"Ho la stessa posizione della coalizione: è una candidatura confliggente, che non sta nel perimetro dell'apprezzamento della coalizione".

Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per la coalizione di centrosinistra, Luciano D'Alfonso, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione delle liste civiche Regione Facile e Valore Abruzzo, parlando a proposito della candidatura di Giorgio D'Ambrosio, ex sindaco di Pianella (Pescara), nella lista del Centro Democratico.

D'Ambrosio è stato inserito nella lista all'ultimo momento e a quanto pare all'insaputa della coalizione, dopo che il Pd aveva deciso di non candidarlo. La candidatura dell'ex sindaco di Pianella sta suscitando numerose polemiche all'interno del centrosinistra.

Sulla vicenda oggi è intervenuto anche Tommaso Di Febo, coordinatore regionale Sel Abruzzo, il quale ha chiesto "al candidato presidente D'Alfonso - si legge in una nota - di esplicitare in maniera chiara e incontrovertibile l'esclusione politica del Centro Democratico dalla coalizione".

Maurizio Acerbo: "Il perimetro della vergogna"

"Siamo oltre la satira. Le dichiarazioni di D’Alfonso e dei suoi alleati sul Centro Democratico fuori del perimetro della coalizione sono solo una presa in giro nei confronti degli elettori.
Giorgio D'Ambrosio è candidato di un partito che fa parte della coalizione di D’Alfonso e che usufruirà quindi del premio di maggioranza in caso di vittoria".

"Votando D'Alfonso o qualsiasi partito del caravanserraglio si contribuisce all'elezione di Giorgio D'Ambrosio che d'altronde non si capisce perché sia meno apprezzabile di Donato Di Matteo o dello stesso candidato Presidente".

"Ricordo che Giorgio D’Ambrosio era presidente dell'Ato (ente d’ambito) ma a presiedere l'Aca spa c'era Donato Di Matteo. Anche lui è in lista, in quella del PD, ma pare che nessuno se ne accorga nonostante la Provincia di Pescara sia tappezzata dei suoi manifesti. Il partito dell'acqua è al completo. Chi vota D'Alfonso li manda a governare la Regione".