“Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”.
Queste le parole di Abraham Lincoln in un famoso discorso del 1858 a Clinton.
"E' una frase che interpreta in modo perfetto le promesse, le bugie, le mezze verità, le finte rivoluzioni, gli annunci ripetuti senza vergogna, i tentativi di mistificare le cose positive realizzate da chi li ha preceduti, che vengono quotidianamente appioppate, come direbbe Magnotta, alla città da parte dell’amministrazione Biondi", l'affondo del capogruppo consiliare Giustino Masciocco a nome di Articolo 1 L'Aquila.
"L’ex sindaco di Villa Sant’Angelo pensava di poter governare una città complessa e ancora ferita dai danni del terremoto come la nostra alla 'garibaldina', volendo bloccare i meccanismi dell’amministrare con un granello di sabbia, oppure costruendo nuovi orizzonti con i mattoncini della Lego. Nella giornata di ieri, dopo l’ennesima mezza verità somministrata in Consiglio Comunale, riguardante i residui dei fondi Restart che dovrebbero essere messi a disposizione per le attività che hanno subito danni economici dal lockdown, ha ricevuto un sonoro schiaffo in pieno viso da parte del capogruppo della Lega che lo ha accusato di essere distante dai problemi della città. Uno schiaffo sonoro che si è sentito persino in Parlamento ed in Giunta Regionale, passando per le amministrative di Chieti e Avezzano, svegliandolo dal torpore in cui era caduto e, ancora intontito, ha sbiascicato una risposta senza senso, chiedendo alla Lega se il capogruppo in Consiglio parli per se oppure anche per il partito".
Sindaci che hanno avuto la responsabilità di guidare la città prima di Biondi, "con ben altro spessore e qualità politica e amministrativa - l'affondo di Masciocco - non hanno esitato, in casi di contrasti tra forze politiche di maggioranza, nell’azzerare la composizione della Giunta, aprire una crisi vera, trasparente, per comunicare alla città come avrebbero continuato a governare con altra amalgama politica e amministrativa. Questo si aspetta la città: chiarezza, lealtà, quello che avete predicato in campagna elettorale; invece, come direbbe un nostro amico napoletano il vostro motto è diventato … 'passata la festa gabbato lo Santo', ovvero, acquisito il consenso nelle urne, non è necessario mantenere le promesse".
Dunque, la stoccata: "Se vi siete accorti di non aver più voglia, oppure capacità, di portare a termine il compito che i cittadini, ingenuamente, vi hanno affidato, fate il più bel gesto che potete fare: passate la mano".