui, rilevato dall'azienda. La delibera è stata approvata con 15 voti favorevoli e uno di astensione.

Voto favorevole, con 17 si, è stato espresso dall'assise anche alla proposta di gemellaggio tra il Comune argentino di San Carlos de Bariloche e la città dell'Aquila, un progetto portato avanti dal consigliere Maurizio Capri, capogruppo Pd e delegato dal sindaco per i Rapporti con le città gemellate.

Ricostruzione sociale e aree Peep

Il Consiglio è stato quindi sospeso per consentire alla conferenza dei capigruppo di riunirsi, allo scopo di trovare una sintesi tra la proposta deliberativa del consigliere Vincenzo Vittorini (L'Aquila che Vogliamo), relativa ad un progetto di ricostruzione sociale che coinvolga la struttura ex Sercom a Pagliare di Sassa e il Centro polifunzionale di Paganica, e le linee di indirizzo dell'amministrazione comunale in materia.

Alla ripresa dei lavori, l'assise ha approvato - con 15 voti favorevoli e uno contrario - una proposta, presentata dal consigliere Antonello Bernardi (Pd), in base alla quale è stato stabilito di rinviare la proposta deliberativa di Vittorini all'esame della commissione consiliare Politiche sociali, culturali e formative, per approfondimenti. Tornerà all'attenzione del consiglio tra quindici giorni.

Al momento del voto dell'atto deliberativo, presentato dall'assessore alla Ricostruzione pubblica Alfredo Moroni, contenente i criteri e i modelli di domanda per la cessione, in proprietà, delle aree Peep, è infine mancato il numero legale. Hanno infatti preso parte al voto soltanto 15 consiglieri, insufficienti ad assicurare la validità della seduta.

Ultima modifica il Venerdì, 18 Aprile 2014 15:50

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