“Killeraggio politico permanente”.
Così Stefania Pezzopane ha definito l'attacco sferratogli ieri dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi; la deputata dem ha tenuto una conferenza stampa nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, 24 ore dopo la sfuriata del primo cittadino.
Ha parlato di “illazioni, ricostruzioni fantasiose. Non ci sto a questo gioco”, le sue parole: “io sono un’altra cosa. La mia risposta, oggi, sarà istituzionale: qui siamo nella casa del Comune e non in una sede di Fratelli d’Italia; ciascuno di noi, quando parla da qui, dovrebbe mantenere il livello istituzionale che il luogo pretende e richiama”.
“Non sfido nessuno”, ha proseguito Pezzopane facendo riferimento all’affondo di Biondi che, ieri, aveva chiarito che se la deputata gli avesse lanciato il guanto di sfida in vista delle amministrative della primavera 2022 l’avrebbe trovato in campo: “il mio unico interesse è la città, lascio a Biondi le sue sfide, le sue risse, la sua aggressività verbale e fisica. Io non sono così, la politica aquilana non è mai stata questo. Abbiamo già avuto un sindaco di destra, Biagio Tempesta, con cui ci siamo confrontati anche aspramente, ma non ha mai avuto comportamenti del genere. Tempesta partecipava alle celebrazioni del 25 aprile, e parlava pure: certo, non usava le parole fascismo, resistenza, ma si comportava come il sindaco di tutti, perché il sindaco è di tutti, una volta eletto. Biondi dice che questa è la sua indole: non è una giustificazione. Non può esserlo se sei il sindaco di una città capoluogo di Regione, di una città con una storia importante, antifascista, di resistenza, di lavoro, impegno e fatica. Deve condividerla questa storia se vuole continuare a governare la città”.
Alla gente non può “importargliene di meno” delle sfide di Biondi, la stoccata di Pezzopane: “io sto con la gente dell’Aquila, la mia gente, che di queste sfide, tra l’altro piuttosto anticipate, non gliene può fregare di meno. Mi faccia lavorare, un lavoro riconosciuto da tutti, anche da esponenti di centrodestra, e pensi piuttosto a fare il sindaco. Questo chiediamo a Biondi, di fare il sindaco”.
Dunque, Pezzopane è tornata sulle “attenzioni” riservategli dal primo cittadino in queste settimane. “Me ne sono chiesta il motivo. Mi sono data tre risposte possibili. La prima: Biondi è assillato dalla mia persona. E davvero, non ne comprendo le ragioni: non c’è alcuna sfida in atto, sono una parlamentare, ho davanti a me altri tre anni di legislatura, fino al 2023, di lavoro intenso da portare avanti per il paese, la regione e la città. Non ho alcun bisogno di sfidare il sindaco. Faccia il sindaco, non si faccia assillare dalla mia persona”, le parole della deputata dem che, così, ha voluto – evidentemente – allontanare da sé, almeno per il momento, le attenzioni su una possibile candidatura che proprio Biondi, di fatto, ha voluto alimentare.
La seconda risposta: “forse il sindaco non ha altro da fare. Dedicare così tanto tempo alla mia persona, però, con la città che imporrebbe invece attenzione e cura visti i problemi non ancora risolti, mi pare francamente assurdo”.
La terza: “il sindaco ha un sacco di problemi; ha una maggioranza allo sbando, un contrasto fortissimo con la Lega, e anzi esprimo solidarietà agli assessori cui sono state ritirare le deleghe e trattati con spregio in queste settimane. C’è una evidente inadeguatezza rispetto alle esigenze della città: ce lo ricordiamo Biondi in campagna elettorale promettere che avrebbe rotto i meccanismi; in effetti, ci è riuscito: non funziona più niente. Dalla vicenda Verdeaqua all’abbandono delle frazioni, dai cimiteri - suo vecchio cavallo di battaglia - allo stato della viabilità, dalla ricostruzione alle opere pubbliche finanziate dalla passata amministrazione e rimaste bloccate. L’elenco è lunghissimo. In questa situazione, se la prende con me così occupa uno spazio, anche mediatico, per coprire le sue inadeguatezze”.
Ma “io non ci sto”, ribadisce Pezzopane. “Oggi la parola d’ordine è collaborazione, rispetto reciproco. Ma vi sembra normale che quello che fa il Comune lo fa Biondi, e quello che fa il Governo lo fanno gli uffici? Ma chi ci crede?”.
Pezzopane torna sugli 8 punti del suo comunicato stampa, “questioni risolte dal Governo nell’ultimo anno”, che sono contestati dal sindaco dell’Aquila, a partire dal primo: “ho scritto che era stato ‘risolto l’incancrenito problema delle tasse da restituire, dopo che diversi governi avevano fallito o rinviato la questione’: ebbene, non c’è una sola parola fuori posto. Biondi sostiene che il governo Gentiloni non avrebbe fatto ricorso dimenticando di dire, però, che il problema è stato creato dall’allora governo Berlusconi di cui la sua mentore Meloni era ministro. E come è vero il primo punto, sono veri tutti gli altri. Anzi, nei prossimi giorni ne aggiungerò altri 8. La verità è che a noi non interessa di stare a rivendicare i risultati raggiunti, guardiamo avanti: Biondi, al contrario, è assillato dalla necessità di ascrivere a sé ogni merito. Non c’è nessun altro sindaco in Abruzzo che fa ogni giorno comunicati contro il governo, non ce li vedo Di Primio e Masci a tenere atteggiamenti del genere: Biondi, invece, è in perenne campagna elettorale”.
Pezzopane si toglie poi un altro sassolino dalle scarpe: “ieri, ha iniziato la conferenza stampa sostenendo che ho poca dimestichezza con le procedure amministrative. Arrivare a dire certe cose è davvero un segnale di debolezza, di paura. Per fortuna, pur avendo tanti limiti, ogni volta che mi sono candidata ho avuto riscontri importanti. Evidentemente, i cittadini non la pensano come il sindaco; e non la pensano come Biondi tanti esponenti di centrodestra che, in queste ore, mi hanno manifestato la loro solidarietà; uno di loro mi ha persino inviato un mazzo di fiori – Pezzopane lo mostra sul tavolo, ndr – con un biglietto con su scritto: scusalo, non sa quello che fa”.
In conclusione, la deputata del Partito Democratico ha voluto rispondere punto per punto alle questioni da risolvere che Biondi giudica non più rinviabili: “i fondi per la ricostruzione arriveranno, e arriveranno non perché Biondi continua a scagliarsi contro il Governo ma perché L’Aquila è una grande questione nazionale; così come saranno assicurate le risorse per il riequilibrio dei bilanci, è accaduto ogni anno: d’altra parte, continuare a chiedere 10 milioni di euro per le maggiori spese e le minori entrate, sta a significare che non ci sono ancora entrate tali da consentire, gradualmente, di ridimensionare il fondo assicurato dal Governo e questo vuol dire che la ricostruzione non sta procedendo come dovrebbe. Non mi sembra un buon messaggio da inviare all’esecutivo”.
E sui precari, infine, “la norma prevede la proroga per tutto il personale della ricostruzione, parliamo di 800 persone sui due crateri, dentro un percorso di stabilizzazione che sarà sostenuto con adeguate risorse. Ci stiamo lavorando. Biondi ha spiegato che voleva stabilizzare da subito i precari del Comune: lo faccia, doveva già averlo fatto. Nessuno lo impedisce. Non si preoccupi di questioni che non gli competono, si occupi, piuttosto, dei suoi lavoratori, delle persone che da 11 anni sono dentro la struttura amministrativa e non sempre, aggiungo, nei ruoli per cui sono stati assunti e per cui sono pagati, e penso ad Abruzzo Engineering”. Piuttosto chiaro il riferimento alla stretta collaboratrice del sindaco Alessia Di Giovacchino.