"Apprendiamo, a proposito della scelta dei seggi elettorali per il Referendum confermativo della riduzione dei parlamentari del 20 e 21 settembre prossimi, che diverse sedi territoriali sono state spostate rispetto alla solita collocazione, fra tutti il seggio di Collebrincioni trasferito presso la Scuola elementare di Via Nicola Moscardelli o quelli di Camarda, Assergi e Filetto a Paganica presso la scuola media Dante Alighieri di via Onna".
Una scelta, assunta con l’intento precauzionale di garantire ai cittadini un accesso più agevole e meno rischioso all’esercizio del diritto di voto, che i consiglieri comunali de 'Il Passo Possibile' Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Antonio Nardantonio, Americo Di Benedetto e il presidente dell’Associazione civico-politica Fabrizio Ciccarelli definiscono "anacronistica, quasi insensata, laddove, invece, riteniamo altamente limitativo per i cittadini delle realtà più piccole doversi spostare e, quindi, sottoporsi a rischi maggiori di assembramento con riferimento all’emergenza epidemiologica in atto".
Si chiedono gli esponenti de 'Il Passo Possibile': "E' giusto costringere anziani e persone non autosufficienti a spostarsi dalle loro frazioni popolose e sobbarcarsi diversi chilometri per raggiungere seggi molto più distanti? È giusto che un qualsiasi cittadino, solo per colpa di disfunzioni organizzative facilmente prevedibili, e nonostante le modalità operative siano note da tempo (D.L. n.103 del 14 agosto 2020), sia messo in condizioni di rinunciare ad esprimere il proprio voto?".
Domande più che legittime.
Curioso, poi - aggiunge 'Il Passo Possibile' - che "i suddetti spostamenti avvengano da strutture private a plessi scolastici che, unitamente a quelli già individuati per la tornata elettorale, nella maggior parte dei casi coincidono con quegli stessi istituti che dovranno riaprire non più tardi di tre giorni dalla fine delle votazioni: da oltre 5 mesi tutte le scuole sono chiuse per l’emergenza sanitaria e le persone che vi possono accedere sono poche per mantenere la sanificazione degli ambienti. Invece col referendum si faranno entrare migliaia di persone nelle aule che di lì a poco saranno frequentate dagli studenti. Noi riteniamo che i cittadini, specie le persone più anziane e i soggetti deboli, debbano essere tutelati al meglio nell’esercizio di un diritto così importante, piuttosto che scontare un ingiustificato pressapochismo organizzativo dell’Amministrazione comunale; ed inoltre, ribadiamo che non si sarebbe dovuto votare nelle scuole e che si sarebbero dovuti identificare luoghi alternativi con molto anticipo, proprio per non rischiare di intralciare un già problematico inizio di attività scolastica - che, ricordiamo, in Abruzzo è già di per sé slittato rispetto ad altre Regioni- e subire ulteriori sospensioni con riferimento alla continuità didattica".