Si è riunito ieri il Consiglio regionale dell’Abruzzo. L'assemblea consiliare ha approvato all'unanimità il progetto di legge sull’endometriosi “Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi”. La proposta normativa intende promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce di questa malattia, soprattutto a livello scolastico in modo da informare con puntualità le giovani donne circa la patologia e i suoi effetti in ambito sanitario, sociale, familiare e lavorativo e riconoscere l'associazionismo e le attività di volontariato svolte in ambito regionale che si spendono per la causa in questione. Per le finalità della norma viene dunque istituito l’Osservatorio regionale sull’endometriosi che, tra le varie attività, svolge quella di predisporre le linee guida, che verranno adottate dalla Giunta regionale, per il percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle pazienti affette da endometriosi.
Il Consiglio ha approvato all'unanimità anche la norma sull'enoturismo “Disciplina delle attività enoturistiche in Abruzzo”. La proposta normativa intende valorizzare i comparti dell'agricoltura e del turismo in applicazione del decreto del Ministro Centinaio del 12.03.2019, proponendo una disciplina delle attività enoturistiche in Abruzzo, così da valorizzarle e nello stesso tempo elevare gli standard qualitativi. Tra le iniziative previste dalla legge quella della vendita diretta del vino all’enoturista che visita l’azienda con possibilità di poter far degustare prodotti a chilometro zero.
Rinviata invece la discussione alla prossima seduta consiliare della contestata legge sulle “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 18/1983 e n. 11/1999 e misure urgenti e temporanee di semplificazione in materia urbanistica”, anche al fine di consentire una serie di audizioni nella commissione competente.
Contro la proposta di modifica alla legge urbanistica, nei giorni scorsi, si era levato un coro di protesta. Il Forum H20, Italia Nostra e il Wwf avevano denunciato come sulla base del disegno di legge, "i Piani regolatori si varieranno quando si vuole, con semplice approvazione della Giunta comunale; nemmeno più il Consiglio (caduti i controlli delle Provincie ) potrà impedire gli aggiustamenti caso per caso, richiesta per richiesta". Anche i consiglieri dem Paolucci e Blasioli avevano parlato di un testo di legge che apre al cemento e delegittima le regole. Nei 13 articoli della proposta - avevano spiegato - abbiamo rinvenuto un vero e proprio tentativo di cambiare in peggio i connotati del paesaggio, sdoganando cemento e aperture privatistiche, bypassando controlli e procedure in variante e realizzando decisioni calate dall’alto che delegittimano gli organi competenti".
“Il centrosinistra incassa il ritiro del disegno di legge sull’urbanistica, contestatissimo sia da associazioni di categoria e portatori d’interesse del settore. Si tornerà in aula a settembre, dopo un confronto approfondito con Anci, Province, ordine, categorie e portatori d’interesse, perché non è una legge organica e, così com’è stata scritta, resta impresentabile e pericolosa, in quanto depotenzia il potere di controllo delle istituzioni sugli atti e i provvedimenti relativi al territorio e dà via libera a cemento e speculazioni, il tutto sotto la falsa egida di sostenibilità e semplificazione", hanno affermato a mergine della seduta il capogruppo PD Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci.
Sulla proposta di modifica alla legge urbanistica è intervenuto anche il presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), Sezione Abruzzo e Molise, Roberto Mascarucci. "Esprimo sconcerto - ha dichiarato - per la presentazione da parte dell’assessore Regionale di un progetto di legge sul quale non è stato affatto aperto un confronto preventivo in sede tecnica, nonostante l’INU (insieme con gli ordini professionali) abbia avviato un dibattito costruttivo sul metodo e sul contenuto fin dall’importante convegno organizzato nel gennaio scorso".
"Sono quindi soddisfatto - ha proseguito Mascarucci - per la decisione di rinviarne la discussione in aula, confidando che ci sia ancora l’occasione perché l’INU possa contribuire a migliorare un testo sul quale oggi non può che esprimere il totale disaccordo per l’impostazione e il contenuto; un testo che evidenzia chiaramente la volontà di approfittare della congiuntura post-pandemica per realizzare un timido tentativo di “testo unico” in materia di governo del territorio, che però di fatto si limita solo a sistematizzare alcune questioni di importanza secondaria senza riferire l’azione ad una visione strategica, introducendo invece alcuni discutibili elementi di “semplificazione” che evidenziano l’intenzione della Regione di proseguire inesorabilmente verso un chiarissimo obiettivo di deregulation e di progressiva esautorazione dei poteri delle Province e dei Comuni in materia di urbanistica.
