Martedì, 14 Luglio 2020 15:44

Lega apre la crisi di maggioranza. De Santis: "Avevamo regalato un sogno alla città, ci siamo ritrovati imbrigliati in beghe politiche: me ne vergogno". La risposta di Biondi: "Partito spieghi se posizione è personale o condivisa"

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Quasi cinque mesi dopo, il Consiglio comunale dell’Aquila è tornato a riunirsi in presenza e, a tre anni dall’insediamento, ha certificato, di fatto, la fine della maggioranza di centrodestra e, a valle, il fallimento di un progetto politico.

Ciò che avevamo previsto [qui], è puntualmente accaduto: la Lega, oramai corpo estraneo nella maggioranza, ha aperto una crisi, l’ennesima, che stavolta sarà difficile ricucire considerato che il capogruppo Francesco De Santis ha usato termini durissimi che, di certo, saranno stati condivisi con la segreteria regionale.

De Santis ha parlato da consigliere d’opposizione.

Sorvolando sulle offese personali che sono piovute tra i banchi della maggioranza, e che hanno restituito l’immagine di un Consiglio comunale non all’altezza delle sfide che la città si ritrova a dover affrontare, De Santis ha bocciato l’operato del centrodestra su tutta la linea. E fa specie, considerato che la Lega ha 4 assessori in Giunta.

Prima le stoccate al presidente dell’assise, Roberto Tinari (Forza Italia): “Da due mesi avevano riaperto persino le discoteche, finalmente anche il Consiglio comunale è tornato a riunirsi”; e ancora: “l’ho votata, forse oggi non lo rifarei”. Poi, il capogruppo della Lega ha preso di mira il vicesindaco Raffaele Daniele, che ha illustrato il Piano del Commercio, non ancora approvato in Giunta e che, a breve, dovrebbe arrivare all’attenzione dell’esecutivo comunale per poi iniziare l’iter consiliare: “Stamattina non c’era niente di cui discutere; abbiamo offerto uno spettacolo imbarazzante alle associazioni di categoria, come siamo soliti fare negli ultimi mesi. Hanno abbandonato l’aula: non credo ci sia altro da aggiungere. E non c’è più niente da dire sulle beghe politiche tra forze di maggioranza cui assiste la città intera, da settimane, e che imbarazzano tutti, e per primi noi della Lega”.

De Santis ha voluto mettere in evidenza, nel suo intervento, “le critiche, gli sberleffi, le prese in giro” ai consiglieri della Lega che arrivano da persone “di cui non conosciamo il timbro vocale, da voci che in questo Consiglio non abbiamo mai ascoltato”. Si riferiva al capogruppo dell’Udc Luciano Bontempo, evidentemente. Poi, però, l’obiettivo si è spostato su Giorgio De Matteis, capogruppo di Forza Italia: “c’è chi viene a fare la morale ed ha preso la metà dei voti dell’ultimo dei consiglieri, chi è arrivato a ricoprire ruoli apicali con giochettini da stanzette del brandy, non uscendo mai dai suoi uffici, dai ‘suoi’ ospedali, dalle stanze segrete della politica che hanno imbarazzato e ridicolizzato il centrodestra cittadino negli anni”. E ha aggiunto: “mi chiedo se qualcuno, qui dentro, sia tornato al mercato, nelle periferie, nei progetti Case, nelle frazioni, mi chiedo se ci siano mai stati; sapete cosa dice la città di questa amministrazione? Sapete se i cittadini sono soddisfatti? Persino i nostri elettori non conoscono i nomi degli assessori, non sanno chi sta in Consiglio e a fare cosa”.

Dunque, l’ammissione di un fallimento: “avevamo regalato un sogno all’Aquila, vincendo le elezioni in modo inaspettato e, direi, rivoluzionario, cavalcando un’onda che avrebbe dovuto portarci a rinnovare la città. Ci siamo ritrovati imbrigliati e di questo mi vergogno”.

Parole durissime.

“Non sappiamo ancora quando apriremo il cantiere del Ponte Belvedere e veniamo in Consiglio a parlare di ‘grandi impianti urbanistici’ in centro storico: ma chi ci crede più? Aspettiamo i grandi architetti mondiali e non sappiamo neanche se saremo in grado di ricostruire il Ponte com’era. E sul centro storico: un anno fa, in Consiglio comunale, avevamo approvato un ordine del giorno, all’unanimità, cui si era lavorato insieme, maggioranza e opposizione: è rimasto carta straccia, con la città che muore giorno dopo giorno”.

Il capogruppo della Lega non ha mancato un affondo all’assessore Carla Mannetti di Fratelli d’Italia: “siamo alla quindicesima esposizione pubblica del Pums e ancora non sappiamo dove far parcheggiare i mezzi degli operai. Chi dobbiamo ancora prendere in giro?”. E quindi, una staffilata al sindaco Pierluigi Biondi: “Siamo vittime di annuncite”.

De Santis è poi tornato al Piano del Commercio: “mi auguro che il vicesindaco abbia davvero interloquito con le opposizioni; d’altra parte, è stato molto vicino ad alcune forze di centrosinistra, ha rischiato di candidarsi con loro tre anni fa. Tuttavia, i piani non si fanno soltanto con le associazioni di categoria, con i commercianti ‘di successo’: si dovrebbero fare ascoltando anche i commercianti delle periferie, dei centri commerciali che sembrano essere diventati il male di questa città”. E ancora: “non sappiamo ancora quando il Piano arriverà in Commissione, quando lo voteremo. Che cosa accadrà?”. Un ‘Vietnam’, risponde qualcuno dai banchi dei consiglieri.

A dire del clima che si respirava.

Insomma, è evidente che non c’è più una maggioranza in Consiglio comunale: ne scrivevamo ieri, la Lega è un corpo estraneo e, stamane, è emerso plasticamente con la rottura definitiva tra il Carroccio e Forza Italia (di fatto, un gruppo unico con l’Udc) e con Fratelli d’Italia che, come prevedibile, ha difeso, ed elogiato, il lavoro di Raffaele Daniele, “il primo – ha tenuto a ribadire De Matteis – ad aver portato un piano programmatico all’attenzione del Consiglio”, a ribadire le ‘mancanze’ della Lega sull’urbanistica, col Piano regolatore che non verrà approvato, di certo, in questa legislatura.

“Qualche giovanotto prima di parlare di altri dovrebbe guardare in casa propria”, le parole del capogruppo di Forza Italia.

Che poi, si è percepita tensione anche nell’intervento di Ersilia Lancia, capogruppo di Fratelli d’Italia che, difendendo il lavoro portato avanti dalla Giunta, non ha mancato un riferimento che non sarà sfuggito a chi conosce le dinamiche politiche che si sono innescate in seno al partito: “siamo stati i primi, all’epoca del gruppo De Matteis (l'attuale capogruppo di Forza Italia era stato eletto con FdI, con cui ha rotto i rapporti all'epoca delle Regionali e del sostegno dato dal partito a Guido Quintino Liris, ndr) a chiedere un cambio di passo sulla programmazione. Io c’ero, anche allora”, le sue parole. Nient’affatto scontate: è noto che il gruppo che fa riferimento all’assessore regionale Liris, uscito da Forza Italia per transitare in Insieme per L’Aquila prima di convergere su Fratelli d’Italia, vorrebbe la ‘testa’ di Ersilia Lancia, rivendicando il ruolo di capogruppo per Leonardo Scimia, considerato pure – così è stato ribadito in una riunione tesissima che si è tenuta nei giorni scorsi – che Lancia è vicepresidente del Consiglio comunale.

Tensioni che si sommano a tensioni.

E in questo quadro, il sindaco Pierluigi Biondi – anche oggi – ha abbandonato presto i lavori del Consiglio e non si è potuto che notare come fossero assenti anche gli assessori comunali, ed in particolare Carla Mannetti: in una assise convocata per discutere delle misure di sostegno ai commercianti del centro storico, si pensava sarebbe stata presente.

Si è arrivati alla resa dei conti: è chiaro che, in queste condizioni, la maggioranza non può più andare avanti, soffocata da rancori e odi personali che sfociano, oramai, nell’insulto e su cui pesano, d’altra parte, le tensioni politiche che si respirano a livello regionale, con Forza Italia che si è messa di traverso alla Lega a Chieti ed Avezzano, laddove il Carroccio esprime il candidato sindaco alle amministrative d’autunno, e con Fratelli d’Italia che sta rosicchiando consensi al Carroccio provando a tenere chiusi i leghisti in un angolo.

Una situazione esplosiva, che potrebbe deflagare dopo l’estate, e proprio alle elezioni del 20 e 21 settembre, travolgendo la maggioranza al Comune dell’Aquila.

La risposta di Biondi: "Lega spieghi se si tratta di una posizione condivisa o personale"

"È inaccettabile l’atteggiamento di chi, persino nel giorno in cui in Consiglio comunale vengono annunciati 6.5 milioni di euro a fondo perduto a sostegno delle attività produttive del cratere e un Piano del Commercio che la città attende da quasi vent’anni, getta fango sull’amministrazione di cui è parte integrante".

E' la replica, attesa, del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi che commenta, così, le affermazioni e le dichiarazioni del capogruppo della Lega Francesco De Santis. "Se il capogruppo nell’assise civica comunale del partito che a livello nazionale esprime la maggioranza relativa della coalizione di centrodestra ritiene utile questa condotta, condita da atteggiamenti derisori e offensivi nei confronti dei suoi stessi alleati, illustri alla città qual è il suo obiettivo e per quale motivo sente di provare vergogna, come ha dichiarato in aula" la stoccata di Biondi.

"Quando sostiene di sentirsi in imbarazzo per l’azione della compagine che guida la città, inoltre, viene da pensare che lo stesso sentimento – che è l’esatto opposto del mio – è indirizzato anche nei confronti degli assessori attuali che la sua formazione esprime in giunta ed evidentemente anche per quelli passati, che oggi ricoprono importanti ruoli istituzionali e politici a livello nazionale e regionale".

Dunque, l'affondo: "Il partito spieghi se si tratta di una posizione condivisa o personale".

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Luglio 2020 11:22

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