"L’amministrazione comunale è nel pieno di una crisi politica, che si trascina da mesi e che ieri in Consiglio si è manifestata in modo plastico e dirompente, con accuse pesanti da parte della Lega agli altri Partiti di maggioranza. Non si tratta di uno scontro sulla strategia politica o su idee diverse di gestione, ma solo uno scontro di potere e di supremazia politica, che nulla a che vedere con il programma di mandato e con lo sviluppo della città".
A dirlo è il consigliere di Cambiare Insieme Lelio De Santis che sottolinea come lo stesso capigruppo della Lega "abbia ammesso con onestà di vergognarsi dell’inefficienza amministrativa di una Giunta che ha deluso totalmente le aspettative dei cittadini: attacco violento al Sindaco ed alla maggioranza, dimenticandosi però che il suo Partito esprime 4 Assessori su 10 e che responsabilità rilevanti sono in capo proprio si suoi Assessori".
De Santis ricorda come la Lega, a dicembre 2019, non aveva votato il Bilancio preventivo 2020, atto amministrativo qualificante, "ma è rimasta incollata alle poltrone della Giunta e delle Aziende, così come il Sindaco, Pierluigi Biondi, si è ben guardato da prenderne atto e di fare chiarezza. Di sicuro, questa situazione di scontro politico perenne e di paralisi amministrativa non è più tollerabile né giustificabile, perché danneggia la Città e blocca la ripresa di ogni attività sociale ed economica".
Non sono i gruppi di minoranza a protestare, "ma sono i litigi continui e la mancanza di fiducia e di collaborazione fra i Gruppi di maggioranza a mandare in aria la Giunta Biondi. Di sicuro, "il ruolo politico del Sindaco, commissario di F. d. I., contribuisce ad alimentare le tensioni, così come le elezioni comunali prossime di Avezzano e di Chieti stanno influenzando i rapporti nel Centrodestra, ma queste considerazioni sono un’aggravante inaccettabile. Le decisioni ed i rapporti politici nel Comune dell’Aquila non possono essere influenzati o dipendere dalle scelte che i Partiti di Centrodestra stanno facendo nel resto della Regione! Pertanto, o la Maggioranza rinsavisce, anche per rispetto dei cittadini aquilani, o è meglio che tolga il disturbo senza altre esitazioni".