Il Consiglio regionale ha approvato inoltre una specifica legge regionale che prevede il riconoscimento dell'anzianità di servizio del personale precario delle Asl abruzzesi attraverso l'attribuzione di un punteggio per il lavoro prestato negli ospedali pubblici. Nella giornata di ieri, la V Commissione del Consiglio regionale aveva dato il via libera ad una proposta di legge presentata, in prima battuta, da membri di un gruppo di opposizione ma poi modificata da un emendamento della maggioranza di centro-destra ispirato dalla Giunta regionale.
La posizione espressa dall'Esecutivo e dall'assessore Nicoletta Verì in particolare, è che la proposta di legge sulla stabilizzazione del personale sanitario dei servizi esternalizzati dalle ASL abruzzesi, peraltro copiata dalla Regione Lazio, difettava di chiarezza in una parte della normativa. Questa circostanza, anche nell'ottica di una maggiore tutela dei lavoratori, ha impedito alla maggioranza di approvarla.
Il Consiglio regionale, ha, perciò, approvato, a maggioranza, solo una parte delle proposta di legge di partenza, peraltro, ha sottolineato Verì "supportata anche da una sentenza della Corte Costituzionale. La Regione ritiene importante fissare in una legge regionale il principio secondo cui il personale esternalizzato che non ha un rapporto diretto con la Pubblica amministrazione ma ha lavorato presso le Asl garantendo assistenza diretta o indiretta ai pazienti, possa vedersi riconosciuto in termini di punteggio il servizio prestato, nell'ambito delle procedure concorsuali che le Asl bandiranno o che hanno già avviato"".
Di altro avviso il capogruppo PD Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci che sottolineano come “il centrodestra non si smuove sulle stabilizzazioni dei precari della sanità, che avevamo richiesto con un disegno di legge che applicava la legge Madia e che invece è uscito stravolto dall’esame in aula, producendo una norma che scontenta centinaia di lavoratori delle cooperative sanitarie e permette solo la valutazione di punteggi per l'esperienza maturata, possibilità già vigente”. .
"Un no che ipoteca il futuro dei circa duemila operatori sanitari irregolari, nonostante vi siano ben 150mila prestazioni in attesa nella sanità abruzzese dell’era Marsilio - hanno sottolineato gli esponenti dem - La stabilizzazione che era cosa realizzabile, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del mese di febbraio che ha riconosciuto la possibilità di estendere i diritti per combattere il precariato e quindi applicare anche a questi lavoratori gli effetti della legge Madia – illustrano i consiglieri - Se avessero dato via libera al nostro disegno di legge il personale precario delle Asl abruzzesi avrebbe potuto ottenere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Evidentemente la destra abruzzese che trova poltrone ai manager e gli aumenta lo stipendio, ritiene che i dipendenti della sanità debbano restare precari, nonostante la loro professionalità sia per il settore un patrimonio di grande valore”.
Si è discusso infine del progetto di legge “Disposizioni per l’attuazione del principio di leale collaborazione ed ulteriori disposizioni”: la proposta normativa intende apportare alcune modifiche alle leggi regionali n. 28/2011 (come da ultimo modificata dalla legge regionale n. 11/2020), n. 10/2020, n. 14/2020 e n. 15/2020, al fine di recepire le osservazioni sollevate dai Dipartimenti ministeriali in sede di esame preliminare alle citate leggi regionali e sulle quali la Regione ha assunto apposito impegno, in modo da evitare l’impugnativa del Governo ed il conseguente giudizio di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale.
Tra i provvedimenti approvati e non inseriti all’ordine del giorno si segnalano: il regolamento attuativo della legge regionale numero 28 del 2011 sul rischio sismico che prevede modifiche sul deposito sismico (articolo 5) e il controllo sui depositi sismici (articolo 6) in attuazione della Linee Guida del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture del 30 aprile 2020; il regolamento attuativo della legge regionale numero 42/2019 “Interventi in favore delle famiglie che hanno all’interno del proprio nucleo familiare un componente affetto da grave patologia oncologica o sottoposto a trapianto”; la legge regionale “Disposizioni in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale”. Rinviata per il ritiro del suo proponente la risoluzione a firma del consigliere Silvio Paolucci (Pd) sulla “Realizzazione della rete irrigua dell’intera piana del Fucino” mentre le risoluzioni dei consiglieri Testa e Quaresimale entrambe sui migranti verranno discusse nelle commissioni competenti.