Mercoledì, 09 Settembre 2020 10:22

L'Aquila, torna a riunirsi il Consiglio in presenza e con la crisi da risolvere

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Torna a riunirsi in presenza, a poco meno di due mesi dall'ultima volta e per la seconda volta dalla fine del febbraio scorso, il Consiglio comunale dell'Aquila: l'assise è convocata alle ore 9, all'Auditorium del Parco.

All’ordine del giorno, l’elezione di due consiglieri comunali per la designazione dei membri dell’assemblea dei soggetti portatori di interesse del Comune dell’Aquila nell’ambito dell’Azienda pubblica dei servizi alla persona della provincia (Asp n. 1). E’ prevista inoltre la discussione di due interrogazioni: la prima, sui "residui dalla ricostruzione privata cittadina" presentata da Paolo Romano, Italia Viva; la seconda, sul "servizio Informagiovani" del gruppo consiliare di IV.

Quattro gli ordini del giorno inseriti negli argomenti da affrontare: “Predisposizione di un progetto per combattere l’isolamento sociale delle persone anziane” (Ferdinando Colantoni, Fdi, e altri); “Stabilizzazione insegnanti precari di religione” (Ersilia Lancia, Fdi, e altri); “Progetto scuola internazionale Eagles around the world” (Paolo Romano); “Individuazione della sede del soccorso alpino a Pescara presso l’aeroporto d’Abruzzo” (Stefano Palumbo, Pd).

Il Consiglio comunale sarà diffuso in diretta streaming attraverso il canale YouTube del Comune dell’Aquila.

L'ultima volta che l'assise si è riunita in presenza, il 14 luglio scorso, è deflagrata la crisi di maggioranza, col duro atto d'accusa all'esecutivo del capogruppo della Lega Francesco De Santis e la reazione del sindaco Pierluigi Biondi che ha ritirato le deleghe agli assessori del Carroccio Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio. Sono passati due mesi, e la crisi è ancora congelata. 

Oltre le indennità economiche comunque riconosciute agli assessori, sebbene privati delle deleghe, di cui si è discusso ampiamente in queste ore, il nodo resta politico: di fatto, l'attività amministrativa in settori pure importanti - l'urbanistica, su tutti - è ferma da quasi 60 giorni, ed una città in ricostruzione non può permetterselo; per non dire, ne abbiamo già scritto nelle settimane scorse, che l'esecutivo ha affrontato l'emergenza incendi senza l'assessore delegato alla Protezione civile e l'estate post-lockdown, oltre alla Perdonanza celestiniana, senza l'assessore al turismo. 

Non volendo credere che l'amministrazione attiva possa governare la città con una Giunta azzoppata, e le deleghe - tante, troppe - accorpate nelle mani del sindaco, è chiaro che la città meriti una spiegazione e una soluzione non più rinviabile alla crisi: d'altra parte, non è stato ancora spiegato il motivo della rottura in Consiglio comunale.

Di certo, da allora le spaccature si sono incancrenite col mescolarsi di diversi livelli di confronto, e scontro, che rischiano di minare gli ultimi due anni di legislatura.

Da una parte, c'è il braccio di ferro tra il sindaco Biondi e il coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D'Eramo, uomo forte del Carroccio, vicinissimo a Matteo Salvini: i rapporti non sono mai stati sereni, anzi, ora si aggiunge la guerra sotterranea per strappare un seggio in Parlamento, alle prossime elezioni, con i seggi che potrebbero ridursi a seguito del referendum costituzionale del 20 e 21 settembre. Tra l'altro, Biondi ha spine anche interne a Fratelli d'Italia, con il coordinatore regionale Etel Sigismondi e, chissà, l'assessore regionale Guido Liris che potrebbero tentare di giocarsi la stessa partita. 

Si intrecciano, poi, questioni squisitamente locali, di equilibri consiliari: non è un mistero che Forza Italia pretenda un altro assessorato, considerati i rapporti di forza tra i partiti di maggioranza; ciò significherebbe 'far fuori' uno dei tre assessori della Lega, e Fabrizia Aquilio pare la più debole: una decisione che sarebbe pure comprensibile, se è vero che il gruppo del Carroccio si è assottigliato ancora dopo la rottura polemica di Elisabetta De Blasis. Tuttavia, la Lega non intende cedere. Se si aggiunge il mal di pancia dei consiglieri confluiti da Insieme per L'Aquila in Fratelli d'Italia che vorrebbero la testa dell'assessore Vittorio Fabrizi, si comprende la difficoltà di ritrovare un equilibrio accettabile per le parti in causa.  

Ultima modifica il Giovedì, 10 Settembre 2020 12:59

